Fare utili con materiale pornografico? E che c’è di male? Il business è il business. Così almeno deve averla pensata la Chiesa Cattolica tedesca, che ha fatto marcia indietro rispetto alla cessione della Weltbild, casa editrice a luci rosse che ogni anno pubblica circa 2500 titoli di testi porno, controllando anche il 33% di un portale che propone materiale pornografico e il 50% di una società che produce film hard.
A denunciarlo è il quotidiano tedesco Die Welt, che con un articolo al vetriolo accusa di doppia morale la chiesa cattolica tedesca, già al centro di numerosi scandali di pedofilia.
A poche settimane dall’incontro mondiale con le famiglie, la domanda è: benché la comunità episcopale tedesca sia distinta dal Vaticano, non rischia di diventare un colossale autogol? Non era forse meglio rinunciare a quei 2 miliardi di profitti annui e dare l’esempio, coerentemente con i valori che si dice di voler professare?