Il diritto alla salute, riconosciuto dall’art 32 della Costituzione, una volta ricollegato alle norme sul valore paesaggistico, a quelle sulla tutela ambientale e a quelle sulla tutela del lavoro, per interpretazione sistematica, facilmente porta alla definizione dei diritti di salubrità e igiene dell’ambiente e, naturalmente, anche di quello lavorativo. A fianco a questi diritti, quello all’assistenza e alla tutela degli interessi di tutti i cittadini è, naturalmente anch’esso, un principio inviolabile, si applica con la presenza costante di forze dell’ordine e dei servizi assistenziali; nell’osservanza di questi dettami, ancor maggior attenzione e rigore dovrebbe essere garantito soprattutto per i settori pubblici, eppure ciò cui si assiste giornalmente è ben altro…
In questi mesi da universitario in trasferta romana ho notato alcuni dei disservizi della Regione ho visto reparti chiudere anticipando la conseguente chiusura di intere strutture ospedaliere, ho visto poliziotti giungere a più di un’ora di ritardo dalla loro chiamata, nonostante i kilometri di distanza dal più vicino comissariato fossero massimo 10, ho visto amici essere portati fortunosamente al pronto soccorso più vicino, poichè al centralino del 118 nessuno rispondeva… Insomma, i servizi assistenziali, i servizi vicini al cittadino, nonostante i manifesti della Presidente della Regione vantino i sucessi sanitari, cedono, scricchiolano, mostrano delle anomalie. Il tutto, però, sembra esser vero solo dopo certe ore.
Come interpretare questa difficoltà nel garantire la stessa qualità in fasce orarie differenti? E’ presto spiegato, il tutto si inserisce nel contesto dei tagli governativi nel settore, anche la città sede della vita politica e istituzionale della nazione, la “Roma-Capitale” è condizionata da un sistema che, sottocapitalizzato e sottodimensionato com’è, quotidianamente rischia il collasso e che preferisce impiegare le poche risorse disponibili a rendere più sicura ed efficiente la società durante le ore dieurne.
Ma i problemi non si presentano solamente durante le ore notturne, durante le quali –ad esempio- almeno metà dei commissariati, per mancanza di uomini, sono costretti a chiudere alle ore 20; è, infatti, ormai prassi che nelle scuole si razionalizzino le fotocopie e si chieda ai docenti di portare risme e toner da casa, circolari del Prefetto invitano i commissariati a ridurre (finanche a dimezzare) le spese di pulizia ordinaria e straordinaria, delle vetture lasciate nei parcheggi perchè prive di benzina lo ricordiamo tutti e così via…
Il governo taglia su tutto, le regioni fanno poco, non solo perchè anche loro versano in cattive acque (il 118 che non ha operatrici libere per rispondere durante la notte ne è chiaro segno), ma soprattutto perchè finanziano strane iniziative, come il “Progetto Tevere Rangers”, che prevede l’assunzione, per un anno, di 40 Ranger (chissà se degni di un confronto con Chuck Norris) che controllino e segnalino eventuali degradi o abusivismi lungo le rive tiberine dal tratto che va dal Ponte Milvio all’isola.
Non vorrei soffermarmi troppo sulla proposta in questione, potrei dire, in verità, parecchio, ma mi fermo solo ad affermare, brevemente, che il tratto sottocontrollo è quello del centro città (conoscendo e vivendo in altre parti della città, ritengo altre zone ben più bisognose di controlli) e che prima che istituire figure futili si dovrebbe pensare a potenziare le forze dell’ordine già esistenti.
Qualche spiraglio, qualche sprazzo di luce, ogni tanto, il governo ce lo mostra, ha annunciato che pagherà gli arretrati degli straordinari delle forze dell’ordine e che reintegrerà il fondo FUS per lo spettacolo! Certo, come sempre, facendocelo ripagare a caro prezzo tramite un aumento delle accise sui carburanti crescente nel tempo. La nuoa accisa a fini culturali partirà, infatti, oggi da circa 1 cent e vedrà ogni anno un aumento per semestre, un’aumento a luglio e un altro a fine dicembre, fino al 2013…
Francamente, dopo quanto descritto in questo mio stesso articolo, anch’io non ho più parole.
hai ragione non ci sono più parole! rimane solo la rivoluzione, basta stare qui a guardare questo sfacelo totale in tutti i settori disseminati per tutto il ns povero paese!!
questo è il governo dei tagli l’unica cosa che non taglia, nonostante l’avesse promesso in campagna elettorale sono le imposte che anzi le aumenta!
vanno cacciati.
cacciati e’ il minimo.alcuni andrebbero giustamente processati…e poi cacciati….nelle patrie galere!ed ogni riferimento non e’ puramente casuale!
hai ragione da vendere,pero’ quando non ci sono piu’ parole….cosa rimane da fare a noi comuni mortali…tartassati e bistrattati…se non che passare alla rivoluzione?e non e’ per fomentare odio compagni miei,ma come possiamo noi assistere quotidianamente a questo show,che ci propongono questi politicanti,corrotti,arruffoni,ed inquisiti per giunta?
la sapete,l’ultima barzelletta che ha recitato il nano a palazzo grazioli davanti ad una platea di venti sindaci,che l’hanno pure applaudito?vergogna….vergogna….e noi paghiamo sta’ gentaglia,per fare cabaret?
ricordo una bellissima canzone del mio cantautore preferito,ed era rino gaetano,che se non ricordo male il ritornello recitava cosi:stamani prendo il 101 e’ son pronto per la rivoluzione…ma poi mi guardo attorno e m’accorgo che son solo…..al buon intenditor…
sembrava che dopo la guerra avremmo dovuto spaccare il mondo per renderlo più vivibile ed ora ci ritroviamo ad avere la nostra classe politica che dice di essere di sinistra ed invece è omologata alla classe politica di centro destra…è uno schifo