AGGIORNAMENTO 16 SETTEMBRE 2014
Ecco la classifica definitiva, pubblicata sul sito di Macchianera. Abbiamo vinto con 9332 voti! Grazie a tutti! :)
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Se siete arrivati fin qui, avete buona probabilità di essere dei grillini infuriati, animati da un’ira funesta simile a quella del Pelide Achille*. Anche se probabilmente siete solo nostri affezionatissimi lettori che hanno contribuito al successo di questo blog all’edizione 2014 dei Macchianera Italian Awards, meglio conosciuti come gli Oscar della Rete.
Sì, signori: alla nostra prima nomination abbiamo stravinto la competizione nella categoria “Miglior Sito Politico-d’Opinione“. Battendo il blog di Beppe Grillo, che si è piazzato secondo, seguito da “Piovono Rane” (alias l’ottimo Gilioli de l’Espresso, vincitore in altre edizioni). Francamente, non ce l’aspettavamo. Consideravamo un successo piazzarci almeno tra i primi cinque: siamo andati ben oltre le più rosee previsioni.
Questo risultato ci ripaga delle molte fatiche dei quasi quattro anni di lavoro con Qualcosa di Sinistra, dandoci una bella soddisfazione: verso quelli che sostengono che oramai sia impossibile dire “Qualcosa di Sinistra” e, soprattutto, verso quelli che “Qualcosa di Sinistra” la dicevano assieme a noi e per la nostra intransigenza, indipendenza e coerenza ideale ci hanno abbandonato per salire su altri carri (assai perdenti, col senno di poi). Che dire: ci sarebbe piaciuto condividere anche con loro questo premio.
Ci sarebbe piaciuto condividerlo anche con Dante Franceschini, comunista, partigiano e compagno della scorta di Enrico Berlinguer: fino all’ultimo giorno della sua vita ci ha spronato ad andare avanti e a non mollare mai. Prima di andarsene ci ha detto: “Muoio sereno, perché ci sono ancora giovani come voi che lottano e mi danno speranza.” Questa vittoria è dedicata a lui e a tutti quelli che come lui hanno dato la vita per un ideale.
Soprattutto, siamo onorati di aver vinto questo prestigioso riconoscimento nel trentennale della morte di Enrico Berlinguer: perché, è bene sempre ricordarlo, questo blog è nato ed è quel che è oggi grazie a www.enricoberlinguer.it, di cui era una costola e da cui si è staccato per ragioni di opportunità (avendo superato ai tempi quota 300mila la web-community di Enrico, non ci pareva corretto che qualcuno potesse pensare che usassimo il suo nome per veicolare le nostre idee).
Di traguardi questo blog ne ha raggiunti tanti, ma quello che ci dà più soddisfazione di ogni altro è che non ci siamo mai piegati a nessuno: siamo sempre stati liberi, obiettivi e indipendenti. Ma anche faziosi: perché come diceva Enzo Biagi, ci sono persone che non ci piacciono e la nostra primaria preoccupazione è farglielo sapere (tipo l’attuale inquilino di Palazzo Chigi). Dire sempre le cose come stanno, anche a costo di non guadagnarsi le simpatie del potente di turno è stato un percorso non facile, ma alla fine ha ben ripagato. E non solo ora non dobbiamo niente a nessuno (se non a voi lettori, per i quali ci impegniamo a fare sempre meglio), ma non è da tutti potersi guardare serenamente allo specchio ogni mattina, senza farsi “più schifo che spavento” (cit. Gaber).
Per altro abbiamo anche dimostrato che noi giovani, nati dopo la caduta del Muro di Berlino, non siamo così stupidi, scansafatiche, né tanto meno dei “ragazzini” da educare: i nostri esempi si chiamano Gramsci, Pertini, Berlinguer, per citarne alcuni, e non ci servono maestrine che vengano a impartirci lezioni di politica spicciola. Anche perché noi, a differenza loro, non dobbiamo i nostri successi a nessuno, solo all’impegno e alla passione che mettiamo in ogni cosa che facciamo.
Sentiamo l’esigenza poi di ringraziare “chi ce vo male”: perché se ci volesse bene, con la sfiga che porta, col cavolo che vincevamo qualcosa. E se vi sentite presi in causa, sì, mi sto rivolgendo proprio a voi leccaculo che non sopportate la nostra indipendenza e libertà, due cose che voi per poter campare non potreste mai permettervi.
Da quel lontano venerdì 12 novembre 2010, quando questo blog apriva i battenti, ne è passata di acqua sotto i ponti, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: tornare a dire e a fare Qualcosa di Sinistra, facendo ragionare e discutere la gente in maniera civile e pacata. Non pretendiamo di piacere a tutti, ci interessa confrontarci nel merito delle questioni, rispettando (laddove c’è il reciproco rispetto) le posizioni altrui. E questo è quello che continueremo a fare, con un blog sempre più sul pezzo e sempre più agguerrito contro la narcolessia generale che ha colpito la Sinistra.
Infine, visto che negli anni ci hanno accusato di essere pagati, nell’ordine, da Carlo De Benedetti (quando si criticava Grillo), da Casaleggio (quando si criticava il PD), dal PD (quando si criticava Vendola), dalle case farmaceutiche (quando si difendeva la libertà di ricerca) e molti altri a seconda del tema, faccio presente ai nostri presunti finanziatori che evidentemente in tutti questi anni hanno sbagliato le ultime due cifre dell’IBAN del sottoscritto: li avviso, anche perché, visto che pago l’hosting di questo blog senza chiedere un euro a nessuno, non vorrei che stessero mandando soldi a qualcun’altro. In ogni caso ringraziamo anche loro per il bel (seppur inutile e ipotetico) gesto.
Questo risultato dimostra che, alla lunga, come diceva Calamandrei, onestà e coerenza sono l’unico buon affare che si possa fare. Bravi noi, quindi, e grazie a voi. Ma fatemi chiudere con un ringraziamento particolare a mia madre: se non avesse finanziato gli hosting in tutti questi miei anni da studente con l’equivalente della paghetta, tutto questo non sarebbe mai nato.
1° P.S. Agli amici grillini, il titolo era un tiro birbone. Da sociologo, non sono così scemo da considerare i MIA rappresentativi di tutto il web, visto che vi partecipa un’esigua minoranza dell’utenza di internet in generale. Anche se voi lo fate quando spacciate per “candidati della rete” etc. quello che esce dalle vostre locali e poco partecipate votazioni online sul blog (asfaltato da nosotros) del vostro capo. Quindi fatevela una risata ogni tanto, eh. Sperando che arriviate fino a questo punto dell’articolo e non cominciate a scatenarvi subito nei commenti su facebook, perché oramai vi si conosce fin troppo bene ed è noto che vi fermate al titolo o ai 140 caratteri.
2° P.S. All’amico Leonardo annuncio che abbiamo intenzione di mettere un fotoritratto di Enrico Berlinguer ancora più grande, in suo onore. :-)
*Questo articolo fu pubblicato inizialmente con il titolo “#BeppeVinciPoi, se Grillo non lo vota più nemmeno il web”, poi ripristinato nell’attuale versione, giusto il tempo di far arrabbiare qualche grillino.