Rieccomi. Nonostante le reazioni scomposte al mio articolo precedente (Basta con Berlinguer!) insisto ad utilizzare liberamente il cervello senza accendere ceri ad un “santino”, qualunque esso sia. Innanzi tutto, però, vorrei mettere in chiaro un fatto (visto che c’era qualcuno che mi accusava d’essere pagato dalla destra): la mia storia è tutta dentro la sinistra, sempre. Non m’è mai passato minimamente per la testa qualsiasi lontana simpatia per l’altra parte. Prima nei gruppi “extraparlamentari” (così li chiamavano), poi in Rifondazione Comunista quando è nata, nel circolo di Primavalle a Roma. Ne sono uscito subito perché, insieme a tanti altri compagni con la mia formazione culturale e politica, avevamo capito che in quel partito non c’era alcuna volontà di riflettere sulla caduta del muro e quindi sulla sconfitta del “socialismo realizzato”. Adesso preferisco avere e dire le mie idee fuori da qualsiasi partito (ce ne sono ancora di partiti di sinistra? Se qualcuno li conosce me li indichi, per favore. Corro!).
E veniamo al problema Saviano. O meglio al fenomeno mediatico e politico che è diventato. Per non incorrere negli insulti a me di solito riservati, dico subito che Saviano ha avuto il merito di mettere al centro dell’attenzione il problema della camorra. Dico anche che vergognosi e colpevoli sono gli attacchi della destra perché difendono le loro commistioni affaristiche con la malavita. Dico, per finire, che Saviano è uno dei pochi scrittori condannati a morte da poteri occulti e mafiosi (un altro è Sulman Rushdie dagli integralisti islamici) e che quindi va difeso e protetto in tutti i modi. Basta per essere al riparo dai vostri strali? Spero di si. Ma tutto questo non ci può impedire di riflettere sul fenomeno che è diventato perché ha delle implicazioni profonde sulla deriva della sinistra. E veniamo ai fatti.
Innanzi tutto non è stato né l’unico né il primo. Prima di lui altri autori avevano scritto e analizzato la camorra, vedi Nanni Balestrini con Sandokan. Anche oggi giornalisti coraggiosi come Rosaria Capacchione scrivono articoli e libri denunciando il potere della camorra e sono costretti a vivere sotto scorta (per non parlare di Giancarlo Siani, mort’ammazzato). E allora perché solo Saviano è diventato questo fenomeno mediatico? La televisione? Secondo me c’è qualcosa di più profondo. E questo qualcosa è tutto politico. Alessandro Dal Lago, nel suo libro Eroi di Carta che consiglio di leggere (pubblicato dal Manifesto), ha provato a rifletterci su prendendosi tanti di quegli insulti che la metà sarebbe bastata. Soprattutto da sinistra e non solo da quella omologata e perbenista tipo PD ma anche da qualche “estremista” come me. Io, invece, sono proprio d’accordo con Dal Lago.
E veniamo al punto. Dal libro che ha scritto, Gomorra, e dalle continue affermazioni del nostro eroe traspare una visione del mondo troppo semplice e manichea: da una parte il Grande Male, la camorra, e dall’altra il Bene assoluto, la Legge e lo Stato. E allora vi domando: siamo sicuri che così è? Non c’è commistione tra istituzioni, politica e malavita? Perché gran parte dei comuni campani (e non solo) sono o sotto inchiesta o commissariati per infiltrazioni camorristiche? Nessun politico è sospettato di copertura o complicità con i boss? E Cosentino? E allora? Lo Stato è il Bene assoluto? La Legge ci garantisce da queste degenerazioni? Non commento. Io so solo che lo Stato capitalistico è ORGANICAMENTE (è la Storia che ce lo indica) immischiato con tutte le forme di malaffare in onore del profitto o degli interessi di parte (elettorali, ad esempio). Non farebbe male a tutti noi, compreso Saviano, rileggere Bertolt Brecht (L’opera da tre soldi). Insomma da Saviano viene fuori una lettura della nostra società troppo semplice, quindi non completa, che è tutt’altro del pensiero storico della sinistra nel merito.
