Caro Segretario,
è il momento della responsabilità, dicono tutti. E responsabilità per quei “tutti” (che in realtà sono una sparuta minoranza di pseudo-intellettuali) sarebbe promuovere un’alleanza c.d. riformista con l’UDC alle elezioni, cominciando a sperimentare questa gioiosa nuova “macchina da guerra” in un governo di transizione o di risanamento, come dice Pierferdinando Casini.
Bhè, io più che della responsabilità, penso sia giunto il momento dell’onestà, della coerenza e della chiarezza. Non solo sul programma di governo, quanto sugli ideali che il centrosinistra vuole portare avanti. Io sinceramente fatico a comprendere quali siano non solo le proposte del PD, ma anche gli ideali a cui fa riferimento. Soprattutto, gli esempi a cui fa riferimento.
Per esempio, Craxi è un modello o è un non-modello? Perché da questo si capisce quale reale alternativa rappresenti lei e il suo partito di fronte all’elettorato italiano: dalla discontinuità con il passato. Una discontinuità che negli ultimi vent’anni avete male interpretato abbandonando tutto ciò che di grande e bello c’era nella tradizione comunista, per sposare un nuovismo senza capo né coda nella rincorsa al berlusconismo sul piano politico e nella difesa del neoliberismo in campo economico.
L’UDC nelle ultime ore sta diventando il club dei transfughi berlusconiani, timorosi di perdere poltrona e relativo vitalizio, qualora la legislatura scadesse in anticipo. Tra questi c’è anche Gabriella Carlucci, berlusconiana di ferro che ora pare essersi ravveduta sulla strada di Damasco. Certe repentine giravolte mi indignano quanto quelle degli Scilipoti e dei Razzi di turno protagonisti del mercato delle vacche dell’anno scorso. Soprattutto, mi indigna anche solo pensare che si possa andare al governo con una persona come Gabriella Carlucci, che nemmeno sei mesi fa proponeva la modifica dei libri di storia per correggere laddove ci fosse scritto che “Enrico Berlinguer era una persona onesta“.
Scrisse di Berlinguer Vittorio Foa che “L’immagine (che era poi la realtà) dell’uomo era ed è in violento contrasto con l’immagine consueta dell’uomo politico. Umanità, franchezza, modestia e discrezione – pure in un incarico di così grande autorità e di effettivo potere – sono connotati che fanno a pugni con le immagini ricorrenti di arroganza, astuzia, presunzione e ostentazione del potere a cui siamo ormai abituati. La trasparenza e l’onestà della vita privata e pubblica di quest’uomo ha un rilievo eccezionale sullo sfondo squallido dell’affarismo politico, piduista o no.”
Ecco, piuttosto che pensare ad improbabili alleanze con gente impresentabile semplicemente per accreditarsi nei salotti buoni della politica che tanto buoni in questi ultimi 60 anni di pseudo-democrazia non si sono rivelati, forse il Partito Democratico, qualora ci tenesse davvero a tornare al governo potendosi guardare la mattina allo specchio, dovrebbe impegnarsi ad epurare impresentabili per nulla in violento contrasto con l’immagine consueta dell’uomo politico. Ti aiuto, Segretario, suggerendoti di evitare doppioni di Calearo, Binetti e compagnia andante. E di rifiutare che impresentabili del genere vengano candidati anche nelle altre liste della coalizione futura di governo.
Un patto etico che vincoli tutti i segretari della futura coalizione a tenere fuori gentaglia come la Carlucci. Perché sia chiaro, io come molti altri non ci pensiamo minimamente a turarci il naso per l’ennesima volta, andando a votarvi per avere il bis di Mastella o chi per lui alla giustizia. Soprattutto, io NON VOTERO’ MAI una coalizione che comprenda l’UDC nelle cui fila militano persone che hanno i voti di Cosa Nostra come Cuffaro o fino a ieri militavano nelle fila berlusconiane attaccando Enrico Berlinguer.
Enrico chiudeva la famosa intervista sulla Questione Morale dicendo: “Un giornalista invitò una volta a turarsi il naso e a votare Dc. Ma non è venuto il momento di cambiare e di costruire una società che non sia un immondezzaio?”
Ecco, Segretario, non le pare che sia giunto il momento?
Distinti saluti,
Pierpaolo Farina
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