Marini, fermo immagine di un suicidio politico

di Pierpaolo Farina

 


I gruppi parlamentari del Partito Democratico hanno approvato la candidatura di Marini con 222 SI, 90 NO e 21 astenuti. Come al solito, ha prevalso il trinariciutismo di partito. La tecnica sulla passione. Il suicidio alla rinascita.

La strada era spianata: l’elezione di Stefano Rodotà a Presidente della Repubblica, l’apertura di una nuova stagione di diritti e di rivitalizzazione della Sinistra e dei valori della Resistenza. E invece i professionisti dell’inciucio hanno preferito i calcoli di breve periodo, condannandosi a morte certa nel lungo.

Sì, perché mentre così consegnano il Paese a Berlusconi (che voterà Marini, salvo poi cannoneggiare sul Colle per il vecchio politicante che vi abiterà), il PD vira a destra, consegnandosi a Matteo Renzi, mentre a Sinistra non rimarrà nulla, perché sarà tutta prosciugata dal Movimento Cinque Stelle.

Avevamo lanciato un appello a Bersani, disperato, con il cuore in mano: in poche ore più di 8mila adesioni, con relative email all’indirizzo del segretario. Abbiamo raccolto più di 17mila firme per Rodotà al Quirinale, da dopo le elezioni. E se ci siamo riusciti noi che non abbiamo i mezzi per fare una grande campagna, figuriamoci quante sarebbero state con la giusta eco nella stampa (che ci ha praticamente ignorati).

Il PD è ufficialmente morto e sepolto. In questi casi si è soliti dire: W il PD. Io non lo farò. Semplicemente ho fatto bene a non votarlo alle ultime elezioni, cosa che invece avevo fatto cinque anni fa, quando di anni ne avevo 19 e pensavo che qualcosa veramente potesse cambiare.

Mi sbagliavo. Ma non mi arrendo. Io in Rodotà presidente ci credo ancora. E come me milioni di italiani.

17 commenti su “Marini, fermo immagine di un suicidio politico”

  1. Almeno vota SEL che a differenza del PD ha detto apertamente di non volere i nomi che si stanno facendo, e a differenza dei democratici non ha paura, già nel nome, a definirsi di sinistra.
    Votando ancora PD si appoggia questa sua politica e il suo ulteriore spostamento a destra.

  2. Invece di continuare a votare il PD, che sembra sempre più la nuova DC, votate SEL che si è espressa apertamente contro questa decisione e la politica che stanno portando avanti i democratici

  3. Sergio non voti SEL per non stare fuori dal parlamento e poi voti il PSI che ha preso lo 0, alle ultime elezioni ?
    Se fosse il PSI di Pertini, Lombardi, Nenni potrei anche capirlo, ma è solo pieno di postcraxiani che fino a ieri stavano nel PDL.
    SEL da qui a poco sembra che entrerà nel PSE e a differenza del PRC di Bertinotti, vuol nascere come sinistra di governo e non di mera opposizione.

  4. ..

    GERMANIA/ AGENZIA USA EGAN JONES TAGLIA RATING A A DA A+
    (TMNews) – Egan-Jones ha declassato la Germania il cui rating passa così a A da A+. L’agenzia di rating è minore ma diventata famosa in tutto il mondo per essere stata la prima a decretare un downgrade degli Stati Uniti. Era il 16 luglio 2011. Il mese dopo S&P fece altrettanto in scia allo stallo sull’innalzamento del debito pubblico. E fu panico sui mercati.

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