“Bisogna fare in fretta” pare, stando alle parole del Guardasigilli Nitto Palma, abbia detto il Premier giustificando la scelta di porre l’ennesima fiducia, come “impone la gravità del contesto internazionale di crisi finanziaria”.
Naturalmente ancora una volta le parole del Presidente del Consiglio si smentiscono: anche su questa iniqua manovra sarà posto il voto di fiducia!
E così il testo sarà bloccato nella sua attuale forma, con tanto di aumento dell’iva, che rallenterà i consumi, deroga all’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, aumento dell’età pensionabile, eliminazione della fornitura gratuita di libri per le scuole elementari, diminuzione delle agevolazioni alle coop. Qualche punto positivo c’è, anche dopo la sferzata di ieri di Napolitano: torna una sorta di patrimoniale sopra i 300.000€ (peccato sia tassata solo al 3%), restano salve le tredicesime e le feste civili (per chi un lavoro ce l’ha..).
Stranamente ora i sindacati si dicono uniti, ma dov’erano le altre sigle, oggi, durante lo sciopero? (mah!)
Giovedì sarà poi approvato nel Consiglio dei Ministri un ddl costituzionale per l’abolizione delle Province (con l’attribuzione delle relative competenze alle Regioni) e per l’inserimento del Pareggio di Bilancio in Costituzione.