Forse non ce ne rendiamo conto. Ma i fatti accaduti in sequenza in questi giorni a Verona, Torino e Firenze non possono essere presi alla leggera. Non possono essere derubricati come, rispettivamente, fanatismo, leggerezza e follia.
Perché affermare, come ha fatto il blog Pontifex, che Francesco Pinna sarebbe morto per una punizione divina nei confronti di Jovanotti, reo di aver sponsorizzato il profilattico con Fiorello, non è semplice fanatismo: è un problema culturale e anzitutto politico. Perché se è vero che l’anti-clericalismo è un abito mentale in cui non bisogna aprioristicamente cadere, è anche vero che l’errore più grave e contrario, il clericalismo, ovvero la pretesa di imporre con la forza della religione la propria visione politica, non ammettendo spazi per quella altrui, non si può accettare. Perché, molto semplicemente, è incostituzionale.
E che dire della quindicenne che ha scatenato le pulsioni violente e razziste di quella Torino già famosa 40 anni fa per i cartelli “non si affitta ai meridionali”? La società intrisa di bigottismo e moralismo di facciata l’avrebbe preferita stuprata da uno zingaro, piuttosto che consenziente con il suo fidanzato. Una figlia stuprata vale quanto, e forse di più, di una figlia illibata? A quanto pare sì. Ed è una cosa che non può ridursi ad una semplice leggerezza della fanciulla, timorosa di prendere qualche ceffone dalla madre bigotta: è un problema culturale e politico. Culturale perché nel 2011 è ora di piantarla di mettere veti alla libertà sessuale di uomini e donne che sono naturalmente portati a fare sesso; politico, perché sgravare tutte le volte sullo zingaro, il nero, lo straniero in generale, le nostre colpe è una cosa che una civiltà progredita non dovrebbe più tollerare. Ma è evidente che non lo siamo.
E infine, Firenze, dove due senegalesi sono stati ammazzati. La ragione? Il colore della pelle. Uccisi da un neofascista che ora ha anche cultori inneggianti su facebook. E di chi è la colpa di tutto ciò? Soprattutto nostra. Perché per anni abbiamo appunto trattato casi del genere come fanatismo, leggerezza e follia. E invece erano tutti sintomi di un problema politico e culturale più complesso, che però la Sinistra ha volutamente ignorato per ragioni meramente elettorali e propagandistiche (per altro non riuscendo nell’intento).
Riscoprire la bellezza dell’essere, piuttosto che dell’apparire: perché pretendere di apparire qualcosa che non si è (democratici, onesti, illibate e via discorrendo), non fa male solo a noi stessi. Fa male anche agli altri.