Ma c’è di peggio. La contrapposizione tra un Grande Male e il Bene comporta la figura d’un EROE che, spada in resta, si fa paladino per sconfiggere il mostro. Ed è questo il meccanismo che ha prodotto il fenomeno mediatico di Saviano. Il paladino è lui e lui è l’eroe. Quindi, come ogni eroe, si può permettere di dire, a noi popolo bue, qualsiasi cosa su tutto quello che accade nel mondo. Magari, perché no?, anche diventare il candidato della sinistra nella competizione elettorale. Peccato che talvolta, pensateci, dice anche delle gran fregnacce (vedi le sue dichiarazioni quando a Roma ci sono stati scontri di piazza tra la polizia e il movimento degli studenti). Come è potuto accadere? Secondo me perché alcuni aspetti del berlusconismo sono entrati prepotentemente nel corpo della sinistra. In questo caso il concetto di DELEGA. Sono crollate le ideologie, sono spariti i sistemi di valori, sono crollate le categorie di pensiero e allora tutto si affida al leader come fosse un taumaturgo che, da solo, possa risolvere le questioni. E questo cos’è se non puro berlusconismo? Il suo partito non è il partito del padrone? E, a sinistra, cosa sono le conventions veltroniane? La ricerca affannosa del leader vista come la questione principale della sua rinascita? E voi, che amate Berlinguer, non vi ricordate che proprio lui era l’anti/erore, l’anti/leader? Per fortuna ancora a quel tempo contavano le idee! Quindi Saviano è diventato supplente alla mancanze di un sistema ideale della sinistra. Che bisogna fare?
Il processo di sviluppo di idee nuove per la sinistra e le azioni per un effettivo cambiamento della società non può che essere un processo collettivo dove tutti partecipano senza delegare niente a nessuno (vedete quello che sta succedendo in Nord Africa? Milioni di giovani hanno ripreso in mano le loro sorti e, magari anche con qualche sbaglio, ci sta, stanno cambiando il mondo). Ognuno di noi deve avere la possibilità di esprimere le sue idee e contribuire, anche con le lotte, a far rinascere una prospettiva vera di cambiamento. Senza pendere dalle parole di nessuno. Con le buone maniere? Talvolta anche no. Forza, rimettiamo collettivamente in moto il cervello!
Mai pensato di considerare Saviano un taumaturgo che da solo risolve tutte le questioni. Ma a quanto pare certa gente è tanto convinta di essere superiore da considerare tutti gli altri dei poveri stupidi…
Hanno paura degi uomini che hanno segnato la nostra storia del passato e degli uomini che sono il nostro futuro
in italia non si fà più uso del proprio pensiero ……………… ci si idealizza nel prossimo senza riconoscere a sè stesso che si può cambiare le cose …………………. aspettandoci che a cambiarle sia un’altra persona ……………………….. per esempio con il voto ………… si guarda ad un lider , per come si presenta ……………. ma , non ci si informa delle sue idee e dei suoi ideali , soffermandosi sulla sua apparenza …………………………….. la sinistra ? …………. perchè , c’è forse la sinistra ……………………….. non mi ero accorta ……………… scusate …………………….
..sarà un’utopia,ma mi auguro fortemente che non esistano berlusconiani di sinistra e se esistono,che ci si liberi anche di loro…
basta con chi dice basta con saviano e basta con berlinguer. si vergogni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Un solo appunto di carattere linguistico…leader non lider…scusate ma la politica è morta quando personaggi come Berlinguer se ne sono andati portando con se l’amore per questo paese al di la della semplice ideologia politica…ammiro Saviano ha acceso qualche luce sul problema camorra esponendosi in prima persona, io gli darei fiducia.
non credo che Saviano si sia mai atteggiato a leader di niente e tanto meno faccia sentire stupidi gli altri . mette in evidenza dei problemi che molti non vogliono vedere e che pochi hanno il coraggio di denunciare
io non sono del tutto in disaccordo con costui che scrive. Essenzialmente e giustamente ci mette in guardia a non dare troppa confidenza alle persone e di rimanere con le nostre idee e saper vedere oltre all’immagine che si sta costruendo attorno alle persone come Saviano… che per l’amor di dio non dico che è una cattiva persona , però si rischia di distogliere l’attenzione e magari lasciar scappare da altre parti cose comportamenti , affermazioni, che magari non sono del tutto positive in un contesto politico di questo tipo , cioè un contesto politico veramente allo sbando!
