WikiLeaks: “Da grandi poteri derivano grandi responsabilita’ “
28 novembre 2010. Il ministro degli Esteri, Frattini, lo ha definito l’11 settembre della diplomazia. Ma cosa è stato pubblicato? Si tratta di documenti diplomatici che le ambasciate americane nel mondo mandavano negli US per descrivere la situazione non solo politica del paese nel quale erano ospitate. Da oggi ci saranno sicuramente stravolgimenti nelle relazioni internazionali tra gli US e il resto del mondo, compresa l’Europa. Al momento si pensa che l’opzione più probabile sulla fuga dei dispacci delle ambasciate americane non sia dovuta ad un attacco informatico ma a qualche gola profonda probabilmente a bassi livelli della diplomazia americana, dato che la maggior parte dei documenti sono definiti “restricted” e non “classified”.
Inutile dire che secondo i rapporti della diplomazia americana, il prestigio del governo italiano nel mondo non è quello che il suo presidente voleva far credere in primo luogo ai cittadini italiani. Ricordo bene chi sosteneva che nel mondo l’Italia era apprezzata soprattutto per merito della carismatica figura dell’attuale Presidente del Consiglio. Da oggi non solo la stampa estera, accusata di complotto comunista internazionale, ma documenti ufficiali descrivono il ruolo del nostro presidente nel mondo. Secondo i rapporti della diplomazia americana viene descritto come un uomo debole, troppo stanco a causa dei “wilde partys”, sembra essere l’ambasciatore di Putin (il maschio alfa di uno stato in mano alla mafia) con il quale condivide probabilmente interessi personali di affari, inaffidabile. I documenti che riguardano l’Italia dovrebbero essere circa 3000. I primi hanno iniziato ad uscire alle 22,30 di ieri sera, altri saranno pubblicati a blocchi nei prossimi giorni e nei prossimi mesi.
WikiLeaks è un organizzazione internazionale che rimane segreta fino al 2007. Il nome stesso è composto da Wiki (dall’enciclopedia open sourse più famosa) e Leaks che in inglese significa appunto fuga di notizie. È costituita principalmente da giornalisti, attivisti, dissidenti e scienziati da tutto il mondo con l’unico scopo di rendere noti documenti scottanti che portino alla luce comportamenti non etici di aziende e governi. Chiunque sia in possesso o entri in possesso di un documento può inviarlo a WikiLeaks che manterrà innanzitutto l’anonimato del mittente e si occuperà, una volta appurata l’autenticità del documento, della pubblicazione dello stesso sul proprio sito. Le informazioni criptate e spezzate sono protette in diversi bunker nel mondo rendendo praticamente impossibile il loro furto o la loro distruzione.
La quantità di documenti resi noti è impressionante. Se poi pensiamo che sono tutti documenti trapelati o rubati ci rendiamo conto dell’enorme potenza che avranno questi file sul mondo. La realtà potrebbe superare la fantasia. Quello che pensavamo potesse accadere solo nei film scopriamo essere molto più solito di quanto ci aspettavamo. I rapporti istituzionali mascherano in realtà giudizi più o meno crudi e disincantati. Gli Stati Uniti spiano persino i membri dell’ONU. Quello che parte della popolazione ha sempre creduto poter avvenire sottobanco ma di cui non ha mai avuto le prove potrebbe venire alla luce grazie a queste fughe. Potrebbero venire a galla i veri interessi che stanno dietro ad operazioni internazionali più o meno torbide. Ma immaginare che possa veramente andare tutto come in un film potrebbe essere spaventoso.
Come nei migliori film ci potrebbero essere colpi di scena ed effetti speciali. L’invenzione di un grande e potente strumento. Il fine iniziale è certamente nobile. Promuovere la trasparenza dei rapporti internazionali. Nessuno potrà più agire ritenendosi al sicuro da un grande fratello che può portare a conoscenza di tutti i cittadini dotati di un device informatico informazioni tanto riservate. Si spera che molti smetteranno di dichiarare in pubblico cose diverse da quelle che dichiarano in privato. Ma il saggio da un monito: “Fai attenzione, a volte il più grande danno può scaturire dalle migliori intenzioni.” Uno strumento tanto potente potrebbe spostare gli equilibri. E spostandosi gli equilibri si potrebbe arrivare a nuovi scenari. Potrebbe anche succedere che lo stesso possa essere strumentalizzato da qualcuno. Chi infatti potrebbe avere interesse a screditare nel mondo un paese, a raffreddarne i rapporti internazionali con gli stati amici, a isolarlo e quindi renderlo vulnerabile potrebbe cercare di rubare dati sensibili e pubblicarli. O addirittura arrivare a controllare lo strumento decidendo quali dossier pubblicare e quali no, manipolando l’opinione pubblica mondiale. Cosa accadrebbe se qualcuno avesse l’insano obiettivo di creare contrasti internazionali intenzionalmente? “Cosa potrebbe accadere se cadesse nelle mani sbagliate?”. Auguriamoci che tutto questo possa essere solo la trama di un film.