Il PCI votò coi fascisti

 

Pensavamo che dopo l’esauriente articolo pubblicato sul sito web di Enrico Berlinguer non ci fossero più piccoli provincialotti che provassero a usare la faccia dell’ex-segretario del PCI per propagandare le ragioni del Sì al referendum del 4 dicembre. Anche perché quando si usano questi mezzucci significa che gli argomenti ufficiali sono insostenibili (come vi spieghiamo nel nostro speciale in 10 articoli di approfondimento). pd-berlinguer-referendum

E invece stamattina spunta una foto per il web, a firma del “gruppo facebook  PD di Matteo Renzi”, in cui si afferma: “Ai compagni che oggi votano con i fascisti ricordiamo che mai il PCI votò assieme ai fascisti“. Con il volto di Enrico Berlinguer sullo sfondo.

Ecco, vorremmo ricordare ai compagni che oggi votano con quelli che sono gli eredi culturali del craxismo e del berlusconismo che il PCI votò con i fascisti in una consultazione referendaria: correva l’anno 1985, ci si confrontava sulla scala mobile.

A favore del Sì, quindi per l’abrogazione della legge varata dal Governo Craxi, erano il PCI, Democrazia Proletaria, i Verdi e il Movimento Sociale Italiano.

Una preghiera a Lor Signori, strumentalizzate pure Enrico Berlinguer nella vana speranza di raccattare qualche voto, ma almeno la storia, per favore, studiatela.

120 commenti su “Il PCI votò coi fascisti”

  1. Il PD lasci stare Berlinguer e non lo citi a sproposito. Se proprio lo vuol fare si impegni sulla cosa a cui lui teneva molto la corruzione , i partiti, la politica, non la Costituzione.

  2. Ma veramente la cosa paradossale è che sono i fascisti che votano per difendere una Costituzione antifascista.
    O meglio, la vera sinistra, L’Anpi e chi ha letto la riforma RenziBoschiVerdini vota no per difenderla, la Costituzione.
    Per gli altri invece è solo un voto politico contro Renzi, come Forza Nuova, Casa Pound, Lega e Forza Italia.

    SCIACQUATEVI LA BOCCA QUANDO PARLATE DI PARTIGIANI, DI SINISTRA, DI BERLINGUER

    #TRADITORI #SieteSinistri #IOVOTONO #DifendiLaCostituzione

    “La cosa che più mi fa impazzire è quando usano il nome di Berlinguer per uccidere la democrazia e i diritti sul lavoro. In una stanza con le banche e nei comizi con il pugno sinistro chiuso e alzato.” VERGOGNA

  3. Ne un “Si”….Ne un”No”. Attualmente siamo 46 milioni di cittadine/ini Italiani aventi diritto al voto…. Basterebbe che 40 milioni anziché fare i pagliacci davanti ai seggi andassero lì e strappassero in mille pezzi le loro tessere di voto e le mettessero nelle urne elettorali!!!!

  4. non offendere le capre che sono animali intrepidi vanno in posti inacessibili, si adattano a mangiare cose che gli altri ovini rifiutano e se serve sanno dare anche qualche cornata : )

    • Voi utilizzate Enrico Berlinguer in maniera miserabile perché non avete argomenti nel merito, propagandando un falso storico (il PCI che non votò mai coi fascisti) e le capre saremmo noi? Fate davvero ridere.
      PF

    • Sinceramente i signori che andrebbero a modificarla fanno paura. Io credo che sia questo il punto da cui far partire il ragionamento, ossia gli attuali parlamentari, intendo tutti, cosa sono in grado di produrre a seguito di una vittoria del Si? Inoltre sarebbe stato più corretto poter esprimere un si o un no per ogni singolo punto…cmq evita di fare il salvatore ciao

    • Qualcosa di Sinistra non abbiamo argomenti? Ma se i vostri argomenti abbraccetto con casapaound e forza nuova (altro che msi) sono “a casa Renzi ” come i bambini scemi . . Avete fallito per 40 anni e ancora parlate

    • Agostino Viotto infatti vi facevo un complimento chiamandovi CAPRE ma effettivamente con il cervellino che ti ritrovi non posso neanche insultarti qualunque sarebbe un complimento

    • Per quanto mi riguarda mi prende l’orticaria sapendo che il Salvino di turno vota come me, ma rimane il fatto che la riforma è un chiaro modo per buttarcela nel culo, ma sai questo voi non lo volete ammettere (parla una che con la destra di questo paese non ha niente a che fare)

  5. scusatemi tanto, ma negli anni ’70 (ma anche alla fine dei ’60) chi scendeva nella piazze a lottare per cercare di cambiare quel sistema di cui oggi tutti si sentono orgogliosi di difendere? E dagli ’80 in poi questa gente dove si è andata a nascondere?

