Brescia, preside censura l’articolo pro-LGBT: “Rovina l’immagine della scuola”

No, questo articolo non puoi pubblicarlo, non riguarda la scuola, rovinerebbe la nostra immagine”.

E’ stata più o meno questa la riposta data in merito alla rimozione di un articolo di Alessandro Pasini, intitolato “L’altra faccia di San Valentino”, fornita tra sabato 25 e lunedì 27 febbraio da parte di Luigi Guizzetti e Giovanni Favalli (preside e vice-preside dell’Istituto Tecnico Industriale Statale e Liceo Scientifico Tecnologico Benedetto Castelli di Brescia), a Gerlando Marchetta, Capo Redattore del giornalino scolastico “Il Castello”, stampato e diffuso all’interno della scuola.

Prima di approfondire l’accaduto, però, chiederei agli eventuali lettori di concentrarsi sull’articolo che è stato censurato, riportato qui di seguito.

“Anche quest’anno, il 14 di febbraio, si è festeggiata la tradizionale festa degli innamorati. Sia a livello nazionale che sul territorio bresciano le iniziative e gli eventi abbondavano; particolarmente interessanti, accattivanti e forse provocatorie si sono rivelate le iniziative di Coin, Agedo e Arcigay. La catena di grandi magazzini Coin, in collaborazione con Agedo (Associazione Genitori e amici Di Omosessuali), ha proposto l’iniziativa “Everything is love” per “Festeggiare l’amore in ogni sua forma”, permettendo alle coppie di qualsiasi tipo di partecipare gratuitamente ad un servizio fotografico nella vetrina del negozio, manifestando il proprio affetto apertamente. La celeberrima associazione Arcigay (in particolare la sua sede provinciale bresciana “Orlando” e il suo gruppo giovani “Una Zebra a Pois”) ha invece prodotto un breve video, di circa 5 minuti, basandosi sulla canzone gentilmente concessa da Jovanotti “Ti sposerò”. Il cortometraggio, costato mesi di riprese (effettuate grazie ad attori e comparse scelte tra i volontari di Arcigay Brescia, ma anche tra le mamme e i papà di Agedo, con il sostegno di numerosi sponsor privati), mette in scena la vita di una coppia omosessuale partendo dai gesti più semplici e dai naturali scambi di affetto fino a inscenare un ipotetico matrimonio; parallelamente un’altra coppia, formata da due ragazze, promette di fare lo stesso. Il video ha avuto un inaspettato successo, raccogliendo diffusione anche su scala internazionale. Oltre a donare visibilità ad una faccettatura dell’Amore spesso dimenticata o volutamente discriminata, il video mette in risalto la tematica del matrimonio omosessuale, considerato da Arcigay un diritto negato per numerosissime coppie in Italia: “Il desiderio di tante cittadine e cittadini che in Italia non possono ‘scegliere se dire sì’ necessita del giusto riconoscimento da parte di un paese che voglia dirsi civile ed europeo” dice Luca Trentini, segretario nazionale di Arcigay. Il video è disponibile su Youtube e video.repubblica.it. Un San Valentino particolare quest’anno ha messo in risalto la totalità dell’Amore, ovviamente non senza polemiche e discussioni… Ma l’Amore non teme futili dibattiti… Amor Vincit Omnia. Il link: http://www.youtube.com/watch?v=M7RY2fGS_pY”

Frequento l’istituto in questione, e faccio parte del giornalino. La linea della redazione, in merito a tutti i temi che si potrebbero definire scottanti, non è stata quella di essere completamente imparziali (come spesso ci si aspetta da giornalini scolastici, che, diffusi e finanziati da una scuola, non dovrebbero teoricamente schierarsi con determinate fazioni, nei più svariati dibattiti), ma quella di fornire punti di vista differenti. Gli esempi sono molteplici: da scritti riguardanti i quesiti del referendum scorso, al racconto della vicenda della protesta degli immigrati avvenuta qua a Brescia, che lo scorso novembre hanno occupato una gru di un cantiere della metropolitana, come segno di disaccordo verso la cosiddetta “sanatoria”. In quest’ultimo caso il racconto dell’accaduto si articolava in più parti: all’inizio, una semplice “linea del tempo”, che riportava in ordine cronologico i vari fatti relativi alla vicenda. Poi erano presenti due articoli, uno che sosteneva questa forma di protesta, e i motivi di questa agitazione, e un altro, che invece condannava duramente atti del genere.

