Oggi Italo Calvino avrebbe compiuto 88 anni. Gli scontri in piazza sono riusciti ad offuscare anche la sua memoria. E uno dei più stimati scrittori italiani nel mondo, intellettuale comunista di prim’ordine, viene ricordato da Google con un suo “doodle”, visibile nella home page del motore di ricerca sia nella versione italiana che inglese.
L’immagine realizzata da Google richiama la raccolta “Le cosmicomiche”: nel primo racconto –La distanza dalla luna – Calvino immaginava che, in un lontano passato, la Luna potesse essere raggiunta con una scala, dal momento che era più vicina alla Terra. E’ chiara qui il forte richiamo all’impossibile, che in Calvino diventa quasi sempre una cosa a portata di mano. Se si può raggiungere la Luna con una scala, perché mai non si dovrebbe riuscire a creare una società migliore? Il problema è che c’è sempre qualcuno che, credendosi più furbo o più intelligente degli altri, sega sempre la scala per farti cadere.
Di Calvino è grandioso tutto. Era geniale. E come tutti i geni, se ne è andato troppo presto. Ma qui voglio ricordare alcune sue parole, prese da “Apologo sull’onestà nel Paese dei corrotti”, di estrema attualità e che meritano di essere diffuse il più possibile per il web (siamo nati soprattutto per questo).
C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Un paese in cui tutte le forme di illecito, da quelle più sornione a quelle più feroci, si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilità e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto.
Avrebbero potuto dunque dirsi unanimemente felici, gli abitanti di quel paese, non fosse stato per una pur sempre numerosa categoria di cittadini cui non si sapeva quale ruolo attribuire: gli onesti.
Erano, costoro, onesti non per qualche speciale ragione; erano onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso. Insomma non potevano farci niente se erano così, se le cose che stavano loro a cuore non erano direttamente valutabili in denaro, se la loro testa funzionava sempre in base a quei vieti meccanismi che collegano il guadagno al lavoro, la stima al merito, la soddisfazione propria alla soddisfazione di altre persone.
In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto, gli onesti erano i soli a farsi sempre degli scrupoli, a chiedersi ogni momento che cosa avrebbero dovuto fare.”
ma che ne sanno della cultura
Onore ad un grande uomo ed un immenso scrittore…
Ti voglio bene Berlinguer!
parole giuste , matutto il marasma è iniziato dalla discesa in campo del NANEROTTO BERLUSCAO’. Chi sa perché ???????????????
Comunque è scorretto definire Calvino “comunista”. Lasciò il PCI, non senza una certa amarezza, certo, ma lo lasciò. Non poté accettare la posizione del partito riguardo la Primavera di Praga e seguì il suo spirito critico. Non lo chiuderei così ermeticamente nelle vedute di un solo partito. Calvino seppe ragionare molto più con la sua testa.
@Luca: c’era chi era comunista ai tempi del Pci e non stava nel Pci. Calvino era uno di quelli. Nell’articolo non abbiamo minimamente detto che era organico al Pci. EB.IT STAFF
scrisse una delle più interessanti storie sulla resistenza italiana..
l’Italia `diventata ignorante come non lo `mai stata nella sua storia
Questo è solo l’ inizio…
il più grande scrittore della seconda metà del novecento.
Tutto chiaro, ma ripeto, a me “intellettuale comunista” sembra un po’ forzato.
che noia queste etichette. Semplicemente un grande scrittore
Non sono etichette. Che certe parole siano squalificate oggi, non significa che lo fossero ieri. Calvino era un intellettuale ed era comunista. EB.IT STAFF
si certamente ma la sua grande dote era di essere un grande scrittore
adoro Calvino. da quando si usa celebrare gli 88mi anniversar? è l’unica cosa che mi sono chiesta quando ho aperto Google, ieri. probabilmente fra 12 potrai dirmi di avre ragione, x’ non si celebrerà il centenaio degnamente. ma ora mi pare eccessivo indignarsi per questo. catalizziamo l’indignazione dove ci vuole, senza retorica e senza strumentalizzazioni.
sia la non necessità di festeggiare gli 88 anni di Calvino ma, in questo presente nichilista e poco libero cogliere l’occasione per proporre letture che migliorino la nostra società non è male..
Nella lingua Brasiliana: Hoje,Italo Calvino, o escritor e intelectual comunista teria completado 88 anos. Lembra-o até mesmo o Google; mas, a Itália está empenhada em crônica dos confrontos. Deixamos algo que queremos lembrar de uma matéria sobre um sujeito honesto, de honestidade de propósitos, quem não se rende . Cada vez mais atual, hoje!