Basta dare un’occhiata alla platea della Messa del Papa a Bresso per capire il grado di asservimento della classe politica italiana alla Santa Sede. Dal premier Monti fino a Bossi, tutti in prima fila ad ascoltare quello che passerà alla storia come il comizio anti-statale più costoso al mondo.
Probabilmente, la classe politica italiana ha deciso di omaggiare il Papa con la propria indecorosa presenza semplicemente per beneficiare dell’indulgenza plenaria promessa a chi si fosse presentato: meglio di un indulto o di una amnistia, Paradiso assicurato a tutti i peccatori (e quindi qua vengono smentite le Sacre Scritture, che promettevano la giustizia divina qualora avesse fallito quella terrena).
Il Corriere della Sera per l’occasione è uscito con numero da collezione, insieme addirittura ad un libercolo su cosa sia la famiglia a cura degli ultimi tre arcivescovi di Milano (l’ultimo, Scola, è un ciellino doc).
Il servilismo della politica italiana ad Oltretevere è noto: dai privilegi fiscali fino alle gabole dell’8xmille, passando per milioni di euro mai tagliati alle scuole private cattoliche (a fronte di 9 miliardi di tagli per quelle pubbliche), il tutto fa un conticino da 8 miliardi di euro che transitano nelle casse della Santa Sede ogni anno.
E’ curioso però che si giustifichi una spesa di 13 milioni di euro di soldi pubblici tra Comune, Provincia e Regione per la visita di un Capo di Stato straniero (mai è avvenuto nemmeno quando a Milano si è recato George W. Bush, che era a capo della nazione più potente del mondo), con la scusa che porterà 55 milioni di euro all’economia della città. A parte che se fosse vero, il Papa a Milano (e da qualsiasi altra parte) lo farebbero venire ogni mese, come antidoto alla crisi, ma non mi risulta che gli enti pubblici italiani siano proprietari di ostelli, alberghi e ristoranti dove abbiano trovato ristoro i pellegrini.
Anche perché, da una prima analisi dei punti di aggregazione dei pellegrini, questi sono stati ospitati in famiglie (a partire da quella del Sindaco di Milano) e hanno trovato soggiorno in alberghi, ostelli et similia di proprietà della Diocesi di Milano, che è (badate bene) la più ricca del mondo e che detiene da sola il 25% del mercato immobiliare milanese.
Il punto, comunque, è un altro: nessun capo di stato straniero così come nessun capo religioso venuto in Italia si è mai permesso di dire una parola contro le leggi dello Stato italiano e contro la sua struttura.
Il Papa sì: attacchi alle leggi sull’aborto e sulla fecondazione assistita (che è già un abominio in sé come è stata licenziata dal Governo Berlusconi), deciso no a quelle possibili su diritti civili e su fine-vita. Ma stiamo scherzando? E la laicità dello Stato che fine ha fatto?
Per altro: cosa ne sa della famiglia un tale che non si è mai sposato? Uno che da numero due del Papa ha gestito in una maniera vergognosa l’affaire pedofilia che ora gli è esploso in mano, assieme ad un’altra vagonata di scandali ben peggiori di quelli che riguardano la classe politica italiana per cui la gente si indigna e invoca processi nelle pubbliche piazze. Senza contare che molti degli scandali che hanno investito la politica regionale lombarda si fondano proprio sulla commistione tra questa e Comunione e Liberazione, il braccio armato della fede a cui il Papa tiene così tanto da nominare arcivescovo proprio un ciellino doc come Angelo Scola.
Ma la domanda principe resta una: se quei 13 milioni di euro fossero stati investiti in un fondo a sostegno delle famiglie lombarde in difficoltà, non sarebbe stato meglio? Più utile? Perché aldilà delle belle parole, mentre il pubblico sborsa, poi i privati cittadini contribuenti devono coprire l’ammanco pagando nuove tasse e ricevendo in cambio meno beni e servizi. E a rimetterci, come al solito, è sempre solo lo Stato e le sue istituzioni. Mentre il Vaticano e il suo capo fanno anche la bella figura di fare la carità. Sì, con i soldi degli altri.
Dopo tutti i tagli agli enti locali, ed i conseguenti tagli ai servizi, dove hanno trovato tutti questi soldi? E lo Stato Vaticano, quanto partecipa a tutta questa spesa? perché ad applaudirlo mentre criticava le nostre leggi ci sarà stato anche più d’un milione di persone, ma a pagare saranno pure i milioni di persone che lì non volevano esserci e che non condividono mica tanto le sue teorie e meno ancora le sue pratiche!!