  6. E voi cosa state facendo in questo momento? Non lo usate, colpevolizzando gli altri, per raccattare voti? Ognuno interpreta la storia come meglio crede! E nessuno ha il diritto di offendere persone con un cervello! Se siete di sinistra veramente rispettate e non offendete!

    • Il tuo commento è ridicolo, questo articolo è fatto solo per smentire gli idioti che hanno messo in giro un’informazione falsa. Inoltre non mi pare il caso di parlare di destra e sinistra, visto e considerato lo sviluppo che ha preso la politica negli ultimi decenni

    • La chiamo libertà di pensiero, tu puoi esprimere la tua ed io la mia opinione, non vuol dire che la penseremo mai nella stessa maniera, ma come te hai avuto la possibilità di commentare io ho tutto il diritto di risponderti. Ah bella mia democrazia

    • Ah e chi mette in circolo informazioni false non solo è un idiota ma anche un persona da denunciare a mio avviso, ma questa ovviamente è solo la mia particolare opinione al riguardo, vista la quantità di cavolate lette negli ultimi anni da gente che a malapena ha coscienza del proprio nome e cognome.

  7. Far cambiare la costituzione dal bomba servo di JPmorgan…..ma vi drogate? E il pd pensa di essere l’erede del p.c.i.? Un referendum cosi’ allucinante avrebbe creato una rivolta in qualsiasi paese al mondo mentre qui un gruppo di mariuoli governa indisturbato non essendo stato eletto!

  8. Certamente che sarebbe meglio scendere in piazza. Ma chi scende? Gli anziani o se ne sono andati o non c’è la fanno più…i giovani manco le passa per la testa, tanto affinché i vecchi foraggiano….e allora spendiamo i soldi per i referendum…..invece di spenderli per altro. Es…terremotati.

  9. che c’entra tutto questo con quel voto ? Purtroppo vinsero i SI e perdemmo per sempre la difesa dei salari dall’inflazione col risultato che stanno camminando a passo di lumaca e non difendono il potere d’acquisto! Purtroppo la politica di oggi non ha niente a che vedere con alcune formazioni di ieri ed in modo particolare il PD con il PCI di enrico berlinguer!

  10. Oggi s chiude la mia esperienza con Qds, dispiace tantissimo ma quando si arriva all’insulto si tocca il fondo e nn s rispetta l opinione altrui, indipendentemente da qualsiasi opinione politica.

  11. Ormai i ‘pasdaran’ renziani arrivati alla canna del gas sarebbero capaci di mentire e msndare in galera un familiare. Mi rimpiango il povero pluri condannato di arcore. Tutto dire. Comunque ce la possiamo fare. Una fava due piccioni. Una cagata di riforma al cesso ed uno stronzone a casa. Vota NO

    • Il pupazzo renzi non sarebbe proprio esistito perché non sarebbe esistito PD con i suoi democristiani e fascisti all interno. In poche parole ci sarebbe stato ancora il pci di una volta

  12. la democrazia disegnata da renzi è un troiaio immondo, ma non è che quella borghese della costituzione del 48 sia la più bella del mondo, lo slogan non ufficiale, è stato privatizzare i guadagni, rendere pubbliche le perdite, TAV soldi pibblici, TRIVELLE guadagni privati. TERREMOTI soldi pibblici guadagni privati, GIORNALISTI che credono di capire tutto, SINDACAISTI che non hanno permesso di varare le leggi che regolano la loro attività  insegnano. comunque la su giri vien voglia di scrivere no con qualcosa di più efficace di una matita.

