Legalità, società, rinnovamento… Non so precisamente da dove partire per questo articolo… Guardandomi attorno alla ricerca di un’ispirazione che mi consenta di far partire il flusso di pensieri non posso non posare il mio sguardo su una delle tante foto appese in camera, ritagli di giornale, immagini, foto.. ritagli di vita, insomma. Tra questi ve n’è uno che attira la mia attenzione, oggi: una foto di una manifestazione cittadina contro i provvedimenti del Governo in materia di istruzione.
Non mi soffermerò sulle mie posizioni sugli stessi -già a lungo se n’è parlato-, né sull’operato del governo, cercherò di analizzare, invece, il significato politico che vorrei avessero tali mobilitazioni, alla luce di alcuni avvenimenti del passato, perché esso non smetterà certo d’influenzare il nostro presente.
La mia analisi ha i suoi presupposti nei primi anni ’90, in un’Italia, della Seconda Repubblica, che prometteva ai cittadini notevoli cambiamenti. A caratterizzare il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica fu senz’altro lo scandalo Tangentopoli, che contribuì ad una crisi delle forze dell’epoca, in primis, il Pentapartito (DC, PSI, PSDI, PRI, PLI). Se già negli anni di Berlinguer segretario il PCI sollevava la questione morale, dagli scandali di Tangentopoli l’immagine di una sinistra eticamente corretta non poteva che rafforzarsi.
L’eliminazione dalla scena politica di alcuni tra i partiti storici avrebbe dovuto portare ad una innovazione politica senza eguali. La Seconda Repubblica prometteva più correttezza, più moralità, più vicinanza all’elettorato, ma -pur non esistendo i vecchi partiti- i politici son, ancora oggi, sostanzialmente gli stessi.
La spinta innovatrice, da tutti attesa, venne a mancare, accrescendo la sfiducia nella classe politica. Tale sfiducia, purtroppo, è ancora un fenomeno nazionale dalle grandezze difficilmente misurabili. Molti genitori, assistendo alla dissoluzione della Prima Repubblica, han trasmesso, infatti, la loro sfiducia ai giovani. Non è un caso, quindi, che gran parte dei ragazzi poco s’interessi della politica, ai nostri giorni.
Qualcosa, però, guardando la foto, mi sembra cominci a muoversi. I giovani, dopo molta apatia politica, sembrano cominciare ad interessarsene, a farsi delle idee, a sostenere ideali assoluti, ben oltre gli interessi dei partiti. Sta formandosi una coscienza critica ed aperta al confronto, ed ulteriore conferma ne è proprio anche tutto ciò che stiamo mettendo su insieme all’associazione Berlinguer. Ancora poco, forse, ma abbastanza per capire quanto bisogno ci sia di un cambiamento, ispirato ad autentici ideali, teso alla sostituzione di poteri antichi.
Mi auguro davvero che l’interesse di noi giovani ad essere parte attiva non si esaurisca, ma che possa continuare nel proprio operato, portando finalmente VERO rinnovamento. Quel rinnovamento di cui, almeno da vent’anni, si sente il bisogno.
Sembra un articolo del giorno, nuovo nuovo e scritto apposta per questo periodo in cui anche la cara II Repubblica mostra (per chi non crede che le abbia sempre mostrate) le sue crepe, in cui sembra in lento inesorabile declino (forse troppo lento) il berlusconismo, in cui un effettivo risveglio è avvertibile giorno dopo giorno. Ebbene, non ho fatto che riprendere un mio vecchio articolo di quasi due anni fa (si parla del gennaio 2009, seppur pubblicato solo un anno dopo sul giornalino scolastico) notando con non troppo stupore, a dire il vero, quanto ancora oggi sia attuale.
“I giovani, dopo una sorta di apatia, sembrano cominciare ad interessarsi di politica, di legalità, cominciano a farsi delle idee, a sostenere giusti ideali. Sta formandosi una coscienza critica ed aperta al confronto.”