“Molto, molto offeso, molto offeso è il mondo, più che noi stessi non sappiamo.”
(Elio Vittorini, Conversazioni in Sicilia)
Il centro di Milano può stare allegro, benché i tempi non lo permettano più di tanto: apre, in via Cesare Cesariano 7, la nuova Libreria del Mondo Offeso, fino a qualche settimana fa rintanata in un cortile interno di Corso Garibaldi, storico quartiere popolare che la destra in vent’anni ha trasformato nella vetrina del berlusconismo.
In tempi in cui si chiude a causa della crisi, la sfida di Laura Ligresti, giovane libraria che dal 2008 fino a gennaio ha animato un vero e proprio centro di bonifica culturale in un contesto veramente difficile, è duplice: trasferirsi in una sede più grande e trasformare la libreria da luogo in cui si comprano solo libri a vero e proprio caffè letterario, dove circolino idee, si confrontino opinioni, si facciano funzionare i cervelli. Non che prima già non si facesse, ma ora ci sono tutti gli spazi per organizzare al meglio la libreria e permettere anche agli avventori che hanno voglia di conoscere nuove persone, stringere legami, parlarsi faccia a faccia (e non solo attraverso una tastiera), di prendersi un caffè, un bicchiere di vino, mangiare qualcosa.
La libreria, rispetto alla vecchia sede, è più che raddoppiata, in una nuova veste che fonde gli elementi tipici di un teatro con l’ambientazione di una vecchia fabbrica milanese. Addirittura, udite udite, c’è anche un bagno per disabili completamente a norma di legge. E in quanto a fornitura di libri, nulla da invidiare alle grandi catene, con una differenza: se cercate qualcosa da leggere e non sapete su cosa orientarvi, non esitate a chiedere alla libraria, che, vi sembrerà strano, non è solo lì a incassare soldi e a farvi lo scontrino.
A gennaio il centro di Milano aveva subito anche un’altra importante perdita: la storica libreria Utopia, per 30 anni tra corso Garibaldi e Via della Moscova, ha chiuso i battenti per trasferirsi in periferia, in via Vallazze. C’è voluta la chiusura di una realtà storica e culturale così importante per dare la sveglia alla Giunta Pisapia, che in un anno e mezzo evidentemente non s’era accorta della gravità delle condizioni in cui versano le librerie indipendenti. Dopo qualche lacrimuccia in pubblico, non si vedono all’orizzonte provvedimenti per incoraggiare tante altre persone come Laura a svolgere un lavoro costante e duraturo sul territorio per diffondere cultura e sapere, in una logica che non sia meramente strumentale (ossia per fare profitti).
Ad oggi, quindi, la Libreria del Mondo Offeso di via Cesariano 7 resta l’unica realtà indipendente per tutti gli orfani di Utopia della zona. Se siete a Milano e siete in quella zona, fateci un salto. Merita davvero.
Il Mondo è offeso. La libreria anche. Per fortuna.
Mi piace anche se “Laura non c’è”..cmq anche a Napoli la libreria colonnese hacreato qualcosa di simile..
Daje Laura!!
bella e coraggiosa idea…visti i tempi…
Che tristezza! Assistere alla chiusura di librerie e al loro posto centri scommesse! Non può essere…
ottima iniziativa
Bella non lo so perché non ho il piacere di conoscerla ma coraggiosa e ammirevole si’ …..ce ne fossero tanti come lei!!
sarà la prossima tappa milanese, w Laura!
Abito lì vicino, e sarò molto volentieri vostro ospite.
mi dispiace abito lontano
se vado a Milano vado a trovarla !!!….e compro pure dei libri
Complimenti Laura <3
Brava, un’altra prova di donne che agiscono.
brava laura
bravissima
Brava! la democrazia finisce cominciando a vietare cultura arte e scuola pubblica e anche questa volta siamo punto e a capo :-)che tristezza!!!!!!!
RAGAZZI UN PERSONAGGIO COME ENRICO BERLINGUER,NON LO VEDIAMO SPESSO.
mi spiace solo di essere troppo lontana. Bravissima Laura!!!
POLITICI ESSISTONO TANTI MA BERLINGUER UNO SOLO UNO.IL SUO PENSIERO MI SEGUIRA SEMBRE.