E’ una fiaba il nuovo libro di Emmanuelle de Villepin, illustrato ed elaborato dalle foto della figlia Neige De Benedetti, “La notte di Mattia” (Skira, 80 pagine, 24 euro).
Come Emmanuelle de Villepin ha raccontato, il testo l’ha scritto giovanissima, sedicenne, subito dopo la morte del fratello Hervé in un incidente in moto, e poi l’ha dimenticato in un cassetto, finché la figlia Neige l’ha riscoperto, proponendo alla madre di farne insieme un libro. Che tratta l’amore tra una fata e un essere umano.
“Sopravvivere è meno importante che umanizzarsi: è questo il vero significato del racconto.”, spiega la de Villepin. “Lei, la fata, è la Natura eterna, non è in grado di soffrire, non sa amare. Alla fine si mette in gioco, in cambio di una sola notte con un uomo. Pur di provare qualcosa, accetta il dolore. L’eternità da soli non ha senso. Quello che hai vissuto con qualcuno non può morire. Vivrà sempre con te, da qualche parte. In fondo è un tema classico, come Ulisse che rifiuta l’eternità da Calispo, perché per amore vuol tornare a Itaca. Il dolore poi, visto che siamo retti dalla legge dei contrasti, è quello che ti insegna a essere felice”.