Enrico Berlinguer, l’affetto per un Politico vero

Non mi piace la politica, mi piace Berlinguer“. Così si espresse il 12 giugno 1984 Roberto Benigni su l’Unità, commemorando la scomparsa del leader del più grande partito comunista d’Occidente, quello che il comico toscano aveva preso in braccio davanti a 1 milione di persone a Roma, proprio un anno prima, in occasione di una manifestazione della Fgci sulla pace.

Ovunque andasse, Enrico Berlinguer riempiva le piazze, scaldava i cuori e quando è venuto a mancare è stato una tragedia tale, che i suoi sono ancora i più grandi funerali della storia d’Italia, con oltre 2 milioni di persone che invasero Roma, in quel drammatico 13 giugno 1984.

C’era un tempo, in Italia, in cui c’erano presidenti della Repubblica come Sandro Pertini e leader politici come Enrico Berlinguer. Già allora la politica era considerata una cosa sporca, brutta, inutile. Eppure c’erano loro, che facevano appassionare alla politica, quella politica con la P maiuscola che significa anzitutto occuparsi degli altri, senza chiedere nulla in cambio.

In questa campagna elettorale volgare, populista, tutta incentrata sui leader politici e non sulle ricette per risanare il paese (sfido chiunque a ricordarsene una sul momento), quando rivedo qualche pezzo di Enrico Berlinguer che parla, alle masse come alla televisione, provo enorme tristezza. Esattamente come provo enorme tristezza quando vedo la comicità ridotta a cabaret di oggi, nemmeno minimamente paragonabile a quella di Massimo Troisi.

Ora, con tutto il rispetto per i sensazionalismi da piazza amplificati dai media, mi fa veramente specie e schifo che Beppe Grillo vada in piazza Duomo a Milano (tra l’altro, strapiena pure per Ambrosoli l’altro giorno, così com’era strapiena per Pisapia due anni fa etc.), a dire:

E’ un sogno che stiamo condividendo, questo non è un comizio, è uno scambio di affetto che non c’è mai stato in Italia.

No, calma. Quello che muove le folle ai comizi di Grillo (in una comunicazione uni-direzionale, al riparo dalle domande di giornalisti e semplici cittadini) è la rabbia, tipica dei momenti di crisi economica, per una Politica che, ridotta ad una dimensione (quella economica, appunto) perde completamente qualsiasi legittimità. Lo diceva già Jurgen Habermas nel 1973 (40 anni fa).

Dire quindi che si tratta d’affetto è prendersi in giro. L’affetto della gente era quello per Enrico Berlinguer. Un politico. Che andava in televisione, ai comizi, ai dibattiti, che andava nelle sezioni a prendersi anche le critiche dei militanti, che si sforzava di comprendere realtà a sé estranee e ha posto questioni politiche (dalla questione morale all’austerità, passando per il governo mondiale) che poi avrebbero occupato l’agenda politica anni dopo.

Ci faccia un piacere, Grillo: riempia pure le piazze, ma lasci stare Berlinguer. Non sappiamo per chi avrebbe votato, ma su questo siamo certi: non era amante della democrazia da balcone e di quella dell’applauso e, soprattutto, non era fascista.

82 commenti su “Enrico Berlinguer, l’affetto per un Politico vero”

  1. E pensare che i vari D’Alema, Veltroni, Ferrara, Vendola erano le Speranze del domani , a capo della FGCI, quelli che dovevano portare i principi della Sinistra al Governo del Paese. Il Paese non è cambiato nel senso sperato, ma le loro carriere non sono state affatto malvagie…..

  2. Anche ora ci sono migliaia di cittadini che riempiono le piazze carichi di entusiasmo e gioia (come nota un grand’uomo di sinistra come Dario Fo) mossi da Nuove idee. Non disperiamo.

  3. COMPAGNO ENRICO RISORGI !!! CI MANCHI… ABBIAMO BISOGNO DEL TUO VISO PULITO PER RAPPRESENTARCI AL MONDO INTERO.

  4. ma non vedete quanto gli ideali di berlinguer sono lontani anni luce dai partiti della sinistra migliaia di anni luce dal pd

  5. Credo che si rivolti nella tomba, vedendo quello che è stato fatto dai suoi compagni di partito (che l’hanno smembrato in fretta e furia…) alla fine chi è venuto dopo di lui, si è guardato bene di frequentare palchi in paesini in mezzo al nulla e sotto il diluvio universale, preferendo sale convegni, alberghi di lusso ecc ecc…

  6. Ho votato PC con grande orgoglio ai miei tempi , per idealismo ed entusiasmo giovanile piena di voglia di cambiare il mondo ,e tu Enrico eri li per tutti noi pacato ,gentile, attento ai cambiamenti ,forse con una vena di malinconia.Mi ripeto volentieri ,GRANDE GRANDE BERLINGUER.

  7. devo leggere tutto il sito o riesci a postare il link dell’intervista completa??

  8. c’è nessuno????? dove la trovo l’intervista integrale a enrico berlinguer sul vostro sito

  9. Gli unici che hanno portato odio e rancore nella politica Italiana sono ben individuabili sono quelli che hanno dato del coglione a chi non la pensava come loro sono quelli che hanno detto Roma ladrona fin che non hanno preso posto nella città eterna e tutti hanno dato la colpa del loro odiare alla sinistra che, pur con tanti difetti ha sempre chiesto regole certe red uguali per tutti. Non ho mai odiato ed invidiato nessuno ma mi hanno sempre dato terribilmente fastidio i furbi che vogliono restare impuniti senza pagare dazio

  10. Ragazzi, Berlinguer, Pertini , Jotti ed altri come loro, ci hanno lasciati da molto e con loro sono morti anche gli ideali in cui credevano. Sono convinta che si stanno rigirando nella bara vedendo come ci hanno ridotti i nostri “grandi politici di oggi”

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