La lezione di Ed Milliband alla Sinistra italiana

Dicevano che era troppo di Sinistra, troppo intellettuale, troppo anticonformista. E che il Labour era destinato a scomparire per lasciare il posto ad una nuova sinistra, quella dei liberal-democratici di Nick Clegg. Cosa che, ovviamente, sei mesi fa ha fatto scatenare la curva destra del Pd e tutti i terzopolisti alla Rutelli e alla Casini, che con la Sinistra non hanno mai avuto a che fare.

Il Socialismo è morto”, ci hanno ripetuto per mesi. “Non vedete che accade in Europa?

Verrebbe da dire, visti i risultati delle elezioni in tutta Europa, anche elettorali, “Il Socialismo è vivo, quando lo faremo rinascere in Italia, magari escludendo dal pantheon chi lo ha ucciso con una dose letale di tangenti?

Ebbene, mentre in Italia la classe dirigente erede del più grande partito comunista d’Occidente, per sopravvivere a se stessa, ha cambiato tra partiti e coalizioni ben 4 volte nome, mantenendo la stessa classe dirigente (esclusi i deceduti), in tutta Europa, guarda un po’, sono talmente strani che cambiano la classe dirigente mantenendo lo stesso partito, rafforzandone e rinnovandone tuttavia l’identità e la tradizione. Consci del fatto che un partito, senza memoria e senza radici, non esiste. E che la Sinistra, senza valori ideali, non vive e non vince.

E difatti, è bastato spazzare via l’impresentabile classe dirigente logorata da 13 anni di esercizio del potere e tutti i disastrosi postumi e mutazioni genetiche del blairismo, che se si andasse a votare oggi, il Labour otterrebbe una schiacciante maggioranza di 100 parlamentari.

Ed Milliband, che qualcosa di sinistra (o anche solo di civiltà) la dice, ha portato il Labour nei sondaggi al 45%, con 10 punti di vantaggio sui conservatori, riducendo al lumicino i lib-dem, che rischiano di sparire dal parlamento con il 9% dei voti. Tutto questo in 6 mesi. Fortuna che il Labour era morto e che senza Blair non avrebbe avuto alcuna speranza di resuscitare (Blair in compenso è stato avvistato l’ultima volta rincorso da schiere di elettori che gli lanciavano uova marce).

Nell’intervista che ha rilasciato ad Enrico Franceschini su Repubblica, il leader labourista, 41 anni, dice: “Basta con la politica elitaria, bisogna aprirsi alla gente, uscire dalla bolla del potere, da Westminster, per capire cosa vuole la società.”

In Italia gli avrebbero già dato del grillino fautore dell’anti-politica, uno che fa il gioco di Berlusconi e tutte le altre amene balle che usano schiere di trinariciuti e presunti riformisti per difendere la classe dirigente esistente (che sistematicamente fa il gioco di Berlusconi).

La questione chiave è un’altra e a mio parere è finora rimasta senza risposta: l’ineguaglianza. Non più solo la vecchia ineguaglianza tra ricchi e poveri, ma anche quella tra chi sta al vertice della scala sociale e chi sta nel mezzo ma si sente sempre più schiacciato.”

Ecco, un leader della Sinistra che parla di ineguaglianza, cita Gramsci (prima di Sanremo, si intende), partecipa alle manifestazioni pubbliche contro i tagli, se la prende con i “white collars” e la corruzione che ha danneggiato anche il suo partito, chiude i conti con il passato e apre una nuova pagina del progressismo britannico. C’è chi, due anni fa, cercava l’Obama italiano: se è troppo Obama, si faccia avanti il Milliband italiano. Perché noi Italiani ne abbiamo proprio bisogno.

56 commenti su “La lezione di Ed Milliband alla Sinistra italiana”

  1. @Umberto Tramontano: veramente Ed Milliband era della corrente di Brown, suo fratello David, che ha perso il congresso, era il delfino di Blair. E in quanto a opportunismo, averceli opportunisti del genere in Italia a Sinistra. EB.IT STAFF

  2. i vecchi storicise ne vanno se non li si vota, pertanto boicottiamo il PD e diamo il consenso a Vendola, Rifondazione e Grillo.

  3. Prima ritroviamo la sinistra, i suoi ideali, la sua gente e poi , forse, riusciremo a trovare anche un leader sul quale investire, come si faceva una volta, quando la politica non la facevano soltanto gli imbroglioni (Già, c’erano anche prima) ma anche persone serie e colte che sono quelle di cui parleranno i libri di storia e non i verbali dei tribunali o i media-gossip.

  4. Il laburisti in Inghilterra hanno gioco facile. I conservatori stanno massacrando welfare e finanza pubblica. Lo fa anche Berlusconi, ma lo maschera molto meglio. Un’altra differenza sostanziale. La politica dei conservatori almeno porterà ad una riduzione del debito pubblico (magra consolazione capisco ma tant’è, almeno si semina per il futuro), il massacro berlusconiano grava solamente sui poveracci per aumentare spese e aggravi del debito a causa dei soliti privilegiati.

