Dieci anni fa l’Editto Bulgaro. Biagi, Santoro, Luttazzi via dalla televisione pubblica, per ordine dell’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi. Tra le altre cose anche a capo della tv concorrente a quella di Stato.
Fu da quel 18 aprile 2002 che iniziò l’opera di smantellamento della qualità e della solidità della RAI. Un’azienda che oggi si trova in una situazione che dir penosa è usare un eufemismo. Tutto questo grazie al centrodestra e a Silvio Berlusconi.
In questi 10 anni sono cambiate tante cose. Biagi è morto quasi cinque anni fa ed è stata una perdita straziante per tutti quelli che avevano in lui un punto di riferimento di onestà, passione ed eleganza (sì, perché era così bello vederlo nella sua pacatezza e nei suoi modi cortesi resistere con la forza di un leone agli attacchi alla libertà che il centrodestra portava e porta tutt’ora avanti).
Negli ultimi dieci anni la sua città d’adozione, quella in cui è sempre vissuto, Milano, non ha fatto altro che insultarne la memoria, negandogli in ultimo la grande Medaglia d’ oro alla memoria, la massima onorificenza cittadina.
Enzo Biagi merita decisamente di più. Abbiamo lanciato a giugno dell’anno scorso una petizione per una Piazza ad Enrico: alcuni ci dissero di lasciar perdere, altri pretesero che lasciassimo perdere, per non creare da subito scontri politici. La politica si è fatta più problemi di quanti non pensasse, ora quella Piazza è una realtà.
Ebbene, ci pare doveroso che anche Enzo Biagi abbia una targa che lo ricordi. Le vie e le piazze non si può per legge, perché non sono passati 10 anni dalla morte? Scusa bislacca, visto che per Enrico Cuccia la giunta Albertini si intitolò una piazzetta ad appena un mese dalla scomparsa.
Se proprio però si vogliono fare le cose perbene, perché non intitolargli un giardino, come per Montanelli? Meglio ancora, perché non dedicare i giardini di Porta Venezia, già intitolati al caro Indro, pure alla memoria di Enzo Biagi?
Noi giovani abbiamo bisogno di esempi positivi da seguire, per poter migliorare noi stessi e la società in cui viviamo: Enzo Biagi era ed è uno di questi esempi. Una Milano che cambia che non lo ricordi degnamente semplicemente è una Milano che non è cambiata.
Firmate la petizione. Vedrete, come per Enrico, alla fine anche la memoria di Biagi sarà finalmente onorata nella Milano liberata.
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