La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede…
Margherita Hack oggi compie la bellezza di 90 anni. Parto col dire che non concordo sempre con le sue opinioni, personali e legittime, sull’alimentazione e sui diritti degli animali, come sulla storia, fin troppo gonfiata dai giornali e dalle sue dichiarazioni sul mancato rinnovo della patente. Condivido però molte altre sue battaglie: lo sfacciato antiberlusconismo, la rivendicazione, ben argomentata e sempre attualissima, della laicità dello Stato e dell’indipendenza della scienza dalla religione e dai dettami vaticani, la sua veemente condanna all’atteggiamento della politica italiana (e della sinistra in particolare) rispetto al caso Eluana Englaro o alla questione degli omosessuali e anche il suo no con riserva al nucleare in Italia (ovvero un sì alla ricerca).
Sulla sua carriera accademica si è detto di tutto: eccezionale per alcuni, non particolarmente brillante per altri (potete farvi la vostra idea da questa dettagliata biografia, da Google Scholar o con una paziente ricerca su ISI Web of Knowledge). Sulla sua attività divulgativa, splendida e incessante, credo invece non ci sia nulla da eccepire. Con Margherita Hack, sempre in bilico tra il personaggio e la professoressa, piacerebbe a molti discutere di tanti argomenti, di religione, di ricerca, di sinistra, di politica, di ambiente e, perché no, anche battagliare un po’, farla e farci ragionare.
Spero in ogni caso che come purtroppo passano gli anni per la nostra astrofisica non cali allo stesso modo l’interesse dei media per la scienza al femminile e il valore del dubbio scientifico applicato ai temi civili e politici, tutte cose che la professoressa Hack ha notevolmente contribuito a portare in primo piano, in un Paese in cui di cultura scientifica si parla solo in tempo di tagli.
Buon compleanno glielo voglio dire, professoressa, in modo consono alla sua persona: coi piedi ben piantati per terra e il naso per aria, riuscendo a stupirmi, come una bambina, anche solo guardando l’infinito sopra di noi.