L’appello è del 22 giugno e vede tra i suoi primi firmatari personalità del calibro di Umberto Eco, David Grossman, Bernard-Henri Levy, Amos Oz, Orhan Pamuk, Salman Rushdie e Wole Soyinka. Ma ci sono anche altri scrittori “minori” e meno conosciuti, come Shady Hamadi, che ce lo ha segnalato e per questo lo ringraziamo. La lettera di accompagnamento all’appello, firmata dai sette intellettuali sopra citati, è stata pubblicata sul sito di ”La regle du jeu”, la rivista online del filosofo francese Levy, e si rivolge ai 15 Paesi membri del Consiglio di sicurezza. Ci teniamo anche noi di QdS a condannare le uccisioni e a proclamare la nostra solidarietà al popolo siriano.
Noi, scrittori siriani, adottiamo l’appello dai nostri amici, registi ai loro omologhi in tutto il mondo, lo giriamo agli scrittori,
poeti e critici di tutto il mondo e li esortiamo a firmarlo.
I siriani che manifestano pacificamente, sono assassinati oggi perché rivendicano i loro diritti più elementari di cittadini liberi.
E’ lo stesso regime corrotto e dispotico che da tempo imprigiona i siriani e gli priva della loro dignità e delle loro libertà che oggi distrugge le loro vite e i loro sogni.
Noi, scrittori siriani firmatari di questo appello, consideriamo che una riforma che non mette immediatamente fine al dominio delle forze di sicurezza sulla vita dei cittadini, e all’immunità di cui godono, e che non abolisce la prigione politica, non può che essere una riforma nata morta.
Invitiamo tutti gli scrittori del mondo a condannare le uccisioni e proclamare la loro solidarietà con il popolo siriano, con i suoi sogni di giustizia, uguaglianza e libertà.
contro tutte le dittature!
è un vero schifo questo ennesimo comportamento della comunità internazionale ( intesa come governi) . La Libia si bombarda… poco poco … la Siria la si ignora… molto molto…La Grecia la si svende agli … speculatori . . . .
ci vorrebbe anche un’appello degli scrittori italiani….Ah, molti hanno un contratto con Mondadori!
mi preoccupo piu’ di quella in Italia – lavoro nn ti spetta – munnezza ti spetta per forza -………………
Che se ne parli, meglio e più…
perche andiamo a guardare le dittature nei paesi che non ci riguardano e non ci ribbeliamo alla dittatura che abbiamo in casa nostra…….
la liberta è di tutti non di uno solo ,non di Bashar al-Asad
chi mi sa dire la differenza tra la repressione di Geddafi in Libia e Hassad in Siria?
Che in Siria non c’è petrolio
eppure è nei paraggi , sei proprio sicura che non ci sia petrolio?
Come in Yemen…in altri, come l’Arabia Saudita, ce n’è troppo quindi meglio non farli arrabbiare prima che chiudano i rubinetti, in certi casi il concetto di democrazia è relativo, purtroppo
L’Iran e’ troppo vicino e sono anche amici!
No, l’Iran ha un programma nucleare in stato avanzato…Poi l’esortazione di democrazia ai loro vicini iracheni non è piaciuta molto
avete mai visto o sentito che le grandi potenze alzino il deredano (culo)per dei paesi dove non c’è da guadagnare? io no!!!ho visto solo morte e distruzione, xchè investire in azioni presunte umanitrie quando non c’è da spartirsi NIENTE ,quanda IPOCRISIA dietro la parola LIBERTA’,essa non è uguale x tutti i popoli !!!!!!!!!!!!