Proprio ieri, giovedì 3 ottobre, si è consumata, al largo di Lampedusa, l’ennesima tragedia umanitaria: una barca con a bordo 500 migranti è naufragata a causa di un incendio. Secondo fonti ufficiali provenienti dal Ministero degli Interni, la barca sarebbe salpata dalla Libia, precisamente da Misurata.
Alfano ha dichiarato in Parlamento che i morti sarebbero saliti a 111, anche se purtroppo il numero è sicuramente destinato a salire. Le persone tratte in salvo sarebbero invece 155. I dispersi sono ancora all’incirca 250. Per oggi, venerdì 4 ottobre, è stata proclamata una giornata di lutto nazionale.
Subito dopo che si è consumata la tragedia, ha avuto inizio il solito teatrino mediatico-politico. A rompere il ghiaccio è stato il vice capogruppo della Lega Nord alla Camera, Gianluca Pini, secondo il quale la causa della tragedia sarebbe il buonismo “dannoso” del duo Kyenge-Boldrini, che secondo l’esponente del Carroccio fomenterebbero con le loro parole l’immigrazione clandestina e per questo dovrebbero dimettersi. Sono poi seguite le dichiarazioni degli esponenti di tutte le altre forze politiche: Alfano in primis, che, dopo essere stato sul luogo del disastroso evento, ha chiesto di candidare l’isola di Lampedusa al Nobel per la pace, mentre Epifani, esponente della “sinistra”, ha dichiarato che le cause di questa e di molte altre tragedie riguardanti l’immigrazione sarebbero proprio le leggi italianeche regolano quest’ultima, come il reato di clandestinità, e soprattutto la legge Bossi-Fini (che prevede che possano entrare in Italia solo coloro che sono in possesso di un regolare contratto di lavoro).
Non ho nessuna stima degli esponenti del PD, in primo luogo perché sono stati proprio loro gli inventori della “clandestinità” degli immigrati e dei Centri di Accoglienza e di Espulsione (ex CPT) introdotti con la legge Turco-Napolitano del 1996. In secondo luogo perché la loro opposizione ai deliri xenofobici e alle leggi razziste della Lega e dei berlusconiani è sempre stata poco incisiva e spesso conciliante: dopotutto gli immigrati sono sempre manodopera a basso costo da sfruttare, e senza leggi come il reato di clandestinità questi non potrebbero essere ricattati sul luogo di lavoro attraverso la paura di essere denunciati. Insomma i voti degli imprenditori xenofobi del nostro paese fanno sempre comodo, anche al PD.
Tuttavia penso che la revisione, anzi la cancellazione della legge Bossi-Fini, sia il primo passo da intraprendere per risolvere questa situazione, e fare in modo che queste tragedie non capitino più: il contenuto repressivo di questa legge impedisce che vengano fatte delle politiche migratorie efficaci, che mirino alla legalità, e punta alla totale criminalizzazione della condizione di clandestinità, lasciando milioni di disperati in condizioni disastrose.
In seconda luogo ad intervenire dovrebbe essere proprio l’Unione europea, che non ha politiche sull’immigrazione comuni, e lascia spesso i paesi del Mediterraneo completamente soli nel gestire queste crisi, oltre che in preda al populismo del partito di estrema destra di turno. Alcune associazioni umanitarie hanno da poco lanciato la proposta di aprire a livello europeo un canale umanitario, di modo che, chi fugge dalle guerre dei paesi del Medio-oriente e del Nord-Africa, possa chiedere asilo alle istituzioni europee presenti sul territorio.
Purtroppo quella che arriva dalle istituzioni europee, in questi momenti, è solamente pura retorica umanitaria; nel frattempo i nostri politici sono ancora impegnati con le frasi di circostanza, con le finte lacrime e ad incolparsi l’un l’altro, sebbene siano tutti colpevoli. Una giornata di lutto nazionale aiuterà le persone a riflettere, ma serve sicuramente molto di più dell’ipocrisia di un minuto di silenzio. Vergognoso inoltre è il silenzio del Movimento 5 Stelle, impegnato con questioni di primissima importanza, come la questione delle diarie o del finanziamento pubblico ai partiti.
Abbiamo una responsabilità verso queste persone, sia come Italia che come Europa. Bisogna prendere decisioni politiche immediate se non vogliamo vedere questa tragedia ripetersi di nuovo. E da persone dobbiamo smetterla di girare la testa dall’altra parte, e cominciare a controbattere i rigurgiti fascistoidi e razzisti che in queste ore stanno invadendo Facebook ed il web in generale.