La mafia è stata corrotta dalla politica e dalla finanza. La mafia aveva un codice etico: uccideva per il territorio. Ma adesso non c’è. Oggi si è spostata. Il commercialista della ‘ndrangeta si è spostato in Lombardia a spartirsi sette miliardi di Expo.
Il codice etico della Mafia. Ci mancava solo questa da sentire. Roba da farci rimpiangere “l’eroe Mangano” di berlusconiana memoria. Beppe Grillo è veramente il prototipo di quello che Nando Dalla Chiesa definisce “cretino”, mutuandolo da un famoso apologo di Giovanni Falcone.
Per il grillino medio che arriverà qua infuriato, piccolo excursus. Questo è l’apologo del cretino di Giovanni Falcone:
«Uno dei miei colleghi romani nel 1980 va a trovare Frank Coppola, appena arrestato, e lo provoca: “Signor Coppola, che cosa è la mafia?”. Il vecchio, che non è nato ieri, ci pensa su e poi ribatte: “Signor giudice, tre magistrati vorrebbero oggi diventare procuratore della Repubblica. Uno è intelligentissimo, il secondo gode dell‟appoggio dei partiti di governo, il terzo è un cretino, ma proprio lui otterrà il posto. Questa è la mafia…»
Il cretino, infatti, «farà spontaneamente, spesso in buona fede, ciò di cui la mafia ha bisogno. Di più: lo farà gratis. E se ci sarà da omettere, ometterà. Più in generale: se ci sarà da capire, lui non capirà. Anzi, porterà a sostegno delle azioni o delle omissioni desiderate dai clan nuove e insospettabili argomentazioni. Talora con entusiasmo da neofita. Userà parole che i clan, o gli ambienti ad essi vicini, non avrebbero saputo inventare o rendere credibili.»
Con il cretino al posto giusto, insomma, la mafia non dovrà fare nulla: non ci sarà bisogno di corromperlo, non servirà intimidirlo, né tanto meno dovrà attivare la propria rete di relazioni personali. Basterà guidarlo da lontano, senza intervenire direttamente. Detto ciò, questo non significa che il cretino, come precisa Dalla Chiesa, sia un individuo con un basso livello culturale e professionale, anzi: può benissimo trattarsi di un grande magistrato, di un buon politico, di un bravo giornalista. Semplicemente egli utilizza il termine cretino rifacendosi all’antica origine greca del termine, idiotes, l’inetto a partecipare alla vita pubblica, nella fattispecie in un tessuto sociale dominato o aggredito da una presenza mafiosa.
Nel caso specifico, abbiamo un gran comico che per finire parla di mafia, senza capirne un’acca. Dire che la mafia era etica prima di incrociare la finanza e la politica è una gran vaccata, perché oggi come ieri Cosa Nostra, Camorra e ‘ndrangheta uccidono soprattutto per mantenere il controllo del territorio, senza il quale non sopravviverebbero. E’ stato provato in più di una vicenda giudiziaria che tra il territorio e i profitti di questa o quell’impresa mafiosa, il vero mafioso sacrifica la seconda.
Grillo ha detto giusto, però, quando ha dichiarato che la mafia lo sta osservando per capire cosa sta succedendo: sì, lo guarda, come un cretino qualsiasi, da lontano. E se la ride. Se la ride di come riuscirà a conquistare interi comuni governati da disoccupati e ragazzotti convinti della sua eticità. Perché i politici vanno corrotti, questi faranno tutto a gratis, ancora meglio.
Una preghiera a Beppe: fai satira, prendi pure quanti voti vuoi, ma sulla mafia, per favore, evita di lanciare messaggi del genere… ci fai solo una figuraccia, prestando il fianco a quei politici corrotti e collusi che dici di voler spazzar via… oltre a legittimare Cosa Nostra (e in generale il fenomeno mafioso).
P.S. Fra un po’ sarà aperta al pubblico www.wikimafia.it… nel caso avessi bisogno di ripassare i fondamentali…