Malati di SLA davanti al ministero: “pronti a lasciarci morire”

Decine di malati di SLA stanno protestando ora davanti al Ministero del Tesoro perché venga ripristinato da Balduzzi il Livello Essenziale di Assistenza (LEA). Oggi alcuni di loro sono arrivati a Roma senza il respiratore di riserva

sono pronti a lasciarsi morire

afferma Raffaele Pennacchio, membro del consiglio direttivo del comitato 16 novembre onlus.

Il diritto alle cure è sancito dalla Costituzione e va rispettato

questo quello che in sintesi chiedono i manifestanti.

Chi in passato o chi ancora si trova nella situazione in cui un famigliare è costretto da una malattia come la SLA (ma non solo) a non poter provvedere a se stesso, sa bene quanto sia fondamentale la garanzia di un aiuto da parte della Sanità pubblica. La vita, in questi casi, non cambia solo per il malato, ma anche per chi gli sta accanto: persone che, in particolare, non possono e non sono tenute ad avere tutte le competenze necessarie per assistere i propri cari. Dell’assenza dello Stato quando si tratta di malattie gravi (quali per esempio l’Alzheimer) ne abbiamo già parlato.

Spero vivamente che tutto si risolva per il meglio e che i “tecnici” non portino i manifestanti a compiere un gesto così estremo. Noi siamo con i malati di SLA e con le loro famiglie, siamo con le vittime delle ingiustizie sociali e dove non possono arrivare la televisione e i giornali cerchiamo di farlo noi. Perché se queste persone sono rimaste finora nell’anonimato è anche colpa nostra. Loro, però, stanno combattendo per tutti.