Anche la irrisolta questione morale ha dato luogo non solo a quella che, con un eufemismo non privo di ipocrisia, viene chiamata la Costituzione materiale, cioè quel complesso di usi e di abusi che contraddicono la Costituzione scritta, ma ha aperto anche la strada al formarsi e al dilagare di poteri occulti eversivi (la mafia, la camorra, la P2) che hanno inquinato e condizionano tuttora i poteri costituiti e legittimi fino a minare concretamente l’esistenza stessa della nostra Repubblica.
Quando Enrico Berlinguer scriveva queste parole in un articolo su Rinascita era il giugno 1984, una vita fa. Eppure, a rileggerlo oggi, un articolo del genere non dovrebbe essere nemmeno aggiornato, tanto è attuale il problema del perverso intreccio tra mafia, politica ed economia capitalistica.
Occupandomi, nel bene o nel male, di Questione Morale da anni e di come questa finisca per consolidare quei poteri occulti eversivi di cui parlava Berlinguer, mi è sembrato naturale impegnare Qualcosa di Sinistra sin dal primo momento non solo genericamente contro la mafia (quello sono bravi tutti a parola), ma portare avanti una decisa opera di informazione e formazione, sulla base di quello che ho imparato e che posso imparare.
La prima volta che mi è venuto in mente di organizzare una conferenza sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta a Milano fu più di un anno fa, ma non trovai gli appoggi politici necessari; poi il 14 settembre, in piena Summer School sull’impresa mafiosa e in piena polemica sulla Commissione comunale antimafia, l’appoggio “politico” in Comune l’ho trovato in Mattia Calise, con cui abbiamo progettato la serata di mercoledì 26, a Palazzo Marino.
A cominciare dal titolo (La Mafia a Milano esiste), che è una constatazione più che uno slogan, ma che oggi assume ancor più rilevanza politica perché dopo 20 anni di negazione, le istituzioni milanesi hanno cominciato ad affrontare seriamente il problema. E a mettere in campo i primi strumenti per fronteggiarlo (soprattutto grazie a Pisapia sindaco, cosa che anche i grillini dovranno pur ammettere prima o poi).
Grazie alla Summer School ho sperimentato come sentire gli esperti e farsi una cultura antimafiosa seria non è cosa semplice: occorre studio, preparazione e flessibilità mentale, perché le cose cambiano in maniera molto veloce, e purtroppo i tempi della politica non aiutano a fronteggiare le novità che i professionisti della mafia mettono in campo per combatterci.
Una serie di conferenze mirate sui problemi mi sembrava il contributo migliore che come blog ospitato su enricoberlinguer.it potessimo dare alla lotta contro la mafia. Soprattutto, mi sembra che sia Qualcosa di Sinistra a pieno titolo e che, anzi, sottovalutare il tema e negarlo sia qualcosa di destra; soprattutto, affrontarlo con dilettantismo.
L’antimafia, lo ripeterò a sfaso, non è roba per cretini. Per quel che mi riguarda, cercherò di formarmi il più possibile e di passare una parte di questa formazione anche attraverso questo blog, nel limite del possibile.
Se avrete visto la scaletta della serata, io non compaio, il che, si sono lamentati alcuni dei nostri, non darebbe abbastanza visibilità al blog. “Potevi fare almeno le conclusioni, anziché far fare tutto a Calise.”
È vero, avrei potuto pretendere un posto al tavolo degli esperti, nei fatti l’organizzazione è fifty-fifty, ma alla luce del fatto che l’antimafia non è roba per cretini (e non essendo io un esperto qualificato), proprio per far sì che l’iniziativa sia il più formativa possibile e svuotata delle retoriche del politichese (anche se chi mi conosce sa che non parlo quella lingua), ho rinunciato a “farmi vedere”, sebbene sia tesista di Dalla Chiesa su questi temi e mi abbia definito “uno dei migliori del suo corso”. Spero venga apprezzato, anche perché come diceva Falcone, “il vero antimafioso è quello che sta zitto.“
Nel frattempo, firmate la petizione per una via ad Enrico a Milano e venite mercoledì sera. Vi assicuro, il divertimento (e la formazione) sono assicurati.
Eh, quanto silenzio, e quante dimenticanze, nel Pd, su questo argomento, tanto caro ad Enrico Berlinguer……!!!
Ma come?! A MI la ‘ndraghetta non c’e’! L’ho sentito alla Rai.
dopo 35 anni di lavoro prendo meno della metà della pensione di un deputato con 5 anni di “presenza” se no partirei volentieri per Milano! buon lavoro, ce ne é bisogno!
pur tropo con la vincita della mafia
se vuoi documentarti sulla mafia e la p2, sopratutto nell’ottica di capire quali immensi poteri si mobilitarono contro Berlinguer, dovresti cominciare dall’accordo che gli americani fecero con la mafia stessa per ottenerne l’appoggio durante l’invasione della Sicilia e sulle strutture segrete che infiltrarono nella nascente repubblica per assicurarsi che rimanesse nella loro sfera di influenza e non finisse nelle mani dei comunisti brutti e cattivi.