insomma ognuno pensi con la propria testa! E non con la testa di Saviano!!! Poi che spesso ci si trovi daccordo con quello che dice è un conto però rimanere sempre lucidi!
be…..che dire….dopo la mancata risposta a Centro Impastato,alla sua simpatia per casapound,al suo elogio per maroni,il filoisraeliano di toppe ne fa’ con la sua bella mascherina da anticamorra,invito a riflettere su un’altro punto.Un Compagno non si lasciava mai solo,io invece vedo che il Compagno Peppino e tanti altri li stiamo lasciando a terra e facendoli morire di nuovo.il perche’ si e’ arrivati a questo e’ semplice,abbiamo lasciato indietro tutte le piccole cose che ci hanno fatti grandi,abbiamo lasciato la semplicita’ dell’essere gente comune.
Articolo che soppravvaluta il fenomeno Saviano ma che cmq mi trova abbastanza daccordo.
d’accordo al basta con il sionistaSaviano. sia mai che questo un giorno diventi un elemento di spicco della sx. di merde filo israeliane ne abbiamo avute giá troppe
@Crety mi spiace informarti ma lo e” gia………
Caro Marco Bocciarelli, ciò che dice è in parte corretto, però parte dal presupposto che noi, in quanto popolo bue, vediamo in Saviano un leader da seguire senza se e senza ma, al pari di come i più accaniti berlusconiani vedono berlusconi. Questo però non è vero, io personalmente ammiro Saviano ed apprezzo ciò che fa, ma non per questo sono sempre daccordo con lui. Quando Saviano ha scritto a proposito dei fatti di Roma, per esempio, io ho letto con interesse l’articolo, ma non per questo ho condiviso tutto quello che ha scritto (era un’analisi piuttosto superficiale, è vero). Non è che, caro Marco, lei sottovaluta noi “Italioti”?
In quanto a Saviano, non lo apprezzo perchè credo abbia sempre ragione, lo apprezzo perchè è un ottimo comunicatore e divulgatore e usa queste sue capacità per raccontare alla gente storie che è bene che sappia, e lo fa anche a costo di rimetterci personalmente. È meglio un messaggio forse un po’ superficiale che arriva a milioni di persone piuttosto che uno approfondito ma incapace di andare oltre la ristretta cerchia di coloro che si interessano della cronaca mafiosa. Dobbiamo stamparci in testa, noi di sinistra, che essere in minoranza e restare tra noi pochi “illuminati” potrà anche avere il suo fascino, ma è inutile per il Paese e vuol dire consegnarci a questa pessima destra italiana, Dc una volta, berlusconiana ora.
In ogni caso, ha fatto bene a ribadire il concetto che essere uomini liberi vuol dire saper pensare con la propria testa e non conformarsi all’opinione di un leader. Conserviamo il nostro pensiero indipendente, è ciò che di più prezioso abbiamo.
preferisco sentire lui k tanti altri cretini
ammetto di non aver letto, né di aver voglia di leggere, l’articolo di tale bocciarelli su berlinguer, ma sono in parte d’accordo con ciò che scrive su saviano.
saviano ha portato all’attenzione comune il problema della regione da cui proviene e ha avuto modo di dire parecchie ovvietà sull’infiltrazione delle mafie in tutta italia. effettivamente pochi hanno apertamente posto la questione, o pochi, più probabilmente, hanno avuto la possibilità di dirlo a gran voce e di raggiungere il grande pubblico.
quando mi sono ritrovata a vedere il programma dell’accoppiata fazio-saviano ho passato il tempo a pensare “se queste sono le voci della sinistra, stiamo ben messi”. perché? perché nessuno dei due ha mai mostrato il coraggio di assumere una posizione netta sulla realtà italiana. come dice bocciarelli saviano vede bianco o nero, stato=bene, mafia=male. che per carità, sarebbe bello se fosse così, ma il buon saviano pare dimenticare che mafia e stato sono andate a braccetto per anni, sotto silenzio, depistaggi e stragi che né saviano, né fazio han pensato bene di evidenziare nelle loro tre serate su rai3.
cosa rischia saviano nel dire un’altra verità così grande? di finire morto per stragi/omicidi di stato come altri, o ci sono anche interessi più terra terra come quella di non perdere i favori del pubblico?
non dico che dovrebbe essere un martire, ma se parla di tali questioni sarebbe lecito che lo facesse con maggiore integrità.
e la sinistra che si appoggia a simili venditori di parole campate per aria, beh, è senza direzione e speranza.
come se non fosse evidente per altri motivi…
a parte il fatto che non vedo il nesso tra saviano e berlinguer,
la storia l’hanno sempre fatta grandi uomini con grandi ideali e grandi popolazioni al fianco.
