Corrado Augias restituisce la Legion d’Onore di Francia. Non ha intenzione di condividere l’onorificenza con il dittatore sanguinario egiziano Al-Sisi, «un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali». L’annuncio arriva direttamente sulle pagine del quotidiano la Repubblica. Augias ha spiegato di ritenere il gesto allo stesso tempo «grave e puramente simbolico» e ha aggiunto: «Sento di doverlo fare per il profondo legame culturale e affettivo che mi lega alla Francia, terra d’origine della mia famiglia».
Augias per Giulio Regeni
L’assassinio di Giulio Regeni rappresenta per noi italiani una ferita sanguinolenta, un affronto, e mi sarei aspettato dal presidente Macron un gesto di comprensione se non di fraternità, in nome dell’Europa che – insieme – noi proviamo così duramente a costruire.
Ora l’Italia si trova di fronte un’autentica alternativa del diavolo. Rischia di sbagliare qualunque decisione prenda. Se manterrà normali relazioni diplomatiche con l’Egitto sembrerà tradire la memoria di un bravo ricercatore universitario torturato e ucciso per il lavoro accademico che stava svolgendo. Se li interromperà sarà sostituita, tempo pochi giorni, da altri Paesi in molti fruttuosi rapporti commerciali e industriali. In un caso e nell’altro una perdita secca, anche se di diversa natura
La misura dei giusti
Conosco bene i meccanismi degli affari e della diplomazia, ma so anche che esiste una misura e che, come scrive il poeta latino Horatio: Sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consistere rectum. Credo che in questo caso la misura dei giusti sia stata ben superata, addirittura oltraggiata.
Da parte nostra non possiamo che ringraziare Augias, che di fronte alla totale mancanza di dignità dei vari Governi italiani che si sono succeduti dal 2016 ad oggi, ha deciso di compiere questo gesto simbolico a difesa delle basi morali della civiltà occidentale, sistematicamente calpestata dal capitalismo in nome degli affari e dei profitti per pochi.