Benvenuti nel paese dove ogni dichiarazione è ritrattabile: Enrico Pavanello, il professore di religione veneziano dispensatore del foglio di appunti che descriveva l’omosessualità come una ferita dell’identità facilmente reversibile, ha ritrattato tutto.
Le sorprendenti dichiarazioni del professore avevano portato il preside del liceo Foscarini a diramare un duro comunicato in cui si condannavano le parole del docente: «Anche se si tratta solo di materiale per stimolare la discussione, sono state utilizzate parole decisamente infelici, talvolta decisamente inaccettabili, specie per l’uso di citazioni fuori contesto, suscettibili di interpretazioni che possono ferire chi le ascolta, come di affermazioni che si presentano come scientifiche, ma che ben poco supporto possono offrire in tal senso. La scuola sa bene che temi così delicati, che coinvolgono una varietà di discipline, e che soprattutto mettono in gioco l’identità stessa delle persone, non possono essere affrontati in modo semplicistico, ma esigono di essere discussi in un clima sereno e rispettoso».
Il professore oggi ha smentito se stesso, dichiarando a Melody Fusaro del gazzettino: «Ritengo doveroso e opportuno dichiarare che il mio intento non era assolutamente quello di offendere o di attaccare qualcuno, come è stato scritto, e che la polemica che si è accesa, a mio avviso, è slegata dal contesto reale. Il testo che, senza nessuna autorizzazione è girato via Web, non è un volantino, ma è la sintesi di varie e numerose letture, recensioni, articoli, saggi, riferimenti a Format conosciuti dai giovani, che non esprimono il mio pensiero. La mia intenzione era quella di fornire agli studenti materiali su cui innestare un dibattito su un argomento chiesto dagli stessi allievi. Evidenzio che il testo non è mai stato discusso, ma solo consegnato per una lettura personale, per far emergere obiezioni, domande, riflessioni, nuovi approfondimenti da affrontare nelle lezioni successive. Per quanto mi riguarda mai ho considerato l’omosessualità una malattia da curare e ancor meno ho pensato che pedofilia e omosessualità siano collegate».
Tralasciando il fatto che un documento consegnato da un professore ai suoi alunni non necessita di alcun permesso per essere pubblicato in internet, per amore di verità giornalistica è necessario ricordare che nella precedente intervista con Laura Eduati dell’Huffington Post il professore aveva dichiarato di aver indirizzato personalmente alcuni omosessuali a centri dove potessero essere curati e, come ogni giornalista che si rispetti, lei ha registrato, autorizzata, le parole del professore, registrazione che nei prossimi giorni sarà ascoltata dal rettore e dai rappresentanti degli studenti.
Tra i ragazzi della scuola si è acceso un intenso dibattito: la maggioranza degli alunni, pur discordando col documento, si schiera con il professore, in quanto non sarebbe stato riportato il reale contesto, perché quegli appunti sarebbero stati distribuiti per accendere una discussione.
Eppure altri studenti da me intervistati affermano: “Stavamo parlando di Dio inteso come amore, ovvero l’argomento di quest’anno. A fine lezione, ho fatto la domanda “Ma se Dio predica amore, perché gli omosessuali non possono amarsi?”. La lezione era finita e il professor Pavanello mi disse che mi avrebbe risposto la settimana dopo. E infatti, il giovedì seguente, Pavanello ci ha presentato un foglio, dicendoci di non parlarne in classe per non creare un dibattito e che secondo lui quel testo rispondeva a tutti i nostri dubbi. In poche parole ci ha detto di leggercelo a casa e non parlarne più, come se non fosse un argomento da trattare in sua presenza.“
La rete studenti medi Venezia-Mestre e il coordinamento studentesco hanno già organizzato una mobilitazione in settimana. Un ragazzo del coordinamento intervistato afferma: “Ovviamente il nostro intento non è quello di abbattere su quest’uomo la ghigliottina mediatica, ma di utilizzare la grande visibilità ottenuta da questo caso per evitare che un professore imprima la sua ideologia agli studenti e di riaprire un dibattito su una necessaria riforma della scuola che la renda laica una volta per tutte“.
Se questo significa revisione del concordato beh, direi che sarebbe ora.
E’ tipico di questo paese ritrattare, anche davanti all’evidenza
E questi gay sono guariti bene? Facciamo la prova? :-)