La casa dove abitò Antonio Gramsci diventa un hotel di lusso. Questa è la sconvolgente notizia data oggi dai giornali: il palazzo dove abitò in affitto il fondatore del PCI entro giugno sarà trasformato nell’Hotel Gramsci, 10mila metri quadrati con piscina, sala fitness e lusso sfrenato. Sul palazzo è affissa ancora la targa che recita: “Qui Antonio Gramsci abitò negli anni 1919-1921.”, affissa dai comunisti torinesi il 27 aprile 1957.
Che si utilizzi il nome del simbolo dell’antifascismo e del comunismo italiani per macinare utili nella più classica delle tradizioni capitaliste è una vergogna che grida vendetta! Non è possibile utilizzare per fini commerciali un’icona come quella di Antonio Gramsci, sfruttare la sua figura per il mero profitto.
Ex albergo di virtù per il ricovero e l’istruzione dei poveri, “Casa Gramsci” negli anni Trenta passò di proprietà alla comunità israelitica continuando ad ospitare alloggi e botteghe, mentre negli anni ’70 ospitò le case popolari del Comune di Torino: vent’anni dopo furono messi alla porta gli occupanti e dopo anni di abbandono oggi si appresta a diventare un hotel di lusso. Davvero complimenti al Comune di Torino!
La cosa grave è che tutto sta nascendo con la collaborazione dell’Istituto Piemontese Antonio Gramsci, che ha svenduto il nome del fondatore del PCI per avere qualche stanzetta dove potrà tenere i suoi convegni! E’ una vergogna assoluta.
Firmate anche voi la petizione per chiedere a NH-Hotels che il nome di Gramsci non venga utilizzato in questo modo! E se avete twitter, cliccate sul logo e twittate il vostro sdegno alla società alberghiera, che pure avrebbe preferito un nome neutro, come quello di Cavour (la cui statua è collocata nella piazza di fronte).
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