“Maledetto è il paese che ha bisogno di eroi”, diceva Bertolt Brecht. L’Italia, o meglio, gli Italiani hanno sempre aspettato che i loro fratelli migliori, che combattevano la corruzione, la mafia, le logge, finissero al cimitero, prima di rendergli il giusto tributo. Quelli che hanno avuto un minimo di esposizione mediatica (perché mediatico fu il loro pubblico linciaggio), ora vengono commemorati ipocritamente ogni anno alla presenza di Stato, partiti e istituzioni varie che quando erano in vita, nella migliore delle ipotesi facevano finta di non vedere.
Se è pur vero che nella lotta alla corruzione, alla mafia, e dunque alle ingiustizia sociale che ne deriva, sono importanti i simboli, il fatto che l’Italia rimanga irrimediabilmente al palo dopo 30 anni dalla denuncia della Questione Morale di Enrico Berlinguer è dovuta alla scarsa qualità del tessuto civile della sua società. Una società di tifosi, che nella migliore delle ipotesi fa, appunto, il tifo, delegando la lotta a poche persone, con l’unico obiettivo di creare dei bersagli per mafiosi e corrotti. E’ sempre stato così: voi credete davvero, per esempio, che Matteotti sarebbe stato ammazzato dai fascisti, se non fosse stato l’unico col coraggio di denunciare i brogli delle elezioni in cui Mussolini ottenne la maggioranza?
Non c’è bisogno di eroi, perché se ce n’è bisogno, significa che un popolo di cittadini è ad un passo per essere trasformato in un popolo di sudditi. E in Italia il passo è molto breve, grazie alla disgregazione culturale messa in atto prima dal Craxismo e poi dal Berlusconismo, la sua versione mediatico-plebiscitaria. E il fatto che nel web spopoli ora la nuova Lucrezia di Collatino, la donna che ha saputo dire “no” a Lui, il Gran Capo, quello che “ieri sera me ne sono fatte 8”, la dice lunga su quanto siamo vicini al cortocircuito politico, culturale e sociale.
Anche perché, leggendo le intercettazioni, la Arcuri è ben lungi dall’essere una santa. Chiama Giampaolo Tarantini per ottenere un favore per suo fratello tramite Berlusconi. E a Tarantini dice: “Se me lo fa il favore, sarà ben ricompensato.” Ecco, il favore non ci fu e nemmeno la ricompensa.
Ora, che la Arcuri diventi il Matteotti del nuovo Millennio, questo, per piacere, no. Fate pure le vostre fanpage su facebook per fare contatti, ma il paragone con i più grandi uomini che abbiamo avuto in Italia, questo no.