  13. Qualcosa di sinistra….perché non entri nel merito e ci fai la lista di ciò che è stato prodotto di “sinistra” dal governo renzi, lo leggerò con molto piacere. Grazie

  14. NON fu affatto cosi il referendum voluto dai comunisti ,che poi persero , FURONO al contrario il FASCISTI che votarono il referendum voluto dal P.C.I. ,.E non il contrario come raccontate voi ,.. QUINDI leggetela bene la storia e non raccontate il contrario delle cose ,..

  15. Il pci votò tante volte insieme ai fascisti, chi ha scritto sta cosa ha prodotto un’emerita stronzata. Però ci sarebbe da fare qualche precisazione
    1. Credo che nessuno mai nel pci si sia mai vantato di aver votato insieme ai fascisti (forse solo Pajetta ai funerali di Almirante, ma certi galantuomini di fronte alla morte sapevano andare al di là dello scontro politico)
    2. Il pci votava con i fascisti contro la dc. Non era la minoranza pci che votava con i fascisti contro la maggioranza pci.
    3. Anche Bertinotti votò con i fascisti, e sotterrò il primo governo Prodi e l’Ulivo. Se pensate sia stata una bella esperienza potete ripeterla serenamente.
    Capre.

  16. Le ragioni sarebbero da approfondire……le pillole pseudo dtorico/culturali buttare li cosi prt amor di battuta lasciano il tempo che trovano….. Comunque sempre meglio che votare come Casa Pound, Lega e Fratelli d’Italia…..

  17. se mai ce ne fosse bisogno, ancora una prova che questo partito non ha niente in comune con il vecchio PCI. L’unica cosa che costituisce una flebile connessione è Pierluigi Bersani | Pagina Ufficiale

  18. In compenso gli amici, i parenti e gli accoliti di Renzi, da buoni democristiani, hanno votato dal 1948 insieme ai fascisti e solo oggi, che hanno preso il loro posto a destra, non li amano più.

  19. La solitudine del partigiano
    Camminai
    lungo la tristezza che copriva la libertà.
    Lungo le chine dei monti
    lungo le vie dolorose delle valli.
    Camminai
    per vivere ancora
    per far vivere la nostra Storia.
    Camminai
    per tornare ad un mondo umano.
    Ad una terra fertile e gioiosa
    Per ridar sorriso
    ai bambini, ai sofferenti, agli sfortunati.
    Camminai
    per te.
    La nostra Storia
    fu Liberazione
    Costituzione
    Lavoro.
    Ora tu
    puoi capire
    o puoi distruggere.
    Puoi anche tradire.
    Per me è solitudine
    per te è dimenticare te stesso.

  20. Mai come adesso io non voto come questo o come quello, io voto secondo coscienza e la mia coscienza non mi permette di dare la possibilità a personaggi come Verdini di mettere le mani sulla nostra costituzione.

