Le condotte specificamente incaute e drammaticamente lesive sono state individuate da un lato nella serie di colpi sferrati contro il giovane, dall’altro nelle modalità di immobilizzazione del ragazzo, accompagnate dall’incongrua protratta pressione esercitata sul tronco dell’Aldrovandi.
Corte di Cassazione, sentenza n.36280
Nel tardo pomeriggio di ieri sono state rese note le motivazioni della sentenza con la quali la Corte di Cassazione, lo scorso 21 giugno, ha reso definitive le condanne a 3 anni e 6 mesi di reclusione per Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri per l’omicidio di Federico Aldrovandi
E se già faceva rabbia e disgusto pensare che un ragazzo, di soli 18 anni, potesse trovare la morte tra pugni, stivali ferrati, manganelli e chissà quali vessazioni, le parole della sentenza rispecchiano nella loro autorità tutto il dramma e l’orrore della vicenda.
[…]i quattro agenti posero in essere una violenta azione repressiva nei confronti di un ragazzo che si trovava solo.
[…]la condotta posta in essere dagli agenti fu sproporzionalmente violenta e repressiva, laddove lo stato di agitazione in cui versava il ragazzo, avrebbe imposto un intervento di tipo dialogico e contenitivo.