“Il Castello” non può quindi essere accusato di rappresentare solamente alcune posizioni (la lista degli articoli abbastanza “caldi” pubblicati nel corso degli anni da questo giornalino non è affatto corta, tenendo conto che la testata viene pubblicata stabilmente dal 2006).

 È anche per questo che è tanto più difficile da capire la motivazione, giunta dalla dirigenza dell’istituto, riguardo alla censura dell’articolo precedentemente riportato. L’autore stesso dello scritto afferma che la sua intenzione era raccontare le iniziative che Coin, Agedo, e Arcigay hanno messo in campo per la festa del 14 febbraio. Racconta principalmente del video che Arcigay Italia ha realizzato, grazie anche alla forte collaborazione di alcuni giovani bresciani.

Passando ad analizzare le motivazioni che la presidenza ha fornito, è necessario ricordare alcuni fatti.

Già riguardo alla questione che “non c’entra con la scuola”, si riscontrano opinioni, tra alunni e insegnanti, largamente differenti da quella della dirigenza. Oltre alla spontanea domanda che molti nell’istituto si sono posti, ossia come mai un gran numero di altri articoli non hanno mai avuto problemi di pubblicazione anche se non trattavano cose come “L’alunno F.T. ha vinto la gara di matematica..” o “La squadra della 5°F vince anche quest’anno il torneo di calcetto..”, è che la redazione de “Il Castello” non ha mai guardato alla “scuola” come se questa fosse solamente l’edificio situato in via Cantore n° 9, Brescia, ma ha guardato alla “scuola” come all’insieme delle persone che la frequentano. E siccome alcuni dei partecipanti alle iniziative trattate nello scritto censurato frequentano il Castelli, allora già questa posizione è totalmente vacillante.  Inoltre il tema trattato non è certamente di poca rilevanza tra i giovani. In pochi minuti di chiacchierata, mentre cercavo di capire il punto di vista sulla questione attraverso alcune domande, molti alunni hanno affermato che un pezzo del genere sarebbe stato corretto pubblicarlo. Qualcuno ha criticato soltanto la foto che accompagnava l’articolo (mostrante due uomini che si scambiano un bacio), perché “poteva urtare la sensibilità di qualcuno”, posizione in ogni caso discutibile, e riguardo alla quale si sarebbe potuto certamente trovare un accordo tra la redazione (per ammissione stessa del Capo Redattore, aperta ad ogni tipo di critica, ovviamente costruttiva), e i “censuratori”.

Il secondo motivo della censura effettuata da parte della presidenza consiste nell’affermare che “avrebbe rovinato l’immagine della scuola”. Ed è questo il punto più controverso. Tra i lettori interpellati nessuno avrebbe potuto immaginare una simile risposta, molti sono rimasti colpiti da quanto questa sia una frase dettata soltanto da paura e pregiudizi.

 A mio parere, l’istituto ha fatto una figura estremamente peggiore a farsi notare perché censura un articolo di questo tipo, piuttosto che come scuola frequentata anche da ragazzi “non-etero”.

36 commenti su “Brescia, preside censura l’articolo pro-LGBT: “Rovina l’immagine della scuola””

  1. Da bresciano, non me ne stupisco… ricordiamoci che e’ la circoscrizione dove Renzo Bossi e’ stato eletto e mandato in regione… UN MOTIVO CI SARA’…

  2. Ha detto giovannone è come fare la pipì…sul giornalino…

  3. Italia, Europa ? paesi troppo vecchi ormai, poco interessanti, paesi di vecchi egoisti e inumani

  4. Vorrei che alcuni voi pubblicassero quanto segue: l’omosessualità non è una malattia e se lo fosse, non sarebbe una colpa, non è una scelta, perchè l’orientamento sessuale non si sceglie, per cui gli omofobi sono proprio quelli che vogliono nascondere….. qualcosa, a volte arrivando persino a mettere su famiglia!! lo fate girare? Grazie mille!!

  5. Facciamo una raccolta di firme e mandiamola al Ministero dell’Istruzione per chiedere le dimissioni di questo preside ignobile!

    •  Non tanto del preside (sono ex studente di quella scuola e parlo per esperienza), quanto del Favalli il quale, oltre ad essere un incompetente, è pure un bigotto insegnate di religione.

  6. Si capisce il gran numero di abbandoni scolastici, se alla presidenza si annidano presidi e vicepresidi che  rappresentano l’italietta più retriva, oscurantista ignorante ed omofoba.

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