Tagli, Finanza e #Macron

Il brutto vizio di cercare continuamente modelli da importare e imitare pedissequamente non appartiene solo alla sinistra (la Syriza, la Podemos, il Corbyn italiano e così via dicendo). È un tratto comune anche agli altri orientamenti politici, quando si trovano in crisi. E così il sistema, stretto nella morsa dell’impopolarità, si è abbarbicato attorno a Macron. Per settimane abbiamo assistito ad una grosse koalition della carta stampata: liberal, centristi e conservatori moderati tutti impegnati a celebrare il nuovo campione della società aperta contro l’oscurantismo dei populisti.

Ora, del tutto legittimo che il centro-destra straveda per lui. Decisamente più innaturale che lo faccia chi si ispira a valori di Sinistra, di ascendenza socialista o cristiano-sociale. Basterebbe guardare all’ultima gaffe del Presidente per rendersene conto: mercoledì, in visita in Correze, Macron ha consigliato  ai lavoratori rimasti fuori dal “piano di ristrutturazione” della GM&S (azienda produttrice di componenti per autovetture, appena rilevata dopo un periodo di liquidazione giudiziaria), di “cercarsi un posto di lavoro, invece di continuare a fare casino”, all’indirizzo di 150 operai mandati a casa dalla sera alla mattina che chiedevano semplicemente di essere ascoltati (e rispettati). A ben vedere, ad uscite del genere noi italiani siamo fin troppo ben abituati, basti pensare alle intemerate contro i “gufi” di renziana memoria. Eppure una cosa era non augurarsi che Marine Le Pen vincesse le presidenziali francesi, altra è fare di Emmanuel Macron un idolo per il centrosinistra.

Anche perché l’ovvia considerazione che da un banchiere legato a Rothschild non ci si possano aspettare politiche progressiste è stata subito confermata dai primi atti di Macron: dall’uscita della Francia dal progetto di cooperazione rafforzata in sede Ue per introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie fino alla chiusura delle frontiere ai cosiddetti migranti economici, perpetuando una distinzione ridicola (di destra) tra chi scappa dalla guerra o dalla povertà. Il tutto condito da pesanti tagli all’istruzione, ai sussidi per la casa, alla cooperazione internazionale, agli enti locali. Persino il rilancio dell’Unione Europea è passato dalla vecchia e bollita idea di un revival dell’asse franco-tedesco di 10 anni fa.

Quei politici e opinionisti di una certa “sinistra” che volevano un presidente europeista e innovatore si stanno ritrovando un mezzo nazionalista che propone le stesse ricette che hanno portato l’Occidente al disastro odierno. Viste le somiglianze con Matteo Renzi, ci si chiede se andrà a schiantarsi con la stessa maestria. E dire che qualcuno aveva addirittura paragonato Macron a Bonaparte. Perdonali, Napoleone, perché non sanno quello che dicono.

13 commenti su “Tagli, Finanza e #Macron”

  1. Fannulloni, choice, non avete voglia di sbattervi, fate le vacanze estive lavorando gratis, i vostri figli sono pappamolla etc……. dai vari ministri PD!!!

  2. Tutta la sinistra italiana,compreso voi giornalisti di sinistra eravate tutti contenti che avesse vinto Macron contro la fascista Le Pen. Ora non lamentatevi avete quello che meritate. La Sinistra fa campagna elettorale “contro” ma mai “per” e questi sono i risultati.

    • “Compreso voi giornalisti di sinistra”. Lei arriva qui, scrive un commento a caso e non sa nemmeno che sta scrivendo su un blog dove non c’è nemmeno un giornalista. Se lei invece di scrivere commenti “contro”, si fosse sforzato di fare un articolo “per”, avrebbe fatto decisamente una miglior figura.

    • Qualcosa di Sinistra Il giornalismo e la politica sono le mie due grandi passioni: collaboro con diverse testate e blog occupandomi di svariati ambiti, sperando un giorno di trasformare questo impegno nel mio mestiere.Questo nella recensione di chi ha scritto l’articolo.Non siete giornalisti ma aspirate a farlo e non c’è nulla di male in questo. Almeno non nascondetevi dietro l’alibi che non lo fate di mestiere. La sinistra italiana ha abbandonato i lavoratori e giustamente i lavoratori non votano più a sinistra. Tornate agli insegnamenti di Marx e Gramsci, è meglio della contemporanea sinistra mondialista al servizio del capitale finanziario.

    • mi compiaccio che sia un collaboratore , non trovo il suo nome tra gli iscritti all’Ordine ma potrei non aver visto bene. Sono certo sia un ottimo collaboratore in ” svariati ambiti” e il mio augurio che possa realizzare il suo sogno ma…… forse non in quello della politica…è complesso ! Cordialità ed auguri

    • Nunzio Gugliotta premesso che si tratta di una “biografia”, non di una “recensione” dell’autore dell’articolo, questo è un blog multi-voce che esiste dal 2010 e, da quel che scrive, dubito fortemente che lo segua da allora per sapere cosa abbiamo scritto in questi anni. Nessuno si nasconde dietro a nulla: i blogger sono una cosa, i giornalisti un’altra. Lei dovrebbe tornare sui banchi delle elementari a ripassare la grammatica italiana e anche un po’ di logica, ma è evidente dalle parole d’ordine che usa che è abituato a ripetere a memoria quello che la convince di più del santone di turno, invece di pensare con la propria testa. Noi abbiamo studiato sia Marx che Gramsci, ma siamo andati anche un po’ oltre: invece di rifarsi al rossobrunismo (che va tanto in voga tra i fascisti che vogliono fingere di essere di sinistra), si legga Bauman, per fare un esempio, o Chomsky. Sono sicuro troverà la lettura illuminante.
      PF

    • Qualcosa di Sinistra rispondere a chi non vuol sentire o capire è tempo perso ………… ogni tolleranza ha un limite. Pensiamo al nostro lavoro ed all’impegno che dobbiamo assumere ……. il resto son tutte….parole..parole!

    • Qualcosa di Sinistra seguo il vostro blog da circa un anno, e trovo molto interessante la vostra pagina facebook, poi da come avete capito non sono d’accordo con tutto quello che volete sostenere,ma questo fa parte del libero pensiero. La sinistra da quando ha smesso di tutelare il mondo del lavoro è entrata in una forte crisi di consenso e ritornerà a guadagnare consensi quando ritornerà alle sue origini e si rimetterà ad ascoltare i problemi del mondo del lavoro. Nonostante le forti divergenze di pensiero tra me e il vostro staff vi auguro un sincero “in bocca al lupo” per voi e il vostro blog.

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