Basta con basta .
ed è triste k i giovani del suo paese non lo sostengano
la verita’ si trova nella lettura di questi commenti…..
non sappiamo ancora chi ci sta portando alla divisione perche’ non sappiamo piu cosa e chi siamo…….la cruda realta’.
A parte il vittimismo dell’autore, che si sente bersagliato da chissà quali strali, quello che dice è semplicemente non vero. Innanzitutto Saviano ha sempre parlato delle collusioni con lo Stato e con i partiti (o vogliamo dimenticarci che il ministro Maroni ha preteso di replicare?). E poi chi l’ha detto che Saviano è il nostro eroe? La questione è un’altra, e cioè che la risonanza delle sue parole (vedi il grande successo di pubblico televisivo) porta la lotta alla camorra ed alla mafia quale tema centrale come non è mai stato da tempo (o forse mai). E’ questo è un valore di per sè. Ne consegue che sminuirne la rilevanza è solo un favore alla mafia.
caro amico nn ti giudico ma devo dire che sei prezioso nel tuo intervento, in quanto rendi palesi i limiti della sinistra italiana…essere un movimento nato x stare solo all’ opposizione…tu però hai superato questo concetto ti opponi addirittura ad un ipotesi di leadership vincente…ti auguro buona opposizione!!
Ok, ok, va bene la tirata sul “pensa con la tua testa e non fare tutto quello che il leader di turno dice”, ma sinceramente non conosco gente che prende le parole di Saviano come se fosse Bibbia (io per primo non ero daccordo con lui quando ha parlato, per esempio, di Israele o dei fatti di Roma). L’autore parte dal presupposto, infondato, che noi siamo come i berlusconiani (e magari solo lui e pochi eletti non lo siano).
Per quanto riguarda le polemiche sull’appoggio a Israele, sul “mafia-male stato-bene” eccetera, ok, si potrà non essere daccordo con lui, ma non mi sembra una tragedia. Evitiamo di partire dal presupposto che chiunque non le pensi come noi (per esempio sulla questione Israele) sia un traditore brutto e cattivo, o comunque sia in malafede, è un comportamento da berlusconiani.
Vedo che a molti non è piaciuto, poi, il programma Vieni via con me. Anche in questo, si potrà non essere daccordo con la sua analisi, ma comunque ha avuto il pregio di parlare di argomenti importandi raggiungendo persone che normalmente non si sarebbero mai interessate a questi (lo so per esperienza diretta, fidatevi) e questo è un ENORME passo avanti. Però a molti non va bene perchè non corrisponde al proprio dieale perfetto di programma di sinistra. Però a questo punto siete voi ad aspettare un eroe…
non è questo lo spirito di Berliguer, ricordatelo!
@Giuseppe ti pregherei di andare a chiedere a chi ha fatto i nomi e fatto arrestare intere cosche per poi trovarsi senza una scorta,ecc….
hai mai sentito nomi da saviano?gli unici che ho sentito sono quelli sicuri di pena attribuitagli o di defunti……….i suoi scritti,tutti copiati da chi da molti anni sta lavorando senza paura,vedi Centro Peppino Impastato,che il tuo beniamino casapound non si e’ degnato di una risposta,gia quelli son Comunisti…….forse gli ultimi leggendo il tuo commento……..
