Buon Natale.
Ai disoccupati che oggi in Italia sono l’8,7% della popolazione.
Ai giovani che non riescono ad avere un lavoro e che, secondo l’OCSE, sono 4 su 5 (peggio di noi solo l’Ungheria).
Ai 600mila lavoratori colpiti dalla cassa integrazione nei primi undici mesi del 2010 e che hanno perso circa 8000 euro quest’anno sul loro stipendio.
Buon Natale.
A quegli Italiani onesti che pagano le tasse più alte al mondo (43,5%), secondi solo ai danesi (48,2%) e agli svedesi (46,4%), ma senza avere il loro welfare state.
A quei lavoratori che proprio non vogliono sacrificare i diritti acquisiti in 2 secoli di lotte, tornando a padroni e corporazioni, con la scusa che c’è la crisi, il mondo è globalizzato e Marchionne è riformista (?).
A quei magistrati e giornalisti che combattono quotidianamente la corruzione, che in Italia è arrivata a bruciare 70 miliardi di entrate all’anno.
Buon Natale.
A quegli studenti massacrati dalla riforma Gelmini.
A quei ricercatori che fuggono dall’Italia in cerca di condizioni migliori.
A tutti i parenti delle vittime di mafia, camorra e ‘ndrangheta, ma soprattutto delle stragi fasciste: sperando che prima o poi si sappia anche la verità.
Buon Natale.
A chi ci ha creduto ed è morto per un ideale.
A chi ci crede ed è pronto a farlo.
A chi ci crederà, sperando possa farlo in un mondo libero.
Buon Natale.
A chi resiste, e non se ne vergogna.