Mi domando da oltre 100 giorni perché Alfredo Cospito sia recluso al 41 bis. Me lo domando come cittadino ma soprattutto come sociologo che da oltre 12 anni si occupa di criminalità organizzata di stampo mafioso, conseguendo anche un dottorato specifico in materia.
Non mi è piaciuto il famoso fumetto di Zerocalcare, tant’è che con WikiMafia abbiamo contestato punto su punto le affermazioni errate propagandate come verità assoluta. Non mi piace nemmeno quel che ho letto di Alfredo Cospito, ma questo è un mio limite, sono di formazione berlingueriana e aborro l’uso di pistole e bombe ai fini della lotta politica.
Cospito, il caso mediatico perfetto
Premesso questo, mi domando da oltre 100 giorni perché Cospito sia al 41 bis e mi sono dato una possibile chiave di lettura. Mettendoci “un personaggio con una discreta pericolosità” (cit. Ministro Piantedosi), si è voluto creare il caso mediatico perfetto. A differenza dei boss mafiosi, che agiscono e hanno sempre agito nel silenzio (con la sola eccezione di Giuseppe Graviano), gli anarchici si fanno sentire. Tant’è che Cospito oggi ha precisato che lui lo sciopero della fame non lo sta facendo per se stesso, ma per abolire completamente il 41 bis.
Insomma, grazie all’ottusità di questo Governo e del precedente che ad aprile 2022 ha attivato tramite la Ministra Cartabia il 41 bis per Cospito, i mafiosi stanno beneficiando di una battaglia mediatica contro l’istituto che, nonostante le falle, impedisce loro di comandare dal carcere e nel carcere come avevano fatto fino al 1992.
Fa sorridere poi che l’attuale Governo abbia annunciato che non revoca la misura per non farsi intimidire dagli anarchici, quando la stragrande maggioranza dei suoi esponenti, a partire dalla Presidente del Consiglio, ha pubblicamente elogiato il comportamento dei Carabinieri del Ros che nel ’92-’93 trattarono coi mafiosi “per il bene dello Stato“.
La differenza tra Cospito e Messina Denaro
La sintesi è: con la mafia si può trattare, con gli anarchici no. E d’altronde questo non deve stupire: i boss come Messina Denaro, a differenza di Cospito, sono una frazione dominante della classe dominante di questo Paese. Sin dall’Unità d’Italia i vertici delle organizzazioni mafiose sono stati interlocutori privilegiati del potere statale e, in quanto esse stesse violenza che si fa potere, parte della classe dirigente di questo Paese.
Non a caso tutta quell’area culturale che dai tempi del Maxiprocesso si scaglia contro le indagini di mafia sta brindando come non mai di fronte all’esplosione del caso mediatico legato a Cospito. Finito al 41 bis per aver scritto degli articoli su una rivista anarchica. E chi decide cosa è dissenso contro lo status quo e cosa è terrorismo? Le azioni violente passate di chi scrive?
Spero di sbagliarmi, ma considerato lo schifo a cui siamo quotidianamente sottoposti da una trentina d’anni, non mi stupirebbe se tra qualche decennio, quando i protagonisti di questa vicenda surreale saranno passati a miglior vita, non venisse fuori che Cospito al 41 bis ci è stato messo appositamente per far scoppiare questo caso mediatico contro il 41 bis per tutti e, il passo è breve, tutta la legislazione antimafia vista come un abominio da fior fiore di giuristi che, guarda caso, molte volte sono anche gli avvocati dei mafiosi.
Nel dubbio, una cosa c’è: i boss mafiosi stragisti mai pentiti stanno brindando champagne. Come quando erano reclusi al “Grand Hotel Ucciardone” ed emettevano dal carcere sentenze di morte.