  21. nel 1985 fu indetto un referendum per la scala mobile…fu promosso dal PCI..a qull’epoca questa decisione fu presa perchè Craxi, all’epoca presidente del Consiglio tentò in tutti i modi di isolare in qualche modo le posizioni del PCI..Crazi aveva chiuso ogni canale di dialogo con i comunisti ritenuti da lui massimalisti e anche rivoluzionari…Sul referendum, inoltre, il PCI decide di intraprendere questa battaglia da solo perché anche i sindacati, , consideravano la scala mobile un meccanismo che si poteva perfettamente riformulare o abrogare senza danneggiare la classe dei lavoratori. non è andata poi così..aggiungo La prima svolta si ebbe il 14 febbraio 1984. Con un decreto, il Governo Craxi tagliò di 4 punti percentuali la scala mobile, per combattere il galoppante aumento dei prezzi che viaggiava su percentuali a due cifre. Il provvedimento era frutto dell’accordo di San Valentino, siglato dal Governo con la Cisl e la Uil, ma senza la Cgil di Lama. Una spaccatura profonda, sociale e politica. L’anno dopo, in un clima infuocato, si svolse il referendum abrogativo che sancì la sconfitta del Pci di Berlinguer e della Cgil. Una scelta riformista che in piena campagna referendaria costerà la vita a Ezio Tarantelli, ucciso dalle brigate rosse, proprio davanti alla facoltà di Economia. Il taglio della contingenza rimase. Ma il tema della riforma dei salari, tornò prepotentemente attuale, cinque anni dopo, nel giugno del 1990, quando la Confindustria disdettò in maniera unilaterale la scala mobile. I sindacati, a quel punto, proclamarono uno sciopero generale che indusse l’ultimo governo Andreotti a prorogare a tutto il 1991, attraverso una “leggina”, la scala mobile. Le parti sociali si impegnarono a iniziare il 1 giugno del 1992 il negoziato per la “ristrutturazione del salario e del sistema contrattuale”. “Quando si parla di nascita della concertazione, bisogna partire da questo pre-accordo che siglammo il 10 dicembre del 1991″, racconta Sergio D’Antoni, oggi deputato del PD e all’epoca giovanissimo (a 44 anni) segretario generale della Cisl. “Fu quello il vero concepimento della politica di concertazione”. Un vento nuovo soffiava nel paese. Sotto i colpi dei referendum e di tangentopoli si disfaceva la prima repubblica. Il pomeriggio del 23 maggio del 1992 Giovanni Falcone , la moglie e gli agenti della sua scorta, venivano uccisi con una strage terribile sulla autostrada Palermo- Punta Raisi. Un mese dopo anche Paolo Borsellino e la sua scorta furono massacrati in un attentato. Un colpo durissimo per il paese. Il sindacato reagì con una grande manifestazione unitaria a
    Palermo, la più imponente nella storia del Mezzogiorno. Anche i partiti (o almeno quel che ne era rimasto ) fecero quadrato intorno alle istituzioni, eleggendo a larga maggioranza, Oscar Luigi Scalfaro come Presidente della Repubblica, il quale affidò l’incarico di formare il governo a Giuliano Amato. Era l’inizio dei governi “tecnici”, sostenuti anche dai sindacati e dalla confindustria, che
    porteranno l’Italia in Europa. L’esordio di Amato fu alquanto risoluto. In una intervista che suscitò non poche polemiche, ribadì l’idea che “per i prossimi tre-quattro anni le richieste contrattuali
    non dovevano superare i tetti programmati per ridurre l’inflazione e contribuire a risanare la finanza pubblica”. Ogni punto di contingenza corrispondeva a circa mille miliardi in più che lo stato pagava come interessi sul debito pubblico. D’Antoni spingeva fortemente per la scelta “virtuosa” della politica dei redditi per tutelare i salari. Ma la Cgil di Trentin reagì malissimo, definendo quella proposta “non praticabile”. Nella notte tra il 29 e il 30 luglio , Amato mise a punto un testo i cui fondamenti centrali erano la definitiva abolizione della scala mobile, il blocco della contrattazione
    articolata per tutto il 1993, un controllo attento dei prezzi e delle tariffe. C’era il rischio di una nuova San Valentino, con un accordo separato. Ma il segretario della Cgil, Bruno Trentin, pur non
    condividendo l’accordo, aveva compreso l’eccezionalità della situazione e poi non se la sentiva di respingere quella intesa . E così Trentin firmò, insieme a D’Antoni e Larizza, nel pomeriggio del
    31 luglio, l’accordo. Subito dopo, il capo della Cgil non partecipò nemmeno alla conferenza stampa. Aveva già scritto una lettera ai componenti della sua segreteria, annunciando le sue dimissioni. In
    nottata il direttivo della Cgil votò a maggioranza contro l’intesa.Tutta la sinistra insorse. Solo Del Turco difese l’accordo. Il Segretario dei DS, Occhetto dichiarò sibillino che “Amato aveva costretto Trentin a firmare con la minaccia delle dimissioni da capo
    del Governo”, chiedendo che prima di firmare i sindacati avrebbero
    dovuto sentire i lavoratori. D’Antoni invece non ha mai avuto dubbi. “L’accordo era un passo obbligato, perché in una fase in cui le divisioni nel paese tenevano banco, quel testo rappresentava un
    segnale di unità della classe dirigente, di fiducia”. Tre giorni dopo il governatore della Banca d’Italia, Ciampi abbassò di mezzo punto il tasso ufficiale di sconto , “firmando” idealmente l’intesa”. Solo a settembre, al direttivo della Cgil di Ariccia, Trentin ritirerà le dimissioni. Ma la contestazione da parte dei movimenti antagonisti fu davvero violenta. Quando il governo Amato varò la famosa manovra da 93 mila miliardi, dopo la svalutazione del 7 per cento della lira, con l’uscita successiva dallo Sme, i sindacati decisero di proclamare una serie di scioperi regionali e manifestazioni in tutta Italia per chiedere una modifica della manovra. Il 13 ottobre del 1992 passerà alla storia come la giornata dei “bulloni”. Sergio D’Antoni, che aveva rifiutato gli schermi plexiglass protettivi della polizia, fu colpito sul labbro da un bullone di ferro. Ma il sindacalista siciliano continuò il comizio, con il sangue che gli scorreva sul mento. A distanza di vent’anni, l’ex leader della Cisl racconta: “Se avessimo ceduto alle richieste dell’estremismo, dei cosiddetti “autoconvocati”, la storia del sindacato e del paese, probabilmente , sarebbero cambiate. Non avremmo potuto forse siglare gli accordi successivi con il Governo Ciampi sulla politica dei redditi e sul nuovo sistema contrattuale. Non avremmo avviato il risanamento dei conti pubblici e non saremmo entrati nella moneta unica europea. La concertazione ha salvato il nostro paese”. I vecchi, freddi, bulloni, il simbolo delle lotte di fabbrica, di un vecchio modo di intendere le relazioni sindacali, non riuscirono a fermare quel processo storico che il sindacato in quegli anni tempestosi aveva responsabilmente deciso di portare avanti.http://www.sergiodantoni.it/primo-piano/laddio-alla-scala-mobile-e-la-stagione-dei-bulloni/