@Nicola,che dirti,per me i Compagni son Compagni,qualsiasi sia la loro nazionalita’,anche Israeliana…….ma anche Palestinese……
vabbè, ma il problema non è neanche saviano. ha voce e parli. nessuno glielo vieta.
certo, dicesse meno amenità paracule sarebbe meglio per tutti, ma ben venga il parlar di certi temi. su altri dovrebbe avere la decenza di tacere e di non tergiversare su verità lampanti (vedi israele) lodando un carnefice non differente da quello denunciato nel suo libro più famoso…
la questione non è nemmeno il “popolo bue” che penderebbe dalle sue labbra. la questione principale è che la sinistra si aggrappa a simili personaggi per risalire dal baratro in cui i vari d’alema, i vari favoritismi, l’inazione, l’han fatta cadere.
e se la sinistra si affida a personaggi politicamente (politicamente) mediocri come saviano e fazio quali portavoce dell’ essere di sinistra, beh, a me pare che non ci sia scampo.
fazio e saviano non sono una risposta politica, le loro parole saranno pure state liberatorie per coloro che non ha più spazio in questo paese, ma come tutto ciò che crea “il caso”, le loro parole, la loro rivoluzione televisiva mi pare che sia servita a poco.
Ma non c’è nulla per cui insultarti tanto sono banali i concetti che esprimi. Chi ha una vera coscienza civile ascolta Saviano non come un eroe, ma per ciò che è, un uomo che dedica la sua vita alla lotta contro le mafie. Lo fa così bene, sia sui libri che in tv, che molte persone preferiscono acquisire informazioni tramite lui e non altri. Perchè voi ex e neocomunisti state sempre lì a cercare di distruggere qualsiasi figura positiva che si crea intorno ad un certo movimento? Sono anni che distruggete! Cosa avete lasciato a noi giovani che ci avviciniamo al mondo politico e civile da sinistra? Niente!
Ma quale Grande Bene e Grande Male. Saviano denuncia da tempo lo scandalo dei voti di scambio, e parla da sempre di relazioni pericolose tra stato e mafie.
È un grande comunicatore: non importa soltanto cosa dici, ma come li dici – cosa che la sinistra non capisce arrendendosi passivamente all’emorragia di base elettorale (vedi gli ex compagni emiliani che ormai votano Lega).
La sinistra ha problemi grossi, ahinoi, al vertice come alla base. E Saviano non è fra questi problemi.
Mi ha colpito una frase di quello che ha scritto l’autore dell’articolo: “fallimento del socialismo realizzato” a proposito della caduta del muro MA quale socialismo realizzato??? Non c’e’ nessun paese al mondo che abbia realizzato il vero socialismo: ci si sono riempiti la bocca, lo hanno sfruttato, abusato, ma mai realizzato.
In quanto ai basta a Saviano e basta a Berlinguer, io direi basta a silvio: questo e’ il vero problema del nostro paese, non Saviano o il grande Enrico.
un saggio qualunquista di critica all'”eroe” del momento. da contestare avendo spazio, frase per frase.
e come le più classiche tesine scolastiche, al momnto di concludere con le proprie idee rimanda ad un comodo : CI VUOLE UN AGIRE COLLETTIVO……
Ma va…….
Prima si vanta di essere uno di quelli che hanno buttato a mare le ideologie e poi dice basta con gli eroi. I Saviano ci sono proprio per colpa della gente come lei, che peraltro scrive roba “contro” per gioire delle reazioni, anche se negative. La caduta del muro, il socialismo reale, ecc, sono argomenti di chi ha sputato sulle proprie idee, come lei. Non era necessario guardare al URSS per credere in una società giusta. Se oggi dobbiamo cercare eroi è colpa della sua generazione che non ha saputo tramandare ideali.
Secondo me lei il libro Gomorra non lo ha nemmeno letto…
concordo con Rita….ma và..và.
concordo con Katia…ma va…va…va…
È obbligatorio che pubblichiate gli articoli di tutti i perditempo che la pensano in modo diverso da voi?
O il signor Bocciarelli ha una corsia privilegiata?
Se domani inviano articoli tutti gli iscritti a Forza nuova, a Militia Christi, a Comunione e Liberazione, li pubblicate lo stesso?
Bocciarelli si apra un blog, e chi vuole vada leggersi le sue elucubrazioni, dargli spazio come gli date voi, significa comunque condividere.
