La storia del Burkina Faso e quella del suo primo Presidente, Thomas Sankara, sono di quelle che vorrebbero farci dimenticare.
Dimenticare perchè scomode ai grandi poteri finanziari internazionali ed alle grandi potenze occidentali.
La storia rivoluzionaria di Thomas Sankara inizia il 4 agosto 1983, quando prende il potere con un colpo di Stato incruento e senza spargimenti di sangue.
Prima del suo arrivo alla Presidenza, il paese era chiamato Alto Volta. Sankara lo cambiò in Burkina Faso, che in due lingue locali (il morè e il dioula) significa “Paese degli uomini integri”.
Sankara non era visto bene dalle potenze occidentali e dagli americani.
Voleva nazionalizzare le principali risorse del paese per usarle in favore del suo popolo massacrato dalla fame, da un tasso di mortalità infantile del 187 per mille, dalla malaria e sotto il peso insostenibile del debito estero, creato dai precedenti regimi corrotti.
Quando salì al potere le prime politiche che attuò furono i tagli alle importazioni superflue, alle spese militari, rivoluzionò il modo di consumare solamente in base a quello che il Burkina Faso poteva produrre autonomamente, abolì le indennità presidenziali. Diceva che “non possiamo essere la classe dirigente ricca di un paese povero.” Sankara era uno dei presidenti di Stato più poveri mai visti. Viveva in una casa nella capitale, Ougadougou, per nulla differente dalle altre e nella sua dichiarazione dei redditi del 1987 risultavano solamente una vecchia Renault 5, alcuni libri e, tra le altre cose, un bilocale con ancora il mutuo da pagare.
Nei suoi anni di presidenza riuscì, rifiutando sia gli aiuti del FMI e della Banca Mondiale, a dare 10 litri d’acqua e 2 pasti al giorno a tutto il suo popolo.
Costruì ospedali, strade, ferrovie e scuole. Finalmente quel piccolo paese tra i più poveri del mondo, stava vedendo la luce dello sviluppo.
Ma ciò non poteva essere sopportato dalle grandi potenze occidentali, soprattutto quando Sankara disse, il 29 luglio 1987 all’Organizzazione dell’Unità Africana, di “non pagare il debito!”
Noi pensiamo che il debito si analizza prima di tutto dalla sua origine. Le origini del debito risalgono alle origini del colonialismo. Quelli che ci hanno prestato denaro, sono gli stessi che ci avevano colonizzato. Sono gli stessi che gestivano i nostri stati e le nostre economie. Sono i colonizzatori che indebitavano l’Africa con i finanziatori internazionali che erano i loro fratelli e cugini. Noi non c’entravamo niente con questo debito. Quindi non possiamo pagarlo. Il debito è ancora il neocolonialismo, con i colonizzatori trasformati in assistenti tecnici anzi dovremmo invece dire “assassini tecnici”. Quelli che ci hanno condotti all’indebitamento hanno giocato come al casinò. Finché guadagnavano non c’era nessun dibattito; ora che perdono al gioco esigono il rimborso. E si parla di crisi. No, Signor presidente. Hanno giocato, hanno perduto, è la regola del gioco. E la vita continua. Non possiamo rimborsare il debito perché non abbiamo di che pagare. Non possiamo rimborsare il debito perché non siamo responsabili del debito. Non possiamo pagare il debito perché, al contrario, gli altri ci devono ciò che le più grandi ricchezze non potranno mai ripagare: il debito del sangue.
Se il Burkina Faso da solo rifiuta di pagare il debito, non sarò qui alla prossima conferenza! Invece, col sostegno di tutti, di cui ho molto bisogno, col sostegno di tutti potremo evitare di pagare, consacrando le nostre magre risorse al nostro sviluppo.
Con queste parole Thomas Sankara aveva sfidato il sistema economico mondiale. Aveva sfidato i signori del FMI e della Banca Mondiale.
Aveva detto NO al sistema del debito!
Grazie ad una splendida inchiesta del giornalista di Rai Tre Silvestro Montanaro, oggi sappiamo che alcuni uomini fidati di Sankara, con cui salì al potere nel 1983, tra i quali Blaise Compaorè, Gengerè (ora Ministro della Difesa del Burkina Faso) e Charles Taylor (burattino al servizio della CIA ed ex Presidente della Liberia) si riunirono prima in Mauritania e dopo in Libia insieme ad un uomo francese per discutere di come rovesciare Sankara. Dalla riunione in Libia venne l’appoggio anche di Gheddafi.
La Francia fu parte integrante, insieme alla CIA, del colpo di Stato che il 15 Ottobre 1987 fu attuato contro il Presidente Sankara.
Entrambe furono d’accordo a dare, una volta rovesciato Sankara, la presidenza a Blaise Compaorè.
Un uomo della CIA, che era presente all’ambasciata americana in Burkina Faso, lavorò a strettissimo contatto con il capo dei servizi segreti dell’ambasciata francese. Furono loro che decisero di far fuori Sankara!
Tuttò ciò fu dovuto al criminale interesse imperialista che l’America aveva di prendere il controllo del Burkina Faso.
Sankara venne ucciso con dei colpi d’arma da fuoco da parte di quello che una volta era il suo migliore amico: Blaise Compaorè, che poi diverrà Presidente.