  22. È la più grossa cazzata che abbia mai sentito! Siete falsi e opportunisti, alleati con i destri di tutto il mondo, a partire dall’America e da Israele. Addavenì baffone!

  23. Invece il PCI votò migliaia di volte col MSI. Erano all’opposizione e quasi sempre in Parlamento hanno votato nello stesso modo. Senza contare i vari referendum tra cui appunto, la scala mobile. Quante cazzate tocca sentire…

  24. Ma ancora con la storia del “tu voti come”? E quindi? La storia parlamentare è costellata di schieramenti trasversali su svariati argomenti: chi si meraviglia tanto sappia che è normale che partiti, movimenti, gruppi si trovino, con ragioni diverse e talvolta opposte, a votare nello stesso modo. Da non credere…

  25. Voto SI, ma questa cosa mi fa vergognare soprattutto perché fatta da chi non ha ricordato Enrico nemmeno il giorno dell anniversario della morte, ne l Unita ne Renzi. Vergogna usare Enrico solo per comodo e in più con un falso storico, squallore.

  26. Comunisti e fascisti stanno governando e stanno facendo più danno della grandine in un campo fiorito con la globalizzazione non ce posto per l ideologie contano solo i soldi e la morte dei diritti e della dignità

  27. Quando si è in mano ai “giornalai” tocca sentire stronzate di tutti i tipi. Tanto per intenderci i “giornalai” sono quelli che si sentono “grandi giornalisti” e chiamano chi non “ripete e non accetta” le stronzate propinate dalla TV di “regime”, populisti.
    In pratica il termine “populista” oggi ha sostituito il termine “comunista” di un tempo.
    Una volta i “comunisti” erano quelli che pensavano all’interesse del popolo, oggi sono quelli che pensano all’interesse dei cittadini ad essere chiamati “populisti”.
    Populista, lo dice la parola stessa, è il popolo, tutto il resto, cioè tutto ciò che non è populista, è CASTA, LOBBY, BANCHE e MULTINAZIONALI !!!!

  28. Una strumentalizzazione becera e inconcludente…..
    Detto ciò dovremmo concentrarci di più sui contenuti della riforma e cercare di ragionare sulla bontà o meno dei cambiamenti a cui siamo chiamati a decidere.
    Per esempio il bicamerilsmo imperfetto non funziona!è logoro e blocca qualsiasi proposta di legge. Al di là di chi sostiene questa riforma non si può affossare o sostenere una legge sollo sulla base di chi l’ha scritta. Siamo chiamati a decidere su una legge, non su un partito.
    Altro esempio sarebbe l’incongruenza tra i senato delle regioni e la virata centralistica imposta dalla stessa legge. E’ chiaramente un pasticcio pericoloso.
    E di esempi ce ne sarebbero ancora….

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