Non è che, al di là della solidarietà umana espressa dall’articolista poi venga fuori una grande stima dell’uomo-Saviano ma ancor peggio mi sembra egli presuma dello scrittore-Saviano. Senza dilungarsi in dissertazioni pedisseque sulla valenza sia dell’uomo che dello scrittore mi accontenterei di dire che l’articolista mi sembra un po’ sommario e per nulla preciso quando tratta l’argomento Saviano, così anche nel caso Berlinguer ancor più complesso e difficile da contestualizzare oggi. Quando dice che Saviano è un personaggio-eroe credo abbia, invece, ragione ma non scopre che la proverbiale acqua calda in quanto è lampante che la sua storia personale concatenata a quella di Gomorra lo fa tale. Quando riporta la visione manichea del mondo di Saviano ripercorre la stessa strada e quando afferma che non tutto è bianco o nero ma, molto più spesso grigio, sono affermazione “alla Catalano” e nulla più. Il discorso su Saviano fenomeno mediologico dovrebbe essere un po’ più articolato e semantico e non giustificato da un sentimento di simpatia/antipatia empirico e soggettivo. Il rapporto crimine politca prima che fatto romanzato o da libro di saggistica è oggi fatto di cronaca quotidiana, e non solo in Campania come il nostro articolista sembra quasi ignorare. Il merito di Roberto è stato non quello di dire cose che nessuno sapeva ma piuttosto che nessuno aveva il coraggio di dire apertamente (lasciamo stare i confronti, tipo quello con Giancarlo Siani, anche questi non contestualizzati e quindi approssimativi e basta con il ributtante argomentare per eccesso del tipo se tu sei un eroe io ne conosco altri dieci); che su questo il suo editore (ma guarda un po’) ci abbia abimente costruito sopra un Personaggio-Scrittore non è altro che l’applicazione delle leggi della comunicazione e del marketing a cui tutto è sottoposto in questa società tardo capitalistica che viviamo accettandola ogni giorno. La domanda vera è, dal mio punto di vista: non è che, invece, da fastidio semplicemente che Saviano si sia arricchito con la sua opera? Ma a che prezzo ve lo siete chiesti?
Perchè Saviano viene considerato di sinistra?perchè si pensa che sia visto da molti di sinistra un leader?perchè ha parlato contro la mafia?
Essere di sinistra vuole dire esporsi e lui lo ha fatto mettendo tutto se stesso e rischiando in prima persona per cambiare delle sistuazioni inique anche mettendosi contro i poteri dello stato ma questo non fa di lui un leader per la sinistra fa di lui una persona da ammirare .
Il problema vero è che la sinistra non ha un leader all’altezza di Bauscioni e quindi non è credibile per un cambiamento di questa società e lo dico con la morte nel cuore e Saviano viene da noi inteso come una speranza che lui stesso non ci ha mai dato,lui è uno scrittore,un giornalista non è un POLITICO non lo ha mai detto siamo noi che ci illudiamo perchè non ci sono alternative ed è questa la vera tragedia
Signor Bocciarelli, solo i Santi non hanno difetti e Saviano non è un Santo, per fortuna. Al contrario di tanti fumosi maitre a penser, però, ha avuto la grande capacità di rendere chiaro e visibile -a tutti- il sotterraneo mondo delle “mafie” nostrane. Non è merito da poco. E questo basta per rendergli omaggio. La mafia lo ha condannato a morte in contumacia. Ma ciò non vuol dire che Saviano sarà trucidato. La mafia uccide in mille modi. Dove non arriva il piombo arriva la calunnia istigatrice, il discredito che ghettizza, o l’infamia che demolisce. Uno stillicidio lento e continuo che mira ad imbrigliare la vittima: demolizione morale ed isolamento fisico, infatti, sono da sempre gli strumenti chirurgici prediletti dalla mafia per “sopprimere” innanzitutto una voce…..in attesa del momento giusto per “tappare” anche la bocca. Ora, senza voler scomodare la politologia, si avverte ormai da più parti un subliminale punzecchiamento a Saviano che prende solo a pretesto il suo “successo mediatico”, mentre di fatto mira a farne un bersaglio collettivo. Perciò, nella nostra società stracolma di bastardi e malavitosi di ogni risma, che ben si prestano ad essere bersagliati, cercare il pelo nell’uovo di Saviano è pura schizofrenia autolesionista.
