di Domenico Finiguerra, ambientalista, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano e candidato con l’Altra Europa con Tsipras
Eccoli lì i dirigenti del partito del cemento che da oltre trent’anni decidono e si accordano sulle sorti dell’abbiatense. Deve bruciargli parecchio che la “loro” grande opera, quella per la quale da molti lustri si affannano con Regione, Provincia, Ministeri e ANAS, sia stata definanziata con provvedimento approvato dal Parlamento italiano.
Ed ora li vediamo agitarsi come anguille fuori dall’acqua.
Si autoconvocano dal Presidente della Regione Lombardia, si affannano a cercare appuntamenti con i Presidenti di Provincia, telefonano ai loro ministri più cari, qualcuno a quelli del PD, altri a quelli di Comunione e Liberazione (che tanto sono tutti sulla stessa barca).
Fino a ieri potevano permettersi di sbeffeggiare i comitati No Tangenziale, i sindaci dei piccoli comuni che presentavano ricorsi ed esposti all’UNESCO o alla soprintendenza, gli agricoltori e gli ambientalisti.
Ricordo le parole di un alto dirigente del partito del cemento che alle rimostranze del comune di Cassinetta di Lugagnano, rispondeva tronfio “noi abbiamo la legge obiettivo, quella del ministro Lunardi, e del vostro Parco e della vostra Riserva della Biosfera, non ce ne può fregare di meno!”
Brucia parecchio quella riga all’allegato infrastrutture in cui si dice che, purtroppo per loro e per fortuna per il territorio, la loro grande opera di cemento e asfalto per la Malpensa (prossimo enorme campo da bocce che però ha già devastato brughiere secolari) non ha più i fondi pubblici necessari.
Brucia al punto che oggi, finalmente, vengono allo scoperto e si costituiscono addirittura in Comitato Si Tangenziale per raccogliere le firme.
Ci sono proprio tutti. Tre ex sindaci: Ceretti, Fossati e Albetti. Quattro ex Assessori: Marco Scotti, Adolfo Lazzaroni, Marco Ferrario e Valter Bertani. Ex Consiglieri Comunali: Marco Tagliabue e Cesare Nai. E poi tanti commercianti del centro storico (che, forse un po’ distratti, pensano di trarre vantaggio dall’asfalto e dai centri commerciali che il progettino cui Arrara sta lavorando ai tavolini regionali attrarrà come api sul miele). Attendiamo di vedere quanti altri membri e quali partiti della maggioranza si iscriveranno al Comitato Si Tang.
Circa dieci anni fa il Comune di Cassinetta di Lugagnano ed ancora prima il Laboratorio di Rosate avanzavano la proposta di riqualificare le strade esistenti, la Milano-Baggio e la Vigevanese, proponeva di eliminare tutti i semafori.
Oggi loro si riorganizzano e di preparano ad una grande iniziativa politica per chiedere di realizzare la loro grande opera.
Siamo in molti a domandarci perché le persone di questo Comitato Si Tang non si siano mai organizzate per richiedere con la medesima determinazione il raddoppio della Linea Milano-Mortara dopo la Bruciata.
Siamo in molti a chiederci per quale motivo anziché chiedere soldi per finanziare la strada nel Parco del Ticino, questa “allegra rimpatriata” non chieda finanziamenti destinati all’interramento della ferrovia in città e alla soluzione degli intoppi e delle strozzature che creano traffico automobilistico.
Ce lo chiediamo in molti. Ma è una domanda retorica. Lorsignori non sono affatto interessati alla soluzione dei problemi. L’hanno già ampiamente dimostrato negli ultimi trent’anni. Gli basta tirare a campare. Tenere la posizione e fare qualche passerella sui giornali per far vedere ai cittadini che si danno da fare. Sempre invano… e le amministrazioni abbiatensi si succedono in imbarazzante continuità.