Eccoci di nuovo qua. Con lo spettro delle elezioni anticipate che si fa sempre più concreto e che minaccia di rigettare il Paese nell’ennesima campagna elettorale qualunquista e populista, condotta da un premier che, attraverso una legge elettorale definita una porcata dal suo stesso ideatore, porterà per la terza volta in 5 anni alla nomina di un Parlamento, anzichè alla sua elezione, sempre più sotto ricatto da un uomo solo (per quanto riguarda la Destra) e sempre più in mano alle segreterie dei partiti (per quanto riguarda centro e la Sinistra).
La Lega parla tanto di federalismo, ma la legge elettorale che porta il nome del suo esponente più in vista, ha definitivamente spezzato ogni rapporto tra Parlamento e territorio, tra cittadini ed istituzioni.
Gente come Calearo, Razzi, Scilipoti, Cesario, Villari, non sarebbero mai stati eletti, così come l’infinita schiera di trombati e servi zelanti (nella migliore delle ipotesi) che passano da destra a sinistra senza mantenere un minimo di coerenza tra ideali e comportamenti e tra parole e fatti. E poi dicono che c’è l’anti-politica.
Ma se un politico non dà l’esempio, che deve dire di fronte a questo indegno e indecoroso mercato delle vacche un giovane già di per sè disinteressato alla politica? E’ ovvio che dica: “La politica fa schifo, sono tutti uguali.”
Non è un caso, infatti, che Berlusconi, per far dimenticare quel disastro del predellino di 3 anni fa, oggi cerchi immediatamente di liquidarlo, affidando a Scajola (il ministro della casa a sua insaputa) la creazione di un nuovo soggetto politico: la vecchia DC.
La Balena Berlusconiana dovrebbe depotenziare il Terzo Polo e distruggere quel che resta del PD, ma c’è da interrogarsi sulle reali probabilità di successo di un soggetto neo-centrista e populista, in un sistema bipolare che Grandi Centri o Terzi Poli fa di tutto per scongiurarli.
L’ennesimo cambio di nome e simbolo probabilmente avrà successo, ma il passato recente dimostra che se dietro al partito non c’è l’idea e l’obiettivo (che non sia solo quello della difesa di interessi ad personam), questo partito fallisce, si spacca: il modello aziendale funziona quando c’è un capo e sotto di lui una schiera di servi e imbecilli che vivono politicamente solo grazie a lui, e di regola non è un partito democratico. Il PDL si è spezzato sotto il peso dell’autoritarismo e della poca democrazia interna, quindi è difficile credere che una nuova Balena Bianca, per natura e storia connotata da correntismo e clientelismo, possa nascere e crescere senza la nascita di correnti, cacicchi e satrapi di varia natura.
Il PD, dal canto suo, a parte tornare a dire e a fare Qualcosa Di Sinistra (ne va della sua sopravvivenza e della sopravvivenza stessa del buon senso a Sinistra), dovrebbe anche riuscire a mettere in campo la famosa alternativa, di cui i contorni fatico ancora a vederli chiari e tondi.
E per quel che mi riguarda, Vendola rimanga pure in Puglia: dire che il centrosinistra quando era al governo non ha governato, quando proprio lui è stato tra quelli che nel 1998 fecero cadere il Governo Prodi per un solo voto alla Camera, lo trovo offensivo e volgare. Altro che poeta.