Il Governo ferma il Sole

 

Se sotto vari aspetti economici e sociali l’Italia ha dimostrato di non essere all’altezza degli altri paesi europei, come per i dati sull’incremento del debito pubblico o sulla disoccupazione, c’è un settore che non ha mai smesso di crescere, nonostante le deboli normative di Governo e Regioni. Stiamo parlando di quello energetico, e specificatamente, della crescita che questo ha avuto grazie all’introduzione nella Penisola di numerosissimi impianti eolici e fotovoltaici. La corsa alle rinnovabili ha garantito all’Italia un recupero sorprendente dello svantaggio accumulato in questi anni nei confronti di altri paesi europei, a cominciare dalla Spagna e continuando per le nazioni del Nord Europa, come Germania, Danimarca, Svezia.

Basti pensare che in Italia, solo nel 2010 sono stati installati oltre 100 mila impianti, per un totale di 2000 megawatt di produzione elettrica. Questo vero e proprio boom ha permesso la creazione di 20 mila posti di lavoro sia diretti che indotti. La corsa all’energia rinnovabile è stata in grado di attirare importanti interessi in Italia, con il finanziamento e gli investimenti di banche e multinazionali. Tutto questo non è stato altro che il frutto delle incentivazioni che hanno permesso di installare nuovi impianti produttori di energia attraverso fonti rinnovabili.

Fino al 2010, il ‘conto energia’, cioè i contributi europei garantiti per chi installa nuovi impianti produttori di energia da fonti rinnovabili, sono stati molto favorevoli, variando tra i 34  e i 47 centesimi a chilowattora, per poi iniziare a scendere nell’anno seguente. Giusto per snocciolare qualche dato significativo, in Italia nel 2006 si produceva, attraverso il fotovoltaico, una quantità di circa 2 Gigawattora. Da allora, la produzione da un anno all’altro è più che raddoppiata: nel 2007 si è arrivati a produrre 40 GWh, nel 2008 189 GWh, per arrivare ai 679 GWh del 2009 e per un totale di 1132 GWh nel 2010.

Conoscendo questo exploit che si è verificato negli ultimi anni in Italia, diventa allora comprensibile l’apprensione degli addetti ai lavori e delle associazioni ambientaliste quando sono stati annunciati nuovi decreti legge che avrebbero introdotto un tetto massimo di 8 MW per l’incentivazione degli impianti, eventualità che potrebbe determinare un brusco rallentamento della corsa al solare e alle rinnovabili.

Le modifiche introdotte nel testo sulle energie rinnovabili non sono state così tassative. Tuttavia, l’intenzione del piano, i cui dettagli sono rimandati a giugno, sono quelle di imporre comunque dei tetti massimi agli incentivi, eventualità che preoccupa enormemente i gruppi pro rinnovabili, dal momento che un decreto del genere avrebbe l’effetto di allontanare capitali e investimenti anche esteri dalla Penisola, minacciando seriamente la crescita del settore.

Nel testo del decreto ci sono altre due modifiche importanti in vista delle possibili ripercussioni nello sviluppo del rinnovabile. La prima riguarda la commistione tra impianti fotovoltaici e terreni agricoli. Per evitare che vaste porzioni di terreni destinati all’agricoltura siano occupati da impianti ad energia solare, il piano pone una quantità massima di potenza installata su questi terreni di 1 MW, oltre a determinare la percentuale massima che un impianto può occupare su un terreno coltivabile, equivalente al 10 %.

Per quanto riguarda l’eolico, è stato previsto un taglio retroattivo degli incentivi del 22%, alimentando lo stesso discorso di protesta delle associazioni ambientaliste e degli enti coinvolti nel boom delle rinnovabili già citato per il fotovoltaico.

In tutto questo, rimane il paradosso di un Italia che sembra aver trovato la sua ancora di salvataggio e che, tuttavia, fa di tutto per perderla.

23 commenti su “Il Governo ferma il Sole”

  1. Il governo dimostra ancora una volta la sua non cultura quando si parla di energia, infatti punta tutto sull’energia nucleare che sa di non futuro, ricordo a tutti che il problema scorie non e’ stato ad oggi risolto

  2. Faccio presente, per correttezza di informazione, che il conto energia non viene finanziato dall’Unione europea, bensì dal cip 6 ovvero dalle tasche di tutti gli italiani tramite prelievo forzoso sulle singole bollette dell’energia elettrica. Detto questo, ritengo il fotovoltaico fondamentale e strategico per il nostro futuro (ne ho realizzato uno anche io sul tetto di casa), ma solo ed esclusivamente coprendo gli “ettari di tetti” civili ed industriali, risparmiando in maniera forte e chiara ogni mq di prezioso suolo agricolo.

  3. infatti questo decreto è un vero e proprio passo indietro, senza contare il fatto che molti addetti del settore resteranno senza lavoro. penso che lo spirito che sta sotto questa legge sia fondamentalmente incentrato su tre aspetti:
    1. aprire la strada al nucleare
    2. favorire Libia nell’esportazione di carburanti coonvenzionali (petrolio e gas)
    3. andare contro la generazione distribuita, cioè la capacità individuale (o comunque di piccole collettività) di generare energia elettrica per il proprio autoconsumo. Pratica che, se troppo dffusa, avrebbe finito con il togliere potere alle solite lobby.
    Dasottolineare poi come qs decreto sia assolutamente contrario allo spirito della normativa comunitaria che dice di applicare, la quale (ovviamente) va nella direzione del protocollo di Kyoto.
    Di fatto ancora una volta dimostriamo di essere un paese retrogrado e arrocato sui personalismi di pochi…..

  4. volevo precisare che non solo il conto energia viene fiinanziato tramite prelievi forzosi sulle bollette dell’energia elettrica (meglio usare il passato, comuqnue, visto appunto il nuovo decreto) ma anche il nucleare dalla notte dei tempi viene finanziato nello stesso modo…..

  5. @Alessandro….questa è la tua (vostra) disgrazia…credere ke gli elettori siano ignoranti…inutile dire ke gli ignoranti siete voi ke NON ACCETTATE l’idea ke gli elettori hanno capito BENISSIMO!!!…pppuuuààààà!!!!!

  6. gli addetti ai lavori sapevano da anni della necessaria futura introduzione di questi tetti, come della progressiva diminuzione del premio/kw prodotto da parte di ENEL.
    Questo articolo fa DISINFORMAZIONE.

  7. gli addetti ai lavori sapevano da anni della necessaria futura introduzione di questi tetti, come della progressiva diminuzione del premio/kw prodotto da parte di ENEL.
    Questo articolo fa DISINFORMAZIONE.

    • Mi sembra un po’ ardito dire che fa disinformazione, considerando la frase degli addetti ai lavori (categoria, per altro, direi ampia e quindi non omogenea) non considerando tutto il resto

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