In questa settimana Marco Travaglio, giornalista, scrittore e persino saggista, ha compiuto 50 anni.
Mentre scrivo, è appena uscito polemicamente dallo studio di Servizio Pubblico dopo un battibecco con Santoro e qualche ospite, quindi non posso dire nulla di eventuali polemiche – attuali per voi che leggete – anche se mi aspetto come minimo il classico video sulla colonna destra dei vari siti di informazione.
Travaglio è una persona che, simpatica o antipatica che possa apparire, dice le cose in faccia trattando tematiche talvolta scomode e attenendosi ai fatti, e proprio grazie al suo carattere schietto e a tratti presuntuoso è diventato un personaggio televisivo, presenzialista nei vari show d’approfondimento. E la sua opinione, a quanto pare, conta molto.
Fatico a capire da che parte sta, infatti non mi trovo sempre d’accordo con il suo pensiero. Mi fido della sua onestà intellettuale, cosa molto difficile da ritrovare nella mediocre quotidianità politica e giornalistica che ci accompagna ormai sette giorni su sette.
Appassionato di musica, ha condiviso più volte – come ospite, s’intende – il palco di Battiato. C’è anche un videoclip che lo ritrae proprio nei panni del maestro siciliano mentre reinterpreta “Centro di gravità permanente”. È ciò che vi propongo questa settimana.