L’Inappartenenza

 

Reclamo la mia inappartenenza.
 il barbaro richiamo senza terra
l’accoglienza al vento che devasta
e libera presenza
l’occhio rivoltato al poi
il corpo abbandonato al suo deserto.
Reclamo l’odio senza oggetto
l’amore che ne stilla senza colpa
il furore che abita il silenzio.
Reclamo la parola
la sua notte.
La mia riconoscenza.

 

L’Inappartenenza è il secondo libro di poesie di Marco Rovelli. Venduto assieme al CD LibertAria, una raccolta di canzoni scritte dallo stesso Rovelli in collaborazione con alcuni amici scrittori (Wu Ming 2, Erri de Luca, Francesco Forlani, Maurizio Maggiani, Roberto Saviano) e musicisti (Yo Yo Mundi e Daniele Sepe), è una raccolta poetica che si configura fin dall’assenza di numerazione delle pagine come anarchica. E’ un grido di libertà, un’esplosione di rabbia contro la dialettica del servo/padrone, un unicum nel suo genere dove poesia, letteratura e musica si fondono e si completano formando un trinomio inscindibile. Ho avuto l’occasione qualche settimana fa di assistere dal vivo ad un concerto di Rovelli, e posso solo dire che il CD merita di essere comprato e ascoltato per la forza ideale dei testi, per la profondità del pensiero e per gli alti valori che riesce a trasmettere.

Tracce del CD LibertAria
 
1. La Comunarda 5’10”
2. Gloria brucia 4’14”
3. La mia parte 4’33”
4. L’intimità 3’56”
5. Il campo 4’07”
6. Girotondo 4’03”
7. Sbandati 4’24”
8. Il dio dei denari 4’25”
9. Il tempo che c’è 6’33”
10. Al vino 4’30”
11. Lamento per la morte di Pier Paolo Pasolini 3’43”
12. Mea culpa 4’19”
13. L’odore del mondo 3’03”
14. Indiana 3’57”
15. Del bosco 2’08”
16. Sante Caserio (live) 5’49”

3 commenti su “L’Inappartenenza”

  1. Reclamo la mia inappartenenza.
    il barbaro richiamo senza terra
    l’accoglienza al vento che devasta
    e libera presenza
    l’occhio rivoltato al poi
    il corpo abbandonato al suo deserto.
    Reclamo l’odio senza oggetto
    l’amore che ne stilla senza colpa
    il furore che abita il silenzio.
    Reclamo la parola
    la sua notte.
    La mia riconoscenza.
    (Marco Rovelli)

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