Di Luciano Giacò
Sabato 1 Giugno si è tenuta a Milano in via Mercanti la manifestazione organizzata da Pro-Test Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica ad una corretta informazione scientifica riguardo la sperimentazione animale.
Vi ho partecipato perchè mi sta a cuore questo tema, sia come ricercatore che come persona critica, nel senso che considero una proposizione come vera solo quando è stata verificata, ove possibile, o quantomeno attentamente considerata.
Numerosi gli interventi, da Tom Holder co-fondatore di Pro-Test UK e membro del comitato scientifico inglese Speaking of Research a Giuliano Grignaschi dell’Istituto di Ricerca Mario Negri. Ho trovato molto incisivo il Dott. Dario Padovan, biologo del comitato scientifico di Pro-Test Italia. Non sto qui ad elencare le innumerevoli prove, documentate da evidenze scientifiche, che il Dott. Padovan ha portato alla platea. Posso solo dire che io non sarei stato in grado di spiegare in maniera così dettagliata e semplice dei concetti di non facile comprensione ai non addetti ai lavori.
Ero soddisfatto ed orgoglioso per le parole del Dott Padovan. Lo sono ancora, ma quello che ho visto dall’altra parte dei Carabinieri in tenuta anti sommossa, ha dato un duro colpo alla fiducia che ho nell’intelletto umano.
In un mondo civile (e forse ideale), si ascoltano le ragioni dell’interlocutore, si dibatte sul merito della questione portando prove documentate e si pongono domande pertinenti se le risposte sono evasive (e non era il caso del Dott. Padovan).
Quello che invece ho visto era un gruppo variegato di circa 20 persone, dalla signora ultraquarantenne con la tinta ai capelli (già in contraddizione con se stessa visto che è tinta), al ragazzo con il volto coperto che urlava e minacciava di morte chiunque fosse dall’altra parte (anche lui in contraddizione con se stesso visto che si professano “pro-animali” perchè spinti dall’amore)
Le uniche cose che uscivano dalle loro bocche erano offese e sputi. Forse perchè sono a scarso di argomenti o forse perchè questi sono gli unici argomenti che hanno.
Erano accecati dall’odio mentre urlavano in coro offese di ogni tipo. Guardavo i loro volti cercando di capire cosa spingesse una persona a sbraitare con la bava alla bocca invece di cercare di capire. Tra loro ho scorto il volto di una ragazza conosciuta, lei mi ha guardato e dallo sguardo ho capito che anche lei mi ha riconosciuto. Stava urlando “Figli di pu…” ed è arrossita.
In quel momento ho pensato che è vero:
Il sonno della ragione genera mostri
[Si ringrazia Lorenzo Todaro per la foto]
AGGIORNAMENTO
Sulla manifestazione di sabato, la rivista Nature ha dedicato un articolo
http://www.nature.com/news/italian-scientists-fight-back-on-animal-testing-1.13116
I commenti sono chiusi.