  5. se il PD non riesce a rinnovare radicalmente il suo gruppo dirigente, non ha speranze

  6. @Tiziano Milliband e il labourismo inglese sta andando oltre la socialdemocrazia e il riformismo. Sta iniziando a proporre un nuovo disegno di società: quello che la sinistra in Italia non è stata capace di fare.

  7. in italia non è proprio cosi, intanto ci sono troppe sinistre, ognuna contro l’altra, e poi l’elettorato non cambia facilmente opinione. c’è la democrazia ma gli italiani non sanno usarla, cambiare opinione x loro è come riconoscere di aver sbagliato, lo fanno in pochi, preferiscono astenersi che darla vinta al nuovo che avanza. strana gente gli italiani

  8. Dopo aver perso le elezioni sono capaci tutti a far risalire il consenso… Comunque anche in Italia la sinistra supera di gran lunga la destra nei sondaggi (che però non sono risultati elettorali ne qui ne in inghilterra).
    Detto questo tutti che se la prendono con il Pd ma la sinistra radicale non è stata capace di entrare in parlamento perchè continuava a farsi rappresentare da un dinosauro come bertinotti ed è riuscita a farsi sfilare i voti da uno come di pietro che secondo me è di destra.
    Tra l’altro il Pd è l’unico partito che non è il feudo personale del suo leader e questa secondo me è una cosa molto di sinistra…

  9. se la sx continua a strizzare l’occhio al centro siamo fritti.di cosa parliamo con casini,dei gay,delle coppie di fatto,della scuola pubblòica,della ricerca sulle staminali,dello stato laico ?

  10. non so “lorsignori”, ma io ho da dire che l’Italia purtroppo non è l’Inghilterra, che il sistema elettorale, informativo, economico richiedono uno sforzo eccezionale per poter essere riportati a quelli degni di un paese democratico. E lo sforzo enorme richiede la partecipazione di forze anche di idee politiche diverse ma tutte rispettose della Costituzione. Ragionare solo in termini di immediato successo elettorale, probabilmente minimo, della Sinistra da sola significa condannarsi a non risolvere davvero la questione-Paese. L’abbiamo già fatto troppe volte… abbiamo anche già vinto (due volte) … e non abbiamo combinato una beneamata cippa.

  11. …inoltre mi sembra anche alquanto paradossale leggere una critica al riformismo in un post con accanto la bella faccia del padre del compromesso storico, cioè dell’idea che si potevano avvicinare forze politiche diverse come PCI e DC per pensare a politiche di riforma e pacificatrici nell’interesse del Paese. Forse dovreste ripensare ai vostri riferimenti politici… o studiarvi meglio Berlinguer.

  12. per poter sperare di ottenere consensi bisogna dire qualcosa di sinistra e purtroppo i leaders italiani di sinistra non dicono un bel nulla, anzi. Se i “comandanti” sono sempre gli stessi da decenni si va solo dietro la porta in castigo!!

  13. LA SINISTRA NON è MORTA IN EUROPA, LO è SOLO IN ITALIA, MI DISPIACE MOLTO DIRLO PERCHè IO SONO DI SINISTRA, MA NON RIESCONO A FARSI CAPIRE Nè AD ANDARE D’ACCORDO TRA DI LORO, NELLE CORRENTI INTERNE, ECCO PERCHè NON ANDRANNO AL GOVERNO, E MI SECCA MOLTISSIMO AMMETTERLO, AVREMMO ANCORA PER ANNI IL MAFIOSO SIGNORE DEI TRANELLI!

  14. cara Patrizia finché in Italia si parla di “sinisstra senza aggettivi” nessuno avrà niente da dire. In Europa la sinistra si chiama socialismo Ce ne sono diverse versioni da quello più radicale (la Linke ad esempio ma anche il PS francese) a quello più moderato tipo l’attuale PSOE. Ma tutte riconducibili ad un pensiero politico sistematico e strutturato che non ha soluzione di continuità da oltre 100 anni. Per questo sono sempre “sul pezzo” e per questo quando prendono cantonate (anche di successo momentaneo come il blairismo o la terza via di Schroeder) poi sono in grado di correggersi e tornare sulla via tradizionale e recuperare il consenso. Il pensiero sistematico e strutturato consente di “leggere” i cambiamenti sociali e di interpretarli. Senza di questo si naviga a vista. I risultati sono sotto i nostri occhi.

  15. magari fosse cosi? l’italiano è un anarcofascista. dal 1920 l’italia è in mano a questi signori. dopo la guerra avevamo l’opportunità di una vera cuerra civile che spazzasse via il vecchio potere. non si è voluto fare e non si è potuto fare e loro hanno ricominciato a governare. caro qualcosa di sinistra, abbiamo vinto le elezioni anche con i media a sfavore. la sinistra deve sempre scontrarsi cone se stessa, ogni volta si va al governo, ora x qualche alchimia riuscita, ora x le divisioni del centro destra, non si riesce mai a governare, xchè la conquista del governo non basta, i poteri forti ci schiacciano e gli stessi alleati della coalizione cominciano a tirare calci, il fuoco amico è sempre dietro l’angolo. il discorso sarebbe ancora + lungo, x esempio chi c’è dietro berlusconi, quello è il vero potere, se non è caduto il 14 dicembre, qualcuno non ha voluto, anche a sinistra, chiaro?

