httpv://www.youtube.com/watch?v=8hnShvBPiTQ&feature=share
Ci hanno tampinato tutta l’estate con la casta, gli eccessivi costi della politica, l’abolizione delle province. Come ben si sa, dalla manovra emerge solo la solita musica: i privilegi sono intoccabili, “paghino i poveri timorati di Dio”, per dirla alla Guzzanti (Paolo ovviamente).
La cultura della casta si può evincere da questo video di Roberto Castelli, ex Guardasigilli ed eccellente “trombato” alle scorse amministrative a Lecco. L’ingegnere (questo il suo precedente lavoro), dichiara che da quando è in politica, quindi povero poiché, secondo la concezione marxista, vive solo del suo lavoro, che gli frutta 145000 euro senza tenere conto dei vari benefits di cui gode un parlamentare.
Una cultura di superiorità che porta l’ex ministro a prendere in giro chi, quelle cifre, le riesce a guadagnare in neanche 20 anni di lavoro. Il solito sberleffo alla faccia dei cittadini, cioè dei suoi datori di lavoro, presi in giro da chi (pensa di) avere una cultura superiore, ricorrendo alla filosofia per giustificare le proprie smargiassate: ci arrivò Manzoni oltre 200 anni fa. Non ci provi ministro, l’Italia (non la Padania) non è fessa!