Scilipoti? Ce l’ho! Calearo? Ce l’ho!
Il governo Berlusconi è alle corde. Domani 14 dicembre si vota la sfiducia. La caccia al voto è aperta ormai da una settimana: Silvio si sa non si da mai per vinto. E così, come per gli album panini, si cercano quelle figurine mancanti che possono garantire un sostegno all’esecutivo. E’ una ricerca trasversale. Si è arrivati addirittura a persuadere dei parlamentari dell’Idv a cambiare casacca. Le argomentazioni devono essere state molto suasive per riuscire a convincere chi dell’antiberlusconismo ne aveva fatto una politica di partito.
Una settimana fa i numeri erano nettamente a sfavore dell’esecutivo. Eppure oggi la certezza che il governo cada sulla mozione presentata alla Camera dalle opposizioni sembrano molto risicate.
Quello che succederà dopo il voto è tutto da vedere. In caso di appoggio al Governo in Senato e sfiducia alla Camera era venuta in mente a qualche brillante pidiellino di proporre lo scioglimento solo del ramo dissidente. Proposta fantasiosa che sembra essere stata accantonata. E così in caso di sfiducia a Montecitorio la Lega, rifiutando un accordo con il centro e in particolare con Casini, mira al voto. Futuro e Libertà invece auspicava un governo di centrodestra allargato al terzo polo, declinando ogni offerta dell’opposizione per un governo di transizione. Staccarsi dal Premier è una cosa, che i potenziali elettori possono anche capire, ma una responsabilità di governo con la sinistra è come scoprire il fianco a Berlusconi, che potrebbe distruggerli politicamente. Casini si tiene abilmente nel mezzo, anche se molto probabilmente preferirebbe non buttare all’aria le scelte politiche faticosamente portate avanti fin qui. Devono aver pensato questo i futuristi al completo, su indicazione delle colombe corteggiate dal Pdl, che oggi hanno firmato un documento di sostegno ad un eventuale nuovo governo, presieduto nuovamente da Berlusconi, in cambio delle sue dimissioni dopo il voto di fiducia al Senato e prima della sfiducia a Montecitorio. Ma il Cav. “rifiuta l’offerta e va avanti”. Difficile scelta per chi vuole a tutti i costi sopravvivere anche se attaccato ad un respiratore. Ma entrambe le parti hanno fatto i propri conti. Fli potrebbe aver paura di non contare più, neppure in un eventuale governo di transizione. Dall’altro lato il Pdl potrebbe ritenere di avere il numero sufficiente e quindi decidere di scrollarsi per sempre di dosso chi da troppo tempo non era più allineato all’idea unica di Sua Maestà. Il Pd chiama alla responsabilità nazionale l’intero parlamento. Il governo è al capolinea, immobilizzato dalle sue vicende interne, incapace di decidere, ma andare al voto in un momento di crisi e con questa legge elettorale potrebbe essere un disastro per il paese. Anche Guzzanti aveva indicato la questione come condizione irrinunciabile per un suo eventuale ripensamento. E stamattina nel suo discorso al Senato c’è stata l’apertura di Berlusconi ad una revisione dell’attuale legge elettorale.
Ma mai dare per morto chi ha più vite di un gatto. Questo governo infatti potrebbe anche trovare la fiducia in entrambe le camere. Poco importa con quanti voti di scarto. Poco importa se si dovesse trattare di incredibili “colpi di fortuna”. Sono tre infatti le gravidanze, due in Fli e una nel Pd, che potrebbero impedire la presenza in aula delle 3 onorevoli. La Mussolini propone un collegamento in webcam dalla sala parto e dichiarazione di voto tra una doglia e la successiva. Altra incognita, sebbene la dichiarazione di appoggio alla mozione delle opposizioni, è il voto dei 6 radicali.
Nessuno ha la certezza di come andrà a finire. Non ci rimane che aspettare fino a domani, quando qualche possibile scenario si chiuderà. Ma soprattutto mai dare per scontato posizioni e dichiarazioni che potrebbero essere smentite molto velocemente. Chi vivrà vedrà.
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