In un periodo in cui imperversano catastrofi e tragedie (ce le siamo cercate?) scelgo, consapevolmente, di trattare un tema “curioso” e un po’ più leggero partendo sempre da un ambito a me caro: quello scolastico.
Secondo alcuni ricercatori tedeschi l’uso di gomme da masticare a scuola non ha soltanto controindicazioni. Sembra infatti che il processo di masticazione a vuoto stimoli la concentrazione. Lo asserisce in particolare Hans Dasch, preside di un liceo pubblico bavarese. Per la precisione Dasch cita alcuni studi in materia, secondo i quali ”masticare chewing gum stimola l’attività del cervello e contribuisce ad aumentare il livello di attenzione e la capacità di concentrazione”. Così i tedeschi si lanciano all’assalto delle classifiche internazionali OCSE con strumenti innovativi: il chewing gum. Con buona pace per l’ambiente e la salute.
Il direttore tedesco non si limita all’aspetto intellettuale e ne fa anche un questione di igiene, infatti masticare gomme senza zucchero migliora l’igiene orale ”soprattutto dopo i pasti quando non si ha la possibilita’ di lavarsi i denti”. Dimenticavo, sono permesse soltanto gomme senza zucchero, perchè i direttori tedeschi tengono ai denti dei propri alunni.
Dalla Germania ci saremmo, però, attesi una maggiore attenzione per altri fattori, oltre il livello di concentrazione degli alunni: la salute e l’ambiente. Pare, infatti, che ruminare chewing gum non sia sempre consigliabile, soprattutto se si abusa di tale pratica. Infatti, le “gomme americane” contengono additivi come l’E320 e l’E321 (butilidrossianisolo e butilidrossitoluolo), antiossidanti sintetici, che sono vietati in molti paesi in cibi per bambini. In particolare il butilidrossianisolo provoca ritenzione idrica, degrada la vitamina D e aumenta i livelli plasmatici di colesterolo. Alcuni autori gli attribuiscono una certa cancerogenicità. A questi additivi sintentici, spesso, si accompagnano sostanza naturali che, sebbene naturali, non è detto che facciano bene alla salute. Parliamo dell’acido glicirrizidico, estratto dalla radice della liquirizia, con un potere dolcificante fino a 200 volte maggiore del saccarosio. Il problema è che se utilizzato in larghe dosi e per periodi prolungati può dare squilibrio elettrolitico, ritenzione idrica, ipopotassemia, ipersodiemia, edema, ipertensione e disturbi cardiaci.
Non dimentichiamo il fattore ambientale. Infatti, ogni chewing-gum masticato impiega 5 anni per essere smaltito e se viene gettato a terra, la sua rimozione, secondo un recente studio eseguito proprio in Germania, ha un costo di circa un euro. Se consideriamo che, ad esempio, in Italia, secondo l’ADUC, si consumano annualmente 23 mila tonnellate di gomma da masticare…
Un bell’impegno per la collettività, ma in Germania, si sa, le cose funzionano bene, e un aumento del consumo di chewing gum sarà una manna dal cielo per quegli “inceneritori in crisi” per mancanza di spazzatura, tanto da doverli mettere in vendita.
Ma il problema del chewing gum sembra aver toccato anche la Spagna che ha deciso di porre fine a quella che è diventata una vera e propria minaccia per le strade: le chewing-gum super-appiccicose. Secondo le autorità, verrebbero infatti a costare oltre 130mila dollari l’anno per ripulire la sola città di Barcellona.
Nel corso di un incontro, avvenuto lo scorso anno,in cui aveva partecipato il governo Zapatero al gran completo, i legislatori hanno stabilito che i produttori di chewing-gum devono usare dei composti chimici differenti. Sostituendo quelli attualmente in uso con un copolimero di vinil-acetato e di vinil-laurato come elementi base per la gomma da masticare. A rivelarlo è stato il quotidiano inglese The Guardian, secondo cui i nuovi composti chimici sembrerebbero facilitare la vita agli spazzini spagnoli nell’ingrato compito di staccare le chewing-gum dai marciapiedi. «Si appiccicano di meno, e questo rende più semplice la pulizia dell’asfalto», ha dichiarato il ministro della Salute spagnolo, Leire Pajín. Subito la vicenda è diventata un caso politico. Secondo gli oppositori del provvedimento infatti, benché meno appiccicose, le nuove basi chimiche per le gomme da masticare potrebbero essere pericolose per i consumatori e, come si è detto sopra, per l’ambiente.
E’ sempre il cane che si morde la coda.