  16. La teoria dell’alternanza prevede questo, ma in Italia non è possibile. Mi domando cosa ci sia di sbagliato e perchè la gente non si accorge che questa destra non governa, dice menzogne e fa di tutto per sopprimere i nostri diritti.

  17. conservo un’intervista di Berlinguer fatta da Scalfari negli anni 70 se non erro è del 1976… è stato un grande anticipatore come De Gasperi aveva visto giusto sul valore reale delle formazioni politiche dei partiti e sui pericoli di aculturazione di alienazione nei valori originari…

  18. appena posso lo farò purtroppo non ho la fotocopiatrice lo scanner funzionante ma appena posso prometto di inviarvela me lo ricorderò..

  19. la rivoluzione, se mai si può usare questo termine, all’interno della sinistra si è fermata ai “girotondi”. E’ bastato non perdere una tornata elettorale affinchè quelle stesse persone causa del disastro potessero ergersi a vincitori, senza per altro dire nuove cose. Forse bisognava sperare nel disastro per vederle levate di torno

  20. sono un neofita del pc… ma vi prometto di fotocopiarla ed inviarla appena verrà un amico che sa smanettare con le funzioni del computer purtroppo sono ancora un po’ imbranato e frecato con il pc lo ammetto… ho anche le interviste del 30 maggio 1977 sul rapporto che Enrico aveva con Moro e che li avvicinò nel percorso che si volle chiamere e definire secondo me impropriamente (per i tempi ormai maturi) “compromesso storico” e l’altra è del 2 agosto 1978 sulla sinistra gli articoli obsoleti dello Statuto sui rapporti con la sinistra socialista sul rapporto tra il capitalismo e la democrazia ecc ecc insomma politica e temi che negli ultimi anni si sono fatti un giretto sulla luna per questioni che è meglio non elencare..

  21. D’accordo ma Millibrand ha saputo sfruttare la politica di macelleria sociale dei conservatori prendendo posizioni nette. Bersani non è Millibrand e dirige un partito che è la realizzazione del compromesso storico tra sinistra DC e destra PCI. Qualsiasi atto coraggioso deve essere filtrata da accordi interni. Valori ideali scusate io non ne vedo. E poi in un partito in cui Walter Veltroni dice di non essere mai stato comunista e gli organi della giovanile PD rifiutano di usare la parola “compagni” cosa pretendiamo?

  22. Se il grande enrico Berlinguer vivesse oggi gli ripeterebbero tutti quegli epiteti che i cosidetti”extraparlamentari” di allora gli gridavano sfilando sotto le sue finestre! E che sono l’esatta copia di quelloo che oggi certi strnzetti gridano a Bersani. Siete solo degli sfigati compagno cianca.

  23. A parte che mi sembra non confrontabile il partito laburista con qualsiasi partito italiano, tuttavia, mi sembra che non si tenga conto che il PD non ha alcunchè da condividere con quanto esisteva di simile in proposito in Italia e neppure si riscontra all’estero. Esso, forse qualcuno non lo considera, esiste da poco tempo perchè lo si possa confrontare con qualsiasi altra formazione esistente e deriva da una fusione di formazioni eterogenee . Affinchè possa esserci un’amalgama di idee, proposte e di leader, occorreranno altri anni. Se non si tene conto di questo, tutti i discorsi che si fanno sulle pecche e sui traguardi mancati, sono senza logica. Lo sappiamo tutti che il PCI è stato un’espressione autentica e poplare; peraltro i tempi fanno mutare tutto e le intuizioni di Berlinguer, condivise da Moro e da altri rappresentanti degli schieramenti un tempo antagonisti, dovevavo essere praticate immediatamente. Nonostante tutto, quelle intuizioni e proposte sono attualissime e solo dandone la massima fiducia si potranno realizzare appieno e farne avere il massimo successo. Chi teorizza su una sinistra unita e un centro separati, è contrario alla modernità e alle diverse esigenze odierne.

  24. Bell’articolo, ma quella del “grillino”, scusate, è una cazzata, Milliband è leader del principale partito d’opposizione, Grillo ha fondato l’ennesimo partito impotente utile solo a dividere gli antiberlusconiani. Sono due cose ben diverse…

  25. Caro Pierluigi cosa aspettiamo per parlare con questa chiarezza ? Decidiamo se dobbiamo rappresentare il mondo del lavoro, che oggi sembra non avere voce oppure il mondo di Walter l’Africano, ma anche, ma anche, ma anche………..

  26. Caro Pierluigi cosa aspettiamo per parlare con questa chiarezza ? Decidiamo se dobbiamo rappresentare il mondo del lavoro, che oggi sembra non avere voce oppure il mondo di Walter l’Africano, ma anche, ma anche, ma anche………..

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