Da quel 1987 il Burkina Faso è sprofondato nuovamente nella povertà estrema, nella malattia e nella fame.
La tomba di Thomas Sankara recentemente è stata oggetto di atti vandalici, da parte di chi ancora non è dato sapere.
Dal maggio di quest’anno i burkinabè sono in rivolta, urlando che “abbiamo fame!”. Il leader delle proteste si chiama Bénéwendé Sankara, non è un parente, ma solo quel cognome basta alla gente per farla tornare a lottare per i propri diritti.
Nonostante provino ad ucciderlo nuovamente, Thomas Sankara, il Che Guevara africano come è stato soprannominato, è più vivo che mai nei cuori e nelle lotte del suo popolo che non ha dimenticato il coraggio e l’esempio del suo grande Presidente.
Era ora che qualcuno prendesse in considerazione la storia di questo uomo. Non dimentichiamo che c’è chi grida giustizia per Sankara. Nel mio blog e qui su fb io ne parlo ciclicamente per far si che più persone possibile ne vengano a conoscenza. Ad esempio il discorso che Voi citate c’è su yt, tradotto in italiano. Fatelo girare voi visto che il mio blog non ha la visibilità del vostro…:
http://comeunbonobo.blogspot.com/2011/08/thomas-sankara-e-il-debito-correva.html
E’ una storia che non conoscevo, grazie. Merita di essere raccontata e divulgata.
troppo bella per essere vera……ma talvolta i sogni ……….
grande mamma africa …. terra meravigliosa sotto ogni aspetto …tristemente(e mi sembra poco) martoriata senza pieta’ x nessuno e niente !!! V__V
Thomas è 1 dei miei miti!al pari del nostro indimenticabile Enrico!ecco qst sono persone degne,degne d’esser chiamate GRANDI!
Per noi italiani e’ solo un utopia avere dei politici cosi’…..tutti!
Era il migliore che l’Africa ha avuto… viva Sankar
basta approfondire. agire.
e cosi’ per tanti altri politici e presidenti………….. :(
Una serata di Vera Informazione. L’antimperialismo è un dovere morale, prima ancora che politico.
Il compagno Sankara non e conosciuto dalla sinistra europea. A giusta ragione e considerato il Guevara africano dai movimenti di liberazione del terzo mondo
Serata davvero molto interessante, meritevole di grandi approfondimenti. Grazie per lo spunto.
http://www.youtube.com/watch?v=ZDyOCw4suXk
interessante. ho seguito su repoet.
Jaime Roldós, presidente dell’ Ecuador, e Omar Torrijos, presidente di Panama.Salvador Allende in chile ,,,,,,la lista e molto lunga
Appena visto su REPORT . Dovremmo imitarlo in Italia, cosi come dovremmo prender esempio dall’Islanda che sta facendo ripagare il debito pubblico a coloro che l’hanno procurato: le Banche!
Se il mondo è in crisi la colpa è delle banche: loro si arricchiscono e i popoli si impoveriscono.
…io non trascurerei anche un’intera classe politica di camerieri dei banchieri internazionali e un folto gruppo di docenti e giornalisti che hanno fatto finta di niente in tutti questi anni. FINIRETE TUTTI APPESI!
Il problema vero e che le banche hanno assunto la peggiore organizzazione a delinquere chiamata NATO
Il debito non l’abbiamo nè creato nè voluto noi! Non lo dobbiamo pagare! Voglio sottolineare e ribadire l’importanza delle parole di Valerio, l’antimperialismo ancor prima che un dovere politico è un dovere morale! E’ la rivendicazione e l’affermazione della propria dignità!
bellissimo
Grazie Gabanelli sempre ottimi servizi
grazie un cazzo…….è ora che servizi come quello di stasera,come quelli che abbiamo visto su presa diretta,anno zero,ballarò e via dicendo servono a qualche cosa,incazziamoci facciamoli fuori questi stronzi,cambiamo il sistema…..se non vogliamo farlo per noi facciamolo per le altre generazioni…..
Lo stesso stanno facendo in Costa d’Avorio con l’appoggio francese…il presidente “liberamente eletto” ma che gli ivoriani non vogliono, Ouattara, ha lavorato anche al Fmi…
Ormai è risaputo, tra ufficiali e ufficiosi, gli omicidi commissionati della Cia sono innumerevoli, partendo da Enrico Mattei, i fratelli Kennedy, Martin Luther King, Salvator Allende, Papa Luciani, Indira Ghandi e suo figlio Rajiv, passando da Aldo Moro fino a Thomas Sankara e molti altri ancora…
Condivido totalmente quanto scritto da Stafano Pelanti. Sempre complice la Curia Romana.
siamo tutti schiavi!
Grazie report!!!!!!!
w il capitalismo!!!così una persona può rovinare una nazione…quando non il mondo
grazie REPORT..bisognerebbe trasmettere questa trsmissione per 10 volte al giorno…che tutti possano vedere e rendersi conto
REPORT: molto di più di un’inchiesta, molto di più di un’accusa documenti alla mano ci impedisce di mettere la testa sotto la sabbia..
MANDIAMO A CASA TUTTI I DINOSAURI DELLA POLITICA! http://www.facebook.com/nuovoparlamentoitaliano