“Liberi e Uguali! Liberi e Uguali! Liberi e Uguali!“, lo aveva scandito tre volte Pietro Grasso all’Assemblea del 3 dicembre scorso, con la voce rotta dall’emozione. Ed era stato anche bello. Meno bella la foto con i tre moschettieri azionisti di maggioranza del nuovo movimento, decisamente infausto l’essersi fatti trascinare nella polemica creata ad arte sulle foglioline del simbolo e il ruolo delle donne.
Se però qualcuno pensa che il problema del Presidente del Senato uscente siano gli errori di comunicazione fin qui commessi, non ha ancora fatto i conti con alcuni esponenti della classe “dirigente” (si fa per dire) che è salita sul suo carro, che finiscono per dare un’immagine decisamente non positiva al potenziale elettorato. Come è successo a me.
Ieri sera mi sono ritrovato a condividere (stranamente) le posizioni del mio avvocato, Mirko Mazzali, presidente del Consiglio del Municipio 1 di Milano e delegato alle periferie della giunta Sala. Dico stranamente perché con Mirko ci vogliamo tanto bene, lui è un superlativo principe del Foro, ma a partire dal giudizio storico su Enrico Berlinguer ce le diamo di santa ragione (metaforicamente parlando).
Come lui infatti penso e sono convinto che la partita in Regione Lombardia sia aperta e che solo un centrosinistra vecchio stampo possa avere qualche chance di strappare la Regione al centrodestra dopo 23 anni. La situazione politica è poi completamente diversa da quella nazionale: qui tra ex-PD e PD non sono mai volati gli stracci e Sinistra e PD governano insieme centinaia di comuni, tra cui il capoluogo. Inoltre, checché se ne dica, Giorgio Gori non è di stretta osservanza renziana, tanto che poneva come conditio sine qua non per la sua candidatura il fatto di giocarsi la partita con un centrosinistra inclusivo e non un’alleanza a Partito della Nazione (ben prima che questa velleitaria idea renziana si schiantasse alle elezioni siciliane).
In ragione del fatto che io e il mio avvocato siamo come cane e gatto e che stranamente per una volta concordiamo su cosa sarebbe auspicabile fare, mi sono permesso di fare un commento in tal senso cercando di sdrammatizzare dopo una filippica al vetriolo contro di lui da parte di una che poi ho scoperto essere un’assessora di Municipio (ovviamente tale grazie all’alleanza del suo partito col PD).
Il risultato potete vederlo a fine articolo. Per riassumere, è venuto fuori che se hai meno di 30 anni non hai diritto ad esprimere una tua opinione politica. Di fronte a un po’ di ironia, la signora, di cui omettiamo il nome per carità di patria, si lascia andare a insulti come una grillina qualsiasi. Infine, di fronte all’ennesimo uso dell’ironia per far notare come fosse molto poco di Sinistra dire a un giovane ventenne che non aveva diritto di parola proprio perché tale, si arriva a un capolavoro totale: “Tu sei pazzo. Mirko lo denuncio. Si può?“, a cui segue ban per impedire una qualsiasi replica.
Se questo è l’approccio al confronto, che dovrebbe essere il sale della democrazia, da parte di alcuni esponenti del nuovo movimento che hanno responsabilità istituzionali, mi duole ammettere che è nato già vecchio. E questa non è certamente una buona cosa, né per le Istituzioni né per la Sinistra. Ma del resto, chi sono io che ho meno di 30 anni per parlare?
P.S. Immagino che l’Assessora, coerentemente con le sue idee, si dimetterà dal suo incarico istituzionale e passerà all’opposizione nel suo Municipio.
Appena nati e cominciate a litigare…non c’è speranza, la Sinistra è finita!
Deo gratias, non facciamo parte del movimento, dato che siamo un blog indipendente. E nel caso specifico non si tratta di “litigare”, ma di “confrontarsi” (cosa che alcuni esponenti della cd nuova sinistra non sono in grado di fare)
Per favore non fate lo stesso errore già fatto con il PD all’ora, definendo di sinistra questi trombati piddioti che per lo più li si può definire “sinistrati” ma non certo di Sinistra ……
In questo accrocchio la prima cosa che manca è la sinistra, nelle persone e nei fatti.
Però trarre una conclusione del genere da una banale lite su Fb mi pare eccessivo.
Allora, parliamone: “liberi e uguali……de che?
Qualcosa de che
Ho 25 anni, faccio parte di LeU (oltre che di Sinistra Italiana), e mi hanno sempre incoraggiato a partecipare.
Come la mettiamo?
Avete pubblicato seriamente una cosa del genere? Un’analisi di un’intera comunitá politica basata su uno scambio idiota su facebook?
Forse il problema non è l’etá, è che chi non ha niente di intelligente da dire dovrebbe saper tacere.
La domanda che si pone quindi è: perché ha commentato? ;)
“La domanda che si pone quindi è: perché ha commentato?”
Quindi. Se su Facebook toccano un vostro amico, ci fate un articolo indignato.
Se invece voi invitate chi vi contesta a tacere, va tutto bene.
liberisti uguali al pd di renzi appronantati verso piu europa quindi piu austerita ,flessebilita,tagli a sanita .istruzione e giustizia .quando sento piu europa mi vengono i brividi !!di paura !!!
Potere al Popolo! #accettolasfida
Associare un comportamento individuale ad uno collettivo è sbagliatissimo. Cioè per capire, se un cittadino ruba… Tutti gli Italiani sono ladri? Cercate almeno cose più plausibili per criticare, o condannate il singolo episodio, se vero.
Insomma, si prende una lite su Facebook e la si usa in maniera a dir poco tendenziosa per attaccare un intero movimento. Pessimi.
Tolgo il “Mi piace”! Non siete seri!