Roma, 15-10-11 Verso Sera
Cosa vuol dire vivere in una città enorme? Significa vivere in un quartiere e, guardandosi attorno, non immaginare nemmeno che ciò che molti han visto in tivù è successo a meno di 6 kilometri da casa tua… Ogni quartiere è una piccola città, feudo inattaccabile da parte dei problemi degli altri municipi…
Cosa significa vivere in una città eterna? Vuol dire vivere in un agglomerato sociale capace di disfarsi e ricrearsi continuamente, come fosse dotato di una volontà di auto-creazione.
Gli scontri, la guerriglia di poche ore fa già fanno spazio alla quotidianità romana.. Le scene da guerra civile in cui una vecchietta prende a borsettate un black bloc, sembrano fantasmi nella nebbia… Bella o brutta che sia questa è la pura sacrosanta verità: le macchine che sfrecciano come sempre, gli autobus in ritardo, i pedoni -anch’essi in ritardo- che sperano di tornare almeno ad un orario accettabile, studenti universitari, qualche anziano, la metropolitana… Meno del solito, vero, ma ci sono anche loro: turisti che spiazzano con domande assurde in qualche lingua probabilmente mai conosciuta in Occidente!
C’è ancora un po’ di nebbia provocata dai fumogeni e un certo odore acre di bruciato presso alcune zone oggi interessate dagli scontri, il cadavere di un blindato campeggia in piazza San Giovanni mentre altri mezzi tentano la sua rimozione, qualche sanpietrino estratto dal suolo, qualche cartello stradale divelto. Molta polizia e carabinieri, quello si, residuati da questa giornata assurda. Un campo di una battaglia vinta non si sa da chi e, quasi si direbbe, non si sa neppure quando disputata. giovani coppie indifferenti siedono sulle panchine, volano parole d’amore. Nel mezzo, un ragazzo, ginocchia piegate, tocca il terreno, assapora la città.
eppure qualcosa mi dice che quei disordini hanno qualche attinenza alle prossime manifestazioni gia dichiarate abolite tipo fiom io dico i servizi sempre tanto allerta che se solo si muovono 10 macchine tutte insieme dirette a Roma gia sono pronti a segnalarle come mai non si sono accorti di una massa di deinquenti che andava a creare tutti quei disordini? come mai che le forze dellìordine sono intervenute quando gia era in atto tanta violenza? proviamo a farci qualche domanda ed un esame piu approfondito. le manifestazioni pacifiche sono sintomo di malcontento se la gente scende in piazza civilmente e perche e stufa di subire un governo inerte che invece di guardare i problemi reali della popolazione in 17 anni non pensano ad altro alle intercettazioni e alla riforma della giustizia per salvare il culo al padrone e atutti gli affiliati alla banda
Anche a Piazza Fontana subito erano stati “gli Anarchici”, Pinelli era una Anarchico, cosi’ Valpreda. La storia ha mostrato che erano tutti innocenti, capri espiatori di un potere che non ha vergogna, non si fa scrupoli di reprimere nella violenza l’unico dissenso possibile, quello di piazza. La storia lo ha insegnato, e’ sempre stato cosi’, dal golfo del Tonchino a Pearl Harbour, dal G8 di Genova all’11 Settembre, dalla stagione delle bombe sui treni alle ammissioni senili di Kossiga, da El Salvador alla Contra. Gli uomini invece sono ignoranti, non capiscono, non conoscono la storia, non fanno che accettare gli inganni grotteschi del potere.
A me invece sembra strano che abbiano perquisito i centri sociali di mezza italia, tranne la sede di Casapound (che sta proprio a Roma) e che si sà della loro presenza nel corteo
perchè danno sempre la colpa agli anarchici,perchè «L’anarchia, è l’ordine senza il potere,è una concezione politica basata sull’idea di un ordine fondato sull’autonomia e la libertà degli individui,l’opposto di ciò che vogliono che siamo!!
ma basta condividere ste foto, sti articoli sui b.b…..non oscuriamo l’importanza mondiale del 15, tutto il mondo, 1 sola voce:basta!.
nn facciamo il gioco loro….nn offriamo il fianco a chi ci vuole scippare il 15….
intervista politica del 1983 a Berlinguer. Molto attuale..