Facciamo finta che abbia ragione Beppe Grillo, che le Commissioni parlamentari si possano fare, a che servirebbero? Nelle Commissioni esiste ancora il numero legale e se i gruppi parlamentari che si oppongono attualmente alla loro formazione non si presentassero alle convocazioni le Commissioni non lavorerebbero comunque.
Come si fa dunque definire golpe la mancata volontà politica della maggioranza di un organo nel fare qualcosa di sua competenza?
Il Presidente del Senato Pietro Grasso ha esposto un’oggettiva problematica sulla formazione delle Commissioni, quella di poter definire la maggioranza e le opposizioni all’interno del Parlamento. Qualcuno può reputarla una sfumatura, va bene, ma ci sono questioni più puntuali.
Il Regolamento della Camera, per esempio specifica all’Art.37 comma 2:
“Alle sedute delle Commissioni in sede legislativa deve partecipare un rappresentante del Governo”.
Rappresentante che non è lì solo ad ascoltare, ma ha poteri rilevanti, come ad esempio richiedere che una votazione dalla Commissione sia spostata e discussa in aula, estromettendo di fatto la Commissione stessa:
“Un progetto di legge è rimesso all’Assemblea se il Governo o un decimo dei deputati o un quinto della Commissione lo richiedono”.
(Regolamento Camera, art.92 Comma 4)
I Pentastelluti diranno che un governo c’è, è il Governo Monti. Peccato che stia agendo in amministrazione ordinaria, perché, pur con le lodi di Giorgio Napolitano, un governo senza la fiducia del Parlamento può agire solo su attività correnti. Proposte di legge “nuove” non sono “correnti”. Sostanzialmente una Commissione istituita senza un Governo si trova nell’impossibilità di legiferare: il mito grillino del Parlamento autosufficiente è una panzana.
La soluzione è facile: se a Beppe Grillo piace così tanto Monti, gli deve dare la fiducia. In alternativa c’è un sessantenne che da un mese circa lo sta importunando per fare quella cosa chiamata “Governo”. È fastidioso, lo so, ma basterebbe ascoltarlo.
non è poi così difficile capire che è solo demagogica questa trovata,certo che l’occupazione di un parlamento,comunque,suona sempre come qualcosa di sinistro.
Niente manganelli per chi ha occupato il Parlamento???
Dina più che un’occupazione è stato un pigiama party
Il Movimento 5 stelle prima delle elezioni prometteva di darsi da fare per gli italiani in crisi, dopo le elezioni si stanno impegnando molto con il loro leader Grillo a peggiorare la crisi e ci stanno riuscendo benissimo sti cretini, faccio appello alle teste pensanti dentro il movimento con a capo l’intelligente Currò di darsi da fare ad aiutare Bersani per fare subito un governo, grillini seguite Currò e non Grillo e Casaleggio .