E’come se la Sinistra non fosse in grado di fare i conti con la sua storia. Sì è tacciato questo blog di devozione, di perbenismo, di statalismo: accusati in nome di quel estremismo che già Lenin, non esattamente un moderato “inciucione”, definiva una malattia infantile.
Questo spazio è sorto tra le ceneri del muro di Berlino, tra le orecchie l’eco della profezia di Norberto Bobbio: “O illusi! Credete proprio che la fine del comunismo storico, e insisto sullo storico, abbia posto fine al bisogno e alla sete di giustizia? “.
E’ proprio da qui che dobbiamo partire: dalla implosione del comunsimo reale, che ha lasciato alle bocche assetate solo litri di Coca-Cola. Ci si è illusi che si poteva scarificare la libertà del presente in nome di un “sol dell’avvenir” mai veduto da uomo alcuno, ma, come sosteneva Roselli, “la libertà è il più efficace mezzo e l’ultimo fine del socialismo”. La realizzazione della società giusta dev’essere scelta colettiva, non imposizione totalitaria, settaria.
Aveva ragione Marx a scagliarsi contro l’iniqua società liberale del suo tempo: ma la rivoluzione socialista è prima di tutto un cambiamento morale, e prima di poter agire copiutamente sulla struttura economica è necessaria una trasformazione antropolgica. E’ essenziale la condivisione di quei valori universali che lo Stato, inteso come entità plurale e dialettica, puà portare avanti. Lo Stato in Italia non è dei padroni: lo Stato Italiano è stato fatto da operai, da contadini, dal popolo in lotta per l’unità e la libertà.
Purtroppo il nostro paese è oggi amministrato da una banda di persone senza morale e valori, ma ciò non toglie sacralità alla Repubblica: siamo noi la Repubblica, non il nano. Sostenere quindi per manicheo anticonformismo, “nè Stato nè mafia”, come a suo tempo si disse ” nè con lo Stato nè con le Br”, suona pericoloso, eversivo, offensivo.
Scrisse Enzo Biagi: “si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso”. Teniamone conto se davvero vogliamo cambiare questo mondo assetato di giustizia.
Daniel Rustici
Antonio Gramsci.
ma il socialismo non può morire,è una delle ideologie,e le ideologie non muoiono.vengono debitamente offuscate,ma vivono
morto? e’ piu’ attuale che mai.
il socialismo è morto quando è nato in esso la rivoluzione detta COMUNISMO……grade ideologia
caro nilson è propio quello che intendevo,la giusta maturazione
il comunismo è morto, moooorto!
…e chi lo dice? l’idea sana non morirà mai!!!
quale comunismo è morto? certamente quello reale ma….il socialismo è l’ideale!…….
Sempre più attuali le parole di Berlinguer…la questione morale è fondamentale!!!
…è morto solo nella testa di chi credeva di sapere cos’è il socialismo, ma non ha mai avuto la più pallida idea di cosa sia!!! (vedasi Bondi e tanti altri)
le mode muoiono, le idee no!
peccato che in Italia si abbia vergogna a dire che si è socialisti!
se socialismo significa: solidarietà, uguaglianza, legalità, dignità, allora vuo,l dire che esso non è morto ma viveeeeeeeeeeeeeeeee
craxi….
…io non mi vergogno di dire d’esser comunista, anche perchè dovrei vergognarmi della mia stessa essenza e poi siamo rimasti veramente 4 gatti ormai, siamo una specie in via d’estinzione!!!
il socialismo non potrà mai morire . . . .lo potranno, formalmente, sbiadire, dicono che sia morto perchè lo vogliono togliere dalla memoria presente delle persone. finchè esisterà il capitalismo (tesi) esisterà il socialismo (antitesi) . . . come speranza di un mondo meno sperequato . . . . . .
lo hanno fatto morire,mettere dentro di tutto lo chiamiamo socialismo,rutelli bindi ecc. ecc. e’ socialismo?i capi del pd parlano da socialisti?fare conferenze parlare di gossip e’ socialismo?prima c’erano i veri sindacalisti che lottavano con gli operai, ora? tutti in poltrona al governo e non gli frega piu’ niente di niente,il vero socialismo e’ finito alla morte del vero uomo politico ENRICO BERLINGUER,quelli di oggi non sanno nemmeno cosa vuol dire comunisti,senza idee e senza teste,senza programmi solite facce che non sanno fare neanche politica, ma solo gossip,bisogna cambiare , ci sono giovani che valgono molto di piu’ di chi sta su’ adesso,hanno sfasciato il partito e fatto svogliare i giovani di politica,prima si andava casa casa a parlare, ora si parla sui giornali, e da 17 anni che dicono le stesse cose mandare a casa berlusconi,facendo questa politica la gente lo voteranno finche’ campa, ci vuole ideeee e una forte scossa facce nuove e tutti a casa
io pidiessina !!!!!!!!!! x i valori che racchiude……….x l’amore verso il popolo….appunto Partito Democratico.
L’ha detto quel bugiardo del Cavalier Bung.
Nessuno lo ha detto infatti E’ ANCORA VIVO!!! E comunque sta molto meglio del nano maledetto hahahahahahahha
Il socialismo moderno non è morto: lo fanno solo nascondere perchè si sa benissimo che è quello che manca veramente e che lagente vorrebbe ma lo fanno associare sempre a Bettino e soci.
17 anni… rosso nel profondo.
il comunismo esiste… nell’essenza e nella purezza del pensiero socialista
Non finiremo MAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
Io sono giovanissima, ho quindici anni, ed ho potuto coltivare la passione per la politica. Il buon senso mi ha portato a sinistra, a prendere insegnamento dalle opere di rousseau e marx. Il comunismo non è morto, c’è solo bisogno di avere personalità giuste che lo rappresentino. Deve tornare ad essere la politica del popolo per il popolo, e non una sporca sinistra imborghesita.
non è morto ….ma non si applica!
a coloro che rispondono qualunquisticamente “Craxi” parlando di socialismo mi fa indignare….da ex PSI (simpatizzante a suo tempo) ho combattuto apertamente il sig. Craxi puntando dritto il dito verso la sua cricca che voleva portare l’ideologia socialista a servire il potere dell’avere di pochi (tra i quali l’altro Sig. Bin). Guardando oggi cosa fa e dice sua figlia…mi sento doppiamente orgogliosa di portare ancora avanti l’ideologia ugualitaria del socialismo
siamo tutti socialisti nellle idee, ma proviamo imbarazzo a metterlo in pratica