P.S. Socrate, quando gli chiesero cosa insegnasse, rispose che non insegnava niente perchè era ignorante, ma aiutava coloro che ritenevano di sapere qualcosa a fondare le loro opinioni su argomenti solidi….Chiamò questo metodo filo-sofia, che significa “amore per il sapere”, distinguendola dalla sofia dei sapienti che non “amano il sapere” perchè ritengono di possederlo. Maestro, quindi, non è chi crede di trasmettere verità, ma chi aiuta gli uomini a tirarla fuori dalla confusione delle loro opinioni, anche se in contrasto con le idee più diffuse e da tutti condivise.
Il buon sapere serve a corrodere i propri pregiudizi, a indebolire le posizioni troppo rigide, a educare al dubbio, ad allargare la propria visione del mondo, perchè spesso i problemi sono enigmatici solo perchè guardati da un punto di vista che non tiene conto degli altri possibili.
In questa ottica, e in questa Italia dove regna una gran confusione, Saviano illumina un pezzo di verità. Io guardo la verità, non Saviano.
caro marco bocciarelli,
hai dimenticato un piccolo particolare: Saviano è uno Scrittore, i suoi libri, i suoi articoli, i monologhi letti-recitati a Vieni via con me hanno grandi meriti letterari, non solo per il loro contenuto ma anche per la forma, la loro prosa. Insomma, Saviano è un artista, anche per questo è così famoso, non solo in Italia.
A parte la tua bella analisi sulla visione del mondo di Saviano, colpisce la tua affermazione sulla mancanza di partiti di sinistra nel nostro paese: credo invece che i partiti di sinistra esistano, al massimo manca la gente di sinistra, ma su questo punto tu ne sai più di me, vero?Forse, il problema principale della sinistra oggi è al suo interno ed è rappresentato da tutte quelle persone che si sentono sempre in dovere di esprimere un’opinione altra e (per loro) inedita, che vogliono sempre e per forza fare gli originali ed eccentrici messia condannati dalla loro acuta perspicacia all’esilio.
Un’ultima cosa: l’invidia è una brutta bestia!
La forza di Saviano – con Gomorra – è stata la capacità di raccontare da dentro il cancro che ci sta uccidendo, e avendo il coraggio di fare nomi e cognomi, e citando fatti che tutti conoscono e nessuno sa interpretare.
I “nientisti” come Marco Bociarelli niente di buono hanno prodotto finora e niente produrranno per il futuro.
Onore a chi ha il coraggio delle sue idee e la capacità di farle conoscere, come Saviano.
Basta con i “nientisti” che sanno solo spaccare il capello in quattro, e non hanno fatto mai niente di buono per gli onesti.
Certo che se adesso ci preoccupiamo di demolire Saviano……..
con sti soliti discorsi salottieri…
maddai…
Saviano ha sempre parlato delal commistione fra Mafia e Politica.
Chi dice il contrario utilizza una falsa coscienza.
“Lancia in resta”non spada, caro Bociarelli, “pendere dalle labbra” di qualcuno non dalle parole….
Dire “ognuno di noi deve avere la possibilità di esprimere le sue idee” è persino un’ovvietà ma è un motivo molto usato da chi richiama le libertà democratiche per farsi accettare pur sapendo di intervenire provocatoriamente, nel luogo sbagliato, su temi di nessuna rilevanza. La libertà di parola è un diritto, non una punizione per chi ascolta o legge. E siccome non tutti parlano con la stessa competenza e autorevolezza, ti consiglio di appellarti al DIRITTO A TACERE
Non ho mai sentito dire a Saviano, che pur abbraccio fraternamente, di essere di sinistra; d’altra parte preferire la legalità (anche se capitalistica) alla camorra, non è ne di destra ne di sinistra. Se poi qualcuno spera in Saviano per il rilancio del centrosinistra, è proprio il segno, secondo me, che c’è bisogno non tanto di Berlinguer ma di Berlinguerismo.
Brava Mariella! E la matita rossa e blu dove l’hai lasciata?
Complimenti a chi ha scritto l’articolo.. tocca il punto focale della situazione attuale.
Un certo popolo di sinistra si autodefinisce tale delegando a figure carismatiche, e non privi di elementi positivi, l’elaborazione politica (vedi Vendola), con uno spirito critico nullo; alias fideismo e messianismo.
Queste figure pur contribuendo positivamente vengono investite di insindacabilità, quasi sacralità.
Così facendo la parola stessa sinistra si deforma e perde connotazione